L’Istat illustra la produzione e la lettura di libri in Italia
Il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta hanno le quote più alte di utenti di biblioteche e si distinguono anche per le proporzioni maggiori di utenti assidui
Nel rapporto Istat su Editoria e lettura di libri nel 2018, si rileva che la lettura risulta più diffusa nelle regioni
del Nord: ha letto almeno un libro il 49,4% delle persone residenti nel Nord-ovest e il 48,4% di quelle del Nord-est.
Al Sud la quota di lettori scende al 26,7% mentre nelle Isole si conferma una realtà molto differenziata tra Sicilia (24,9%) e Sardegna (44,7%).
Nel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri.
A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2018.
Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani.
La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è pari al 54,5% nel 2018, in crescita rispetto al 47,1% del 2016.
Tra uomini e donne c’è un divario rilevante.
Nel 2018 la percentuale delle lettrici è del 46,2% e quella dei lettori è al 34,7%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini.
Nel 2018 si osserva tuttavia un aumento significativo di 4,2 punti percentuali tra i maschi da 25 a 34 anni.
La lettura esclusiva di libri cartacei è più elevata tra le lettrici (80,6% contro il 75,2% dei lettori), mentre quella di e-book/libri online tra gli uomini (10,8% contro il 5,8% delle lettrici).
Tali differenze di genere sono più marcate nelle fasce di età centrali, e più contenute nelle altre.
Considerando l’accesso ai libri in formato digitale, il tradizionale digital divide territoriale che differenzia il Nord e il Sud Italia sembra confermato: l’attività di lettura di questi prodotti riguarda, infatti, una quota di persone che va tra il 10,9% del Nord-Ovest e il 5,5% del Sud.
Le biblioteche sono più frequentate nelle regioni del Nord-est (21,7% della popolazione) e del Nord-ovest (19,8%); segue il Centro che si attesta al 14,1%.
Le percentuali minori si riscontrano nel Mezzogiorno (Isole 9,1% e Sud 8,6%) (Tavola 64).
Le regioni con la più alta quota di frequentatori di biblioteche sono il Trentino Alto-Adige (35,4%) e la Valle d’Aosta (32,7).
Seguono a grande distanza la Lombardia e l’Emilia Romagna (21,6%), il Veneto (19,6%) e il Friuli-Venezia Giulia (19,2%).
Le quote più basse si osservano in Sicilia (6,9%), Campania (7,7%) e Calabria (8,0%).
Il Trentino - Alto Adige e la Valle d’Aosta, oltre a presentare le quote più alte di utenti di biblioteche, si distinguono anche per le proporzioni maggiori di utenti assidui (circa 5 persone su 10).