È morto il cantautore Nico Fidenco. Aveva 89 anni
Dal 1960 al 1998 ha pubblicato 9 album. Ma da tutti sarà ricordato per «Legata a un granello di sabbia», il primo 45 giri italiano a vendere più di un milione di copie
Nico Fidenco, pseudonimo di Domenico Colarossi, era nato a Roma il 24 gennaio 1933.
È stato un cantautore e compositore italiano, che conobbe una grande popolarità a partire dal 1960, anno di incisione di What a Sky (in italiano «Su nel cielo»), tratto dal film di Francesco Maselli I delfini.
Ma raggiunse il successo con «Legata a un granello di Sabbia del 1961», il cui 45 giri vendette per la prima volta in Italia più di un milione di copie.
Nel 1939, all'età di sei anni, si trasferisce con la famiglia ad Asmara, dove rimane per dieci anni, sino al 1949. Nel 1960 Fidenco era già in forza alla RCA Italiana a Roma, ove era stato introdotto da Franco Migliacci, come cantautore. Le sue canzoni sarebbero state interpretate da cantanti della RCA stessa.
In quel periodo cominciavano ad avere successo cantanti caratterizzati da particolarità o difetti della voce, che ne mettevano in evidenza la personalità.
Per questo motivo il direttore artistico Enzo Micocci giudicò interessante anche la sua voce, come del resto quella di Gianni Meccia con Odio tutte le vecchie signore e del primo Modugno (entrambi scoperti da lui).
Il regista Maselli desiderava inserire nella colonna sonora de I delfini un brano di Paul Anka, Crazy Love, ma la sua richiesta economica fu giudicata eccessiva.
Maselli si rivolse dunque a Micocci, che gli propose un brano inedito, «What a Sky», composto dal maestro Giovanni Fusco.
Il provino fu inciso da un giovane Little Tony, dal figlio di Fusco e da Fidenco. Fu proprio quest'ultimo a essere preferito dalla produzione.
Dopo «What a Sky» Fidenco incise altri brani in inglese e in italiano tratti da colonne sonore di grandi film di successo come «Just That Same Old Line» dal film «La ragazza con la valigia» con Claudia Cardinale, Il mondo di Suzie Wong dal film omonimo con William Holden che raggiunge la prima posizione in classifica per cinque settimane nel 1961, Exodus, dal film omonimo con Paul Newman, Moon River dal film Colazione da Tiffany con Audrey Hepburn, L'uomo che non sapeva amare dal film omonimo con George Peppard e Una donna nel mondo dal film La donna nel mondo.
In quel periodo, oltre alle colonne sonore, incise alcuni grandi successi: «Con te sulla spiaggia» (seconda classificata a Un disco per l'estate 1964), «Se mi perderai», «Come nasce un amore», «A casa di Irene», «La voglia di ballare» (finalista a Un disco per l'estate 1965), «Goccia di Mare», «Non è vero», «Tutta la gente», ma soprattutto «Legata a un granello di sabbia» (1961), considerata il primo esempio di tormentone estivo italiano della storia, in quanto rimase prima in classifica per 14 settimane e fu il primo 45 giri a superare in Italia il milione di copie vendute (ne raggiunse addirittura il milione e mezzo), tutti incisi per l'etichetta RCA Italiana.
Un po' per carattere, un po' per scelte della RCA stessa, Fidenco, seppur presentandosi in maniera elegante e raffinata, era tuttavia molto timido e non voleva quasi mai che il suo volto apparisse sulle copertine dei dischi, preferendo che ci fossero delle belle ragazze.
Nel 1966 lascia la RCA per passare alla Parade ma, da qui in poi, la sua popolarità subisce una flessione, nonostante una partecipazione, la sua unica, al Festival di Sanremo nell'edizione del 1967 ricordata soprattutto per la morte di Luigi Tenco.
Dopo aver ridotto le proprie incisioni pop, Fidenco tornò a occuparsi nuovamente di colonne sonore, componendo per il cosiddetto Cinema di genere per tutti gli anni settanta e ottanta, spaziando dallo spaghetti-western (la prima colonna sonora fu per «All'ombra di una colt») ai film della cosiddetta sexploitation come «La strana legge del dott. Menga» (1971), «La ragazzina» (1975) e la serie di culto «Emanuelle nera», frequentando anche l'horror per il film «Zombi Holocaust del 1980 e il crossover Porno Holocaust di Joe D'Amato.
Sul finire degli anni settanta e nei primi anni ottanta ritrovò una inaspettata popolarità presso il pubblico dei più piccoli, anche in termini di vendite, grazie alle numerose sigle incise per gli animati giapponesi, vero e proprio fenomeno di costume televisivo di quel periodo.
La sigla Don Chuck Castoro infatti riuscì a vendere oltre quattrocentomila copie, riportandolo in classifica.
Altre sigle di successo furono «Hela Supergirl» che vendette 180 000 copie, «Cyborg», i nove supermagnifici, «Don Chuck story», «Sam il ragazzo del west», «Godzilla» e in particolare «Bem», forte anch'essa di oltre duecentomila copie vendute. Il brano era la sigla della prima serie dell'anime Bem, primo vero cartone animato dell'orrore.
Ha inciso anche due sigle per telefilm come Boys and Girls, per la serie omonima e Arnold per la serie Harlem contro Manhattan.
In questo decennio torna anche a incidere album pop come La mia mania del 1981 e Direzione vietata del 1989 e nel 1992 una raccolta di successi riarrangiati dal titolo Ieri e oggi.
Dal 1984 al 1994 con i colleghi Riccardo Del Turco, Jimmy Fontana e Gianni Meccia diede vita a I Super 4, quartetto con il quale ripropose successi tratti dai rispettivi repertori degli anni sessanta riarrangiati in chiave moderna, con cui pubblicò tre album di discreto successo commerciale.
Nel 2007 si è esibito nell'ambito del Lucca Comics & Games, fiera internazionale dedicata al fumetto e all'animazione, dove ha cantato dal vivo alcune delle colonne sonore e delle sigle dei cartoni animati, oggetto di riscoperta e rivalutazione da parte di appassionati e addetti ai lavori.
Sulla scia di questo revival, l'etichetta Siglandia ha stampato nel 2019 una raccolta di tutte le sigle dei cartoni animati di Fidenco in edizione rimasterizzata, per sopperire all'assenza di quest'ultime dal mercato discografico ufficiale, anche digitale.
Nico Fidenco muore a Roma il 19 novembre 2022 all'età di 89 anni.
Si ringrazia Wikipedia per le note e la foto.