A New York un’esplosione provoca il ferimento di 29 persone

A Minneapolis un fanatico accoltella la gente in un centro commerciale e viene ucciso dalla polizia

Erano le 20.45 (le 2.45 in Italia) quando a Chelsea, nella zona sud occidentale di Manhattan a New York, si è verificata un’esplosione che ha provocato il ferimento di 29 persone.
Sono subito intervenuti i soccorsi e le forze di polizia, che hanno transennato la zona e svolto i primi rilievi.
Al momento le autorità, compreso il sindaco di New York, non parlano di attentato e men che meno di attentato islamico. Però il fatto che sia stata trovata una pentola a pressione non molto lontana dalla zona dell’esplosione, ha fatto alzare la soglia di attenzione.
Si ricorda infatti che a Boston tre anni fa due fratelli ceceni avevano fatto esplodere un ordigno mortale nei pressi dell’arrivo della maratona di quella città.
 
Inoltre, più o meno alla stessa ora, uno scalmanato aveva iniziato ad accoltellare dei cittadini americani in un centro commerciale di Minneapolis, in Minnesota. Secondo alcuni testimoni, mentre assaliva la gente avrebbe gridato «Allah è grande». 
L'episodio ricorda da vicino l’«intifada del coltelli» che ha insanguinato a lungo Israele per mano di fanatici palestinesi.
In questo caso la polizia è immediatamente intervenuta sparando e uccidendo l’attentatore.
I feriti non sono gravi.
 
Il doppio fatto di sangue potrebbe essere una coincidenza e i due candidati alla Casa Bianca, Hillary Clinton e Donald Trump, non hanno perso tempo per presentare al pubblico la propria reazione. Trump ha detto che «vanno fermati duramente», la Clinton ha affermato che si deve attendere la conclusione delle indagini.
C’è da aggiungere che dopo un paio d’ore, a Chelsea – che si trova a qualche centinaio di metri a sud di Broadway – la gente ha ripreso la vita di tutti i sabato sera, frequentando ristoranti, teatri e mostre d’arte.
A Minneapolis è stato chiuso per accertamenti il centro commerciale dove si è verificato il fatto di sangue.
In tutti i casi è presto per trarre conclusioni e ci auguriamo che il terrorismo islamico c’entri poco.