Elezioni, Rovereto rompe uno storico tabù – Di Paolo Farinati

Francesco Valduga è stato rieletto per la seconda volta, non era mai accaduto

Alla fine anche Rovereto sposa la continuità, e rompe uno storico tabù che durava da oltre 45 anni.
Francesco Valduga ottiene la fiducia dei cittadini roveretani per un suo secondo consecutivo mandato a Sindaco della Città della Quercia.
Solo Giuseppe Veronesi, Sindaco ininterrottamente dal 1946 al 1957, e Guido Benedetti, Sindaco dal 1965 al 1974, erano riusciti in questa significativa impresa. Anche Pietro Monti fu Sindaco per due mandati, ma non consecutivi.
Tutti e tre, comunque, con nomina da parte del Consiglio comunale, non attraverso un’investitura diretta dei suoi concittadini.
Quindi, non possiamo non fare i nostri complimenti al Sindaco Valduga, confermato con numeri importanti e indiscutibili.
Riteniamo sia doveroso, peraltro, onorare e ringraziare pure l’altro protagonista del ballottaggio, ovvero Andrea Zambelli, che ha saputo mettere in campo in queste settimane disponibilità, idee, convinzione, entusiasmo e coraggio.

È stata una bella sfida, dall’esito apparentemente indefinito fino a domenica sera. Poi i primi numeri che arrivavano dalle 32 sezioni hanno configurato la chiara vittoria di Valduga.
Vi è un dato, comunque, amaro e che dovrebbe, o meglio deve, far riflettere tutti: i votanti sono stati solo il 47% degli aventi diritto, l’assenteismo ha toccato ben il 53% (!).
Un record negativo storicamente assoluto per Rovereto. Qui la politica, quella autentica e responsabile, è chiamata a porsi delle serie domande e a darsi e dare a tutte e tutti delle valide credibili risposte.
Francesco Valduga ha innanzi a sé una grande opportunità, ovvero quella di consolidare una leadership da lui conquistata con intelligenza e, in certi casi, anche con scaltrezza.
 
In politica ci sta, si può giustamente cambiare idea e compagni di viaggio, purché si abbia una visione e una progettualità anche e soprattutto di medio – lungo periodo.
Alcide Degasperi, da lui sicuramente tanto stimato, ricordava spesso che «il vero politico non guarda alle prossime elezioni, ma alle prossime generazioni».
Rovereto ha bisogno di uno sguardo lungo, deve saper rimettere in moto le proprie energie, che sono molte e che in parecchi settori si sono rinnovate in termini anche generazionali.
Rovereto, e il suo Sindaco, devono saper condurre con sé l’intera Vallagarina, stante che molti abitanti degli altri comuni della valle studiano, lavorano, sono curati, comprano, si divertono a Rovereto.
Questo nel massimo rispetto delle varie comunità viciniore. E’, però, indubbio che Rovereto è da sempre la locomotiva che ha avuto sempre attaccati nel tempo, pur con alterni benefici, i nobili vagoni di tutti i paesi lagarini.
 
Il compito di Valduga è, pertanto, più arduo che nel 2015. Del resto una seconda fiducia ricevuta dai cittadini dona e impone onori e oneri maggiori.
Credo che lui ne sia consapevole. Avrà bisogno di una squadra di giunta forte, qualificata e coesa.
Qui l’unità fa e farà più che mai la forza. Il momento che viviamo lo richiede.
La nostra città, che da secoli vive sulla produzione artigianale e industriale, sa che il necessario processo di innovazione delle imprese non può fermarsi, anzi, deve essere costantemente sollecitato e quotidianamente costruito.
Sarà un percorso che durerà anni, ma se la politica e i soggetti dell’impresa (imprenditori e lavoratori) manterranno vivi l’intelligenza, il coraggio, la determinazione e il rispetto reciproco, ogni ostacolo potrà essere superato.
 
In questa direzione, il Sindaco Francesco Valduga può e potrà avere un notevole peso specifico anche in un ambito provinciale. Ha dalla sua il tempo, sempre prezioso, non lo sprechi.
La politica, talvolta, fa fare delle corse o delle accelerazioni che offuscano gli obiettivi primari e essenziali per la nostra comunità.
Un bravo Sindaco di Rovereto potrà essere in futuro anche un valido Presidente del Trentino. Ma tempo al tempo.
È un sincero augurio che faccio a Francesco Valduga.
Non abbia fretta, anche perché questa spesso consiglia assai male. Pensi esclusivamente, o prima di tutto, al bene e alla serenità dei roveretani e delle loro famiglie.
Il resto verrà da sé.

Paolo Farinati