Pubblicata la guida «Sui sentieri della fortezza di Trento»

Itinerari alla scoperta dei luoghi e delle fortificazioni della Prima guerra mondiale

Forte di Cadine – Credits ©Giovanni Conte.
 
L’Azienda per il Turismo di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, il Comune di Trento, la Fondazione Museo storico del Trentino e la Provincia autonoma di Trento hanno lavorato in sinergia per realizzare un nuovo progetto di valorizzazione della storia della città; una collaborazione volta a unire le conoscenze e competenze di diverse realtà territoriali che hanno contribuito a produrre una pubblicazione dal titolo «Sui sentieri della Fortezza di Trento. Itinerari alla scoperta dei luoghi e delle fortificazioni della prima guerra mondiale (1914-1918)» con annessa una mappa.


 
Oggi è stato presentato il nuovo progetto creato in occasione del centenario del primo conflitto mondiale, alla presenza della Direttrice dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Elda Verones, del Direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, dell’Assessore con delega per le materie della cultura, biblioteche, sport e pari opportunità Andrea Robol, dell’Assessore con delega per le politiche economiche ed agricole, tributi e turismo Roberto Stanchina, di Luca Caracristi della Fondazione Museo storico del Trentino e sono state illustrate la pubblicazione e la mappa topografica.
L’obiettivo del progetto è condividere con il lettore, sia abitante che turista, il nostro passato e di celebrare l’eredità storico-bellica e le risorse paesaggistiche che contribuiscono a rendere unico il territorio Trentino.
La pubblicazione ha lo scopo di accompagnare il turista passo dopo passo nella nostra storia, guidarlo alla scoperta attraverso una serie di diversi itinerari che ripercorrono i luoghi che hanno reso Trento una città - fortezza.
 
Nel corso dell’Ottocento infatti, la città di Trento venne trasformata in una grande piazzaforte, circondata da una cintura di forti.
A scopo difensivo, il territorio fu suddiviso in diversi settori, mentre un’ulteriore linea fortificata comprendeva gli immediati dintorni del centro urbano.
Altre linee di difesa campale più esterne proteggevano la Fortezza, compreso lo sbarramento di Tenna, in Valsugana, con il forte Colle delle Benne o San Biagio e il Forte di Tenna.
Allo scoppio della guerra le fortificazioni ottocentesche si presentavano superate e inadeguate ad affrontare un possibile attacco: alcune vennero quindi disarmate e sostituite da postazioni campali poste nelle vicinanze, mentre altre furono demolite.
Tra il 1914 e il 1916 un importante campo trincerato a elevatissimo grado di resistenza, costituito da trincee, batterie in caverna e casematte in calcestruzzo, racchiuse la città: fu uno sforzo economico e organizzativo immane che vide impiegati migliaia di operai militarizzanti e prigionieri di guerra.
Nessuna operazione bellica interessò la città di Trento durante il conflitto e già nel 1916 i lavori di fortificazione furono interrotti e gran parte degli armamenti trasferiti al fronte.
 
Questo vasto sistema difensivo è andato per la maggior parte distrutto: molte opere sono state smantellate dai recuperanti, altre sono state sommerse dalla vegetazione o danneggiate dal passare del tempo; ma una parte è ancora visibile, a testimonianza di quella che all’epoca fu una grande fortezza.
È proprio in questa parte ancora esistente che si snodano gli itinerari proposti nella pubblicazione e che guidano con mano sicura il lettore sulle montagne che fanno da cintura a Trento, regalando note storiche di interessanti sui siti, fornendo anche puntuali indicazioni su tempi di percorrenza, dislivelli, altitudine ecc…
Per quanto riguarda la suddivisione in settori del territorio, oggi vedono la presenza di diversi itinerari.
Il Settore I comprendeva le fortificazioni da Mattarello a Valsorda, che costituivano il punto più avanzato della Fortezza; l’itinerario propone «Il giro dei forti di Mattarello» con le fortificazioni ottocentesche disarmate nel 1915. Il Settore II preveniva l’infiltrazione nemica dalla Valsugana e andava da Valsorda alla cima della Marzola; i percorsi sulle tracce della guerra sono «Il giro delle fortificazioni della Maranza», «Dai Bindesi al Forte Brusaferro» e «Il giro della Marzola» e portano alla scoperta di opere armate e difensive in parte demolite nel 1915.
 
Il Settore III comprendeva la zona che va dalla Marzola al monte Celva, strategica per l’accesso alla città dalla Valsugana; gli itinerari «Nelle fortificazioni del Celva» e «Dal Cimirlo al Chegul» conducono allo sbarramento ferroviario difensivo, che insieme alle batterie del posto chiudeva la via di comunicazione.
Il Settore IV della Fortezza di Trento era il monte Calisio, partiva dallo sbarramento di Civezzano e terminava nella valle dell’Adige presso un campo trincerato. Gli itinerari «Da Montevaccino alla Cima Calisio» e «Dal Campel alla Cima Calisio» mostrano fortificazioni ottocentesche demolite nel dopoguerra e un tratto di tagliata stradale restaurata.
Passando a Ovest di Trento, il Settore V era composto dal monte Sorasass e dallo sbarramento del Bus de Vela. Gli itinerari «Il giro del Sorasass» e «Dalla Vela al Sorasass con il sentiero di San Vili» portano ad un terrazzino panoramico posto a strapiombo sulla Valle dell’Adige e alla tagliata stradale del Forte Cadine - Bus de Vela, restaurato e dotato di allestimento, che è gestito dalla Fondazione Museo storico del Trentino e visitabile in alcuni periodi dell’anno.
 
Il Settore VI della Fortezza occupava gran parte del Monte Bondone; gli itinerari «Castelar de la Groa» e «Giro delle Tre cime del Bondone» conducono a scoprire opere armate e difensive. Il Settore VII discendeva la parte meridionale del monte Bondone fino alla valle dell’Adige con fortificazioni che controllavano il lato sud della Fortezza di Trento; gli itinerari «Dalle Viote al Parolet: il giro delle Pale del Bondone» e «Le fortificazioni sopra Romagnano» mostrano il Bondone selvaggio, sentinella di Trento, tra strade militari, caserme e una fortificazione ottocentesca restaurata.
La protezione del cuore della città era affidata alla Linea interna e l’itinerario «Dal Buonconsiglio al Doss Trento» conduce dal castello che fu sede del comando e centro operativo della Fortezza di Trento ai piedi del Doss Trento, le cui artiglierie controllavano tutta la valle, dove è visitabile il suggestivo spazio espositivo de Le Gallerie due ex tunnel stradali ora gestiti dalla Fondazione Museo storico del Trentino.
Oggi sul Doss Trento sono visitabili il Museo nazionale storico degli alpini e il Mausoleo a Cesare Battisti, inaugurato nel 1935.
 
La pubblicazione è accompagnata da una mappa topografica che, curata in ogni minimo dettaglio, considera tutta l’area di interesse e propone in versione bilingue un focus su ciascuna delle singole proposte di escursione.
Su un lato presenta l’intero territorio della città di Trento e dintorni, mentre sull’altro illustra in dettaglio i 15 itinerari con il supporto di simboli colorati rappresentanti i numerosi ruderi, opere militari e fortificazioni risalenti all’Ottocento e al Novecento presenti sul territorio.
La pubblicazione – disponibile in italiano e in tedesco – è in vendita presso i punti informativi dell’Azienda per il Turismo di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, presso gli spazi della Fondazione Museo storico del Trentino «Le Gallerie» e «Forte Cadine – Bus de Vela» e rintracciabile nei cataloghi di tutte le librerie.