Creata la «rete internazionale delle donne per la solidarietà»

Oggi il lancio alla presenza del premio Nobel Rita Levi Montalcini Montalcini: «C'è bisogno infatti di tanta solidarietà nel mondo» Berasi: «Nel mondo è la donna che deve fare i conti con la realtà»

In rete un nuovo servizio per mettere in relazione i destinatari di risorse per lo sviluppo e i finanziatori. www.donneperlasolidarieta.it è il sito presentato questo pomeriggio dall'Assessore provinciale all'emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità Iva Berasi.

«Ho 99 anni - ha detto la professoressa Montalcini alla presentazione del sito. - Ma il mio lavoro non è diminuito, sia sul fronte scientifico che su quello della solidarietà. C'è bisogno infatti di tanta solidarietà nel mondo. Il progetto presentato oggi è di estrema importanza per aiutare le donne a superare le tragiche difficoltà in cui si trovano in tanti paesi. Anche in situazioni drammatiche le donne hanno dimostrato di avere grandi risorse per fronteggiare i problemi della vita. Bisogna dare a queste donne del sud del mondo il massimo di visibilità e di aiuto. Le possibilità offerte dalla tecnologia informatica potranno aiutarle a colmare le gravi mancanze di informazione e di formazione di cui sono state vittime. Il capitale umano è ugualmente distribuito tra uomini e donne, oggi dobbiamo dare a queste le stesse possibilità degli uomini.»

La «Rete internazionale delle donne per la solidarietà» è un progetto della Provincia autonoma di Trento. Attraverso il web vuole mettere in contatto donne del nord e del sud del mondo per consolidare relazioni e scambiare informazioni e buone pratiche.
La Provincia autonoma di Trento è molto impegnata nell'ambito della solidarietà internazionale. Per legge riserva almeno lo 0,25% del proprio bilancio ad interventi nei paesi poveri. Si tratta di 10 milioni di euro all'anno, che consentono la realizzazione di circa 150 progetti.
La «Rete» vuole anche favorire il finanziamento di progetti promossi da gruppi di donne da parte di enti pubblici e privati cittadini, sia a livello locale che internazionale. Vuole essere infatti un luogo virtuale dove le richieste di aiuto possano incontrare le offerte di finanziamento. Il nuovo strumento informatico metterà in contatto le donne impegnate socialmente per sviluppare una reciproca collaborazione attraverso incontri, eventi e la diffusione delle informazioni.

L'idea che ha portato al varo di questo progetto è che nel mondo si combatte la povertà e si aiuta lo sviluppo anche riducendo le differenze tra uomini e donne. L'esperienza degli operatori dimostra che dove le donne hanno opportunità di formazione e di lavoro le società si sviluppano prima e in modo più equilibrato. Le donne, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, sono le prime vittime delle situazioni di arretratezza e nonostante questo quando viene data loro una possibilità rappresentano uno dei principali fattori di riscatto.
Investire sui progetti delle donne significa investire sullo sviluppo delle comunità, migliorando la situazione alimentare, sanitaria, educativa e sociale, in particolare delle fasce più esposte della popolazione. Le donne, con il loro attaccamento alla terra e alla famiglia e con il loro senso di responsabilità, sono la garanzia che anche un solo euro investito su una loro idea porterà frutti e contribuirà a migliorare effettivamente le condizioni di vita della comunità e ad avviare il circolo virtuoso dello sviluppo locale.

«Nel mondo è principalmente la donna che ogni giorno vive sulla propria pelle la fatica di far quadrare i conti. - Ha ricordato l'Assessore provinciale Iva Berasi. - Deve garantire il cibo e le medicine ai propri figli, deve farli vivere in una casa ordinata e dignitosa, deve mandarli a scuola immaginando il loro domani, deve rispondere ad ogni altra loro necessità. Spesso deve pensare prima per gli altri e poi per se stessa. Anche nella povertà e nel degrado la donna è capace di analizzare i bisogni suoi e della famiglia e di trovare le soluzioni.»