Il 4 novembre si festeggia la fine della Grande guerra
Eppure dobbiamo stare ancora col fiato sospeso perché il mondo non è nelle mani di uomini di buona volontà.
Un tempo il 4 novembre si festeggiava la vittoria della Grande Gerra, oggi si festeggia la fine di quella inutile guerra.
Un cambio di mentalità che segna la maturazione di un paese che ha nella propria costituzione il ripudio della guerra.
Questi (quasi) 80 anni di pace hanno insegnato al mondo occidentale che l’assenza di conflitti ha portato un benessere mai registrato prima nei secoli.
Pare però che il resto del mondo non abbia fatto tesoro di questo insegnamento, anche se il benessere si è esteso fin lì.
La Russia, che pensava di chiudere una guerra con l'Ucraina in una settimana, è ancora impelagata dopo tre anni di inutili combattimenti e centinaia di migliaia di morti.
E, già che ha scoperto di non essere una potenza mondiale, ha dovuto chiedere aiuto a Cina, Iran e Corea del Nord, i nemici storici del Mondo occidentale.
La Cina per fortuna non ha (ancora) fatto passi falsi, ma l’Iran ha continuato a fornire Mosca di missili e droni.
La Corea del nord ha inviato non solo armi ma anche soldati. Forse 6mila, forse 10mila. E si è affrettata a dichiarare che in caso di estensione del conflitto non esiterebbe a usare armi atomiche.
Israele ha subito quel vile e sconcio attentato del 7 ottobre 2023 e ha reagito avviando una guerra estremamente sanguinosa e, a vedere i ragionamenti delle parti in causa, senza fine apparente.
La guerra a distanza con l’Iran potrebbe degenerare e coinvolgere potenze atomiche.
Prima l’Iran ha lanciato 180 missili su Israele per vendicare la morte di leader Hezbollah e Hamas. Poi Israele ha risposto bombardando per tre ore le installazioni missilistiche.
Ovviamente l’Iran, colpito nell’onore, ha giurato pubblicamente che si vendicherà colpendo Israele con un attacco «schiacciante».
Gli USA hanno subito avvertito l’Iran che avrebbero difeso l’alleato. Anzi, Israele potrebbe reagire ancor più pesantemente, anche da solo...
Ma l’Iran insiste, facendo sapere che l’attacco potrebbe avvenire prima (o durante) le elezioni americane.
Quindi ci siamo.
Sta per arrivare il 4 novembre, con la festa della fine della Grande guerra.
Ma il fiato resta ancora sospeso perché il mondo non è nelle mani di uomini di buona volontà.
GdM