Storie di donne, letteratura di genere/ 354 – Di Luciana Grillo

Cristina Caboni, «Il profumo sa chi sei» – L'atteso seguito del Sentiero dei profumi

Titolo: Il profumo sa chi sei
Autrice: Cristina Caboni
 
Editore: Garzanti 2020
Collana: Narratori moderni
 
Pagine: 272, Rilegato
Prezzo di copertina: € 18,60
 
La scrittura di Cristina Caboni è decisamente riconoscibile, caratterizzata dal garbo delle descrizioni e dalla coerenza della narrazione.
In questa rubrica è stata recensita già altre tre volte: una costante nei suoi romanzi sono le protagoniste che vivono vite apparentemente ordinarie, ma in realtà, per un continuo susseguirsi di eventi o coincidenze, destinate poi a diventare «ordinariamente» straordinarie.
L’unico romanzo di questa autrice che io non ho letto è «Il sentiero dei profumi», di cui quest’ultimo lavoro è la naturale conclusione.
 
Mi sono perciò dedicata a questo romanzo con attenzione particolare, cercando di conoscere e capire la protagonista, Elena, di cui non sapevo nulla. È stata un’operazione complicata, ma credo di essere entrata in sintonia totale con questa donna giovane e bella, che porta in sé una quasi connaturata malinconia.
Elena vive a Parigi, si occupa di creare profumi personalizzati, ha una bella bimba - «paperotta» - un compagno amorevole, Cail, una mamma impegnativa, Susanna, che la invita a tornare per qualche giorno a Firenze, nel bel palazzo di famiglia dove, da sempre, le donne hanno creato profumi.
 
C’è una sorta di mistero legato alla sua infanzia vissuta con la nonna Lucia, c’è il dubbio che la mamma non l’abbia amata, o che suo marito Maurice, il patrigno, l’abbia addirittura odiata.
Ritornare a Firenze, perché?
Cosa desidera Elena?
Cosa si aspetta da questo soggiorno fiorentino e da una sia pur breve convivenza con la madre?
«Quello che desiderava dentro il cuore era parlarle come se fosse stata la madre dei suoi sogni, quella che dà l’esempio, che spiega come va il mondo, che raccoglie le lacrime, esalta le gioie e i successi. Quella con cui avrebbe potuto litigare per poi fare pace, e che le avrebbe mostrato come sarebbe potuta diventare invecchiando.»
 
Ma è difficile per Elena e Susanna parlare senza fraintendere, chiarire una buona volta i dubbi, capire anche il non detto, dopo anni di indifferenza reciproca, almeno apparente.
L’invito imprevisto di Susanna a fare un viaggio insieme colpisce Elena, che accetta di partire per mete lontane, prima il Giappone, poi l’India, infine la misteriosa Arabia Saudita, sempre sulla scia di profumi, di essenze, di sensazioni olfattive, di petali e di antiche ricette.
E proprio durante questo viaggio «Elena si era resa conto che, mentre si avvicinava a sua madre, scopriva aspetti di sé che non conosceva: avvertiva una nuova forza, una nuova consapevolezza, scaturite dal germogliare di un rapporto che ogni giorno trascorso insieme, ogni frase, ogni sorriso scambiato contribuivano ad accrescere. Quanto tempo sprecato, quanti errori sciocchi. Sarebbe bastato parlare, per capirsi.»
 
Intanto, la paperotta Beatrice cresce, a Firenze gioca allegramente con un nuovo amichetto, a Parigi torna con Cail, mentre la mamma tra ciliegi in fiore e profumi inebrianti riuscirà a sbrogliare la matassa e la nonna finalmente darà un senso alla sua vita.
Con la consueta abilità Cristina Caboni ci porta nel mondo misterioso di fiori ed essenze, intrecciando vicende complesse con esperienze in mondi diversi dal nostro, con i quali, tuttavia, dobbiamo confrontarci per trovare, infine, il bandolo della matassa.

Luciana Grillo – [email protected]
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