«Riflessioni di economia e geopolitica»: il primo seminario

Ospite a Trento Arrigo Sadun, già direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, che ha ricordato come «siamo tutti nella stessa barca»

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È stato un dibattito denso e partecipato quello che si è svolto ieri, mercoledì 4 ottobre, a Palazzo Benvenuti a Trento in occasione del primo appuntamento di «Riflessioni di economia e geo-politica». L’iniziativa, promossa da Trentino Sviluppo in collaborazione con Cassa di Trento, mira a raccontare le sfide e opportunità di un mondo in costante cambiamento. Ospite del primo incontro, in dialogo con Michele Andreaus, docente del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, è stato Arrigo Sadun, presidente di TLSG International Advisors e già direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale a Washington.
 
«Da Washington a Trento, ovvero dal villaggio globale a quello locale, siamo tutti nella stessa barca e i mutamenti socio-economici che avvengono in Paesi anche lontani hanno più conseguenze sulle nostre società di quanto possiamo immaginare».
Sono queste le premesse con cui Arrigo Sadun, presidente di TLSG International Advisors e già direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, ha inaugurato nella serata di ieri, mercoledì 4 ottobre, le «Riflessioni di economia e geo-politica» di Trentino Sviluppo e Cassa di Trento.
«L’obiettivo di questi incontri – spiega il professor Michele Andreaus – è dare agli imprenditori del territorio qualche strumento in più per capire i macro scenari in cui ci troviamo a operare».
 

 
E infatti, il primo tema trattato è stato proprio quello della globalizzazione che, dice Sadun «se in un primo momento ha portato grandi vantaggi a tutti, poi ha finito con esacerbare le polarizzazioni, sia tra Stati – nel senso che alcuni ci hanno guadagnato più di altri – che interne, per via dell’aumento delle diseguaglianze sociali».
Ciò ha fatto sì che, se fino a qualche anno fa ad essere solleticati erano i difetti del sistema, ora viene scossa tutta la struttura, come dimostra la cronaca parlamentare statunitense di queste ore.
 
Passando al piano interno, è stato poi sottolineato come la globalizzazione abbia fortemente indebolito il tessuto industriale italiano e come il nostro Paese necessiti di «riforme, al plurale, in tutti i settori chiave».
Si è parlato anche dei grandi equilibri geopolitici mondiali e dei rapporti tra Stati Uniti, Cina, Russia e Paesi emergenti.
Sadun, che si definisce un «ottimista con esperienza», ha infine chiuso la serata con un messaggio di speranza, secondo cui «per riequilibrare i sistemi economico-sociali europei è fondamentale investire in nuovi strumenti e opportunità di mobilità sociale».