Partito il Festival dell’Economia 2020 un laboratorio
Indubbiamente un'edizione particolare segnata dagli effetti della pandemia che ha impedito di far partecipare il pubblico
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Un laboratorio d’idee al servizio della politica, che in 15 anni ha saputo organizzare circa 1200 confronti fra i più grandi esperti del mondo, sui temi più attuali e da cui sono spesso scaturite proposte o soluzioni adottate poi a livello planetario.
Il Festival dell’Economia di Trento è cominciato nel pomeriggio con la consueta cerimonia di inaugurazione, presentata dalla giornalista Maria Concetta Mattei, nella quale sono intervenuti i rappresentanti dei diversi soggetti organizzatori.
«Siamo arrivati alla 15ª edizione - ha detto il direttore scientifico, Tito Boeri - e sarà indubbiamente un’edizione particolare, segnata dagli effetti della pandemia che ci ha impedito di far partecipare il pubblico, una delle caratteristiche più belle del Festival. Ma cercando di trasformare le difficoltà in opportunità, grazie alla tecnologia, possiamo quest’anno raggiungere un pubblico virtuale potenzialmente illimitato e quando possibile, farlo comunque partecipare, permettendogli di porre delle domande ai relatori. Il tema “Ambiente e Crescita”, che avevamo scelto prima della pandemia - ha detto ancora Boeri – è diventato oggi ancora più attuale, perché permetterà alle persone di riflettere maggiormente sulla questione dell’“esternalità” dei nostri comportamenti, ovvero capire che quello che facciamo incide sull'esterno. Lo abbiamo compreso per il Covid e giustamente proteggiamo noi e gli altri mettendo la mascherina e lo dovremo fare anche sui comportamenti ambientali, capendo che se inquiniamo danneggiamo le altre persone.»
«È un onore e un orgoglio essere risusciti ad organizzare il Festival anche quest’anno – ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, collegato da Roma – e grazie al Festival lanciamo quindi dal Trentino un messaggio di speranza, dimostrando che le cose vanno avanti lo stesso, seppur con la giusta attenzione. Il tema scelto per questa edizione è diventato sempre più centrale in questi mesi dove i territori hanno avuto un ruolo centrale nella gestione dell’emergenza. La tutela dell’ambiente è una prerogativa dei territori e messa in relazione al tema della crescita ci pone davanti a scenari diversi, sia sul fronte dei rapporti fa i Paesi che su quello delle abitudini dei consumatori, oggi molto più attenti all'ambiente rispetto al passato. Sono sicuro - ha concluso - che il Festival ci darà alcuni importanti spunti.»
«Trento è una città compiutamente inserita nel mondo – ha detto il nuovo sindaco del Capoluogo – perché in passato sono state fatte delle scelte, come quella dell’Università e per la sua capacità di organizzare eventi come questo, di cui siamo molto orgogliosi, anche perché incarna perfettamente lo spirito della città. Abbiamo la necessità di governare ponendo la sostenibilità, ambientale, sociale, economica ed istituzionale, al centro delle nostre scelte - ha detto infine il sindaco.»
«Il Festival è un laboratorio di idee – ha ricordato l’editore Giuseppe Laterza - in cui l’economia è centrale, ma dove gli economisti dialogano con esperti di altre discipline e anche con la politica. Scopo del Festival, fin dall'inizio è sempre stato quello di fare delle idee senso comune e patrimonio collettivo. In un momento come questo, in un anno molto difficile, – ha concluso Laterza – è ancora più importante avere questo laboratorio di idee perché la politica è chiamata a fare delle scelte importanti.»
«A noi economisti – ha detto il coordinatore editoriale del Festival, Innocenzo Cipolletta, viene chiesto spesso come sarà il mondo dopo ogni crisi, ma se andiamo a guardare bene, noi passiamo da una crisi all'altra e viviamo in una transizione continua. In questo Festival si discuterà di quello che saremo. Il Covid ci ha proiettato verso il futuro e ci siamo resi conto che la transizione non sarà semplice. L’economia deve aiutarci – ha concluso Cipolletta – nelle scelte necessarie a passare da una situazione all'altra, ben sapendo che non avremo mai una vera stabilità.»
«Tutelare l’ambiente significa – ha detto il rettore Paolo Collini – migliora la nostra vita e ci rende più ricchi, anche perché si tratta del patrimonio che lasciamo ai nostri figli e questo ha dunque un grandissimo valore. Dobbiamo avere la capacità di elaborare le scelte giuste, senza farsi influenzare dalle percezioni, ma sapendo elaborare bene tutte le informazioni. Questo fa la scienza e un’analisi scientifica della realtà è alla base di una buona scelta.»
Il capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, ha evidenziato che l’ambiente può essere una grandissima occasione per le imprese e l’Italia ha tutte le possibilità di diventare leader nel settore.
«In Europa – ha detto – c’è una grande sensibilità e avremo sempre più domanda di prodotti green. Il tema dell’ambiente potrebbe portare ad una nuova rivoluzione industriale e c’è grande attenzione anche da parte del mondo della finanza.»