Economia dello spazio e regole tra luci e ombre
Oggi al Cinema Vittoria di Trento un percorso alla scoperta dello spazio con due «Virgili» d’eccezione
Roberto Battiston.
«Da terra di nessuno a terra di conquista»: con queste parole Battiston ha sintetizzato le tappe dell’esplorazione dello spazio a livello mondiale.
Dallo Sputnik, il primo satellite ad essere mandato in orbita, ad oggi nella diatriba tra difesa, sfruttamento delle risorse e geopolitica. «Space economy: rischi e opportunità?» - ha esordito Battiston, tratteggiando la parabola crescente degli investimenti nel settore, anche grazie al partenariato con i privati, che è stimata ad un trilione di dollari nel 2040. «Solo Elon Musk con Starlink ha investito nella produzione di 27 mila satelliti – ha detto - al fine di conquistare un traguardo ambizioso: la telecomunicazione tramite i cellulari grazie all’impiego di sistemi satellitari».
L’ex presidente di ASI ha messo in evidenza anche i potenziali rischi della Space economy legati alla stabilità del sistema di relazioni internazionali: «lo spazio è molto più fragile di mare e terra ed è un luogo privilegiato anche per le sfide a carattere militare. Vedo un potenziale rischio nell’elemento bellico che sta crescendo esponenzialmente nel mondo».
Battiston ha inoltre posto l’accento sulla carenza dei materiali fossili sulla Terra la cui estrazione è sempre più costosa ed inquinante: «In futuro non si faranno guerre per l’energia solare, che è illimitata, ma per le risorse minerarie. Nello spazio ci sono risorse infinite e per raggiungerle occorre l’impiego non dell’essere umano ma del connubio “robotica e IA”. Occorre una cooperazione virtuosa tra i Paesi più industrializzati per allargare questi potenziali servizi e opportunità a tutta l’umanità.»
Infine Battiston ha posto l’attenzione sui ritardi dell’UE – circa gli investimenti nella Space economy –sia nella mancanza di pianificazione a medio-lungo termine, che nella capacità di investimento: «All’Europa mancano 2 zeri rispetto a Usa e Cina. Lo spazio richiede capitale intensivo e per stimolare l’economia occorre l’intervento dei privati, seguendo il modello degli Stati Uniti».
La giornalista Perrone ha quindi chiesto alla giurista, Paola Severino, un commento circa il ruolo del diritto in questo settore, che richiede costante regolamentazione.
La docente ha enunciato i principi fondamentali che devono essere rispettati: «nessuno Stato può essere proprietario di qualcosa che sta nello spazio; uso pacifico dello spazio; protezione di coloro che vengono spediti nello spazio; tutela dell’ambiente; il principio di responsabilità e di registrazione dei satelliti».
La Severino ha inoltre parlato dei rischi di questa sfida economica individuabili nella competitività non corretta, nell’impiego di satelliti-spia (salvo se utilizzati a scopi di difesa) ed ha aggiunto: «Lo sfruttamento delle materie prime su Marte e Giove, i più ricchi di materie rare, avrà un valore stimato in 700 miliardi di miliardi di dollari. Serve cybersicurezza e serve legiferare in materia: i trattati sono baluardo potente nel mondo per escludere i conflitti».
La Severino ha messo in luce pericoli e potenzialità dell’impiego dell’IA: «le potenzialità si vedono nell’impiego della IA nella prevenzione delle collisioni satellitari o nella rimozione dei rifiuti e nel loro trasporto sulla Terra. La IA ci potrà sostituire anche per riparazioni al fine di evitare rischi per l’uomo. I pericoli stanno nell’uso della IA a fini bellici. In questo l’Europa ha fatto da apripista legiferando in materia con l’IA Act.»
Infine la Severino ha posto il problema di governance e della perdita di competitività in Europa. «L’Italia è il più grande costruttore di componentistica dei missili per la conquista dello spazio, ma serve programmazione e cooperazione tra gli Stati membri dell’UE, altrimenti saremo superati dalle altre potenze mondiali.»