Esattamente 50 anni fa moriva Marilyn Monroe. Aveva 36 anni
Nel 1999, si è classificata al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi dall'American Film Institute

Marilyn Monroe, nome d'arte di Norma Jeane Baker, era nata a Los Angeles il 1° giugno 1926.
Dopo aver trascorso gran parte della sua infanzia in case-famiglia, la Monroe cominciò a lavorare come modella, prima di firmare il suo primo contratto cinematografico nel 1946.
Dopo alcune parti minori, film come Giungla d'asfalto e Eva contro Eva furono i suoi primi successi di pubblico. Negli anni successivi, i suoi ruoli in Niagara e Gli uomini preferiscono le bionde vennero apprezzate dalla critica, ottenendo la definitiva consacrazione internazionale con pellicole del tipo Come sposare un milionario, Quando la moglie è in vacanza, Fermata d'autobus e A qualcuno piace caldo, per la quale vinse un Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale nel 1959.
Nel 1999, la Monroe si è classificata al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi dall'American Film Institute.
Fra i successi come cantante vi sono My Heart Belongs To Daddy di Cole Porter, Bye Bye Baby e Diamonds Are a Girl's Best Friend, inserite in Gli uomini preferiscono le bionde, e I Wanna Be Loved By You, cantata in A qualcuno piace caldo.
La Monroe è ricordata anche per l'intervento canoro alla festa di compleanno del presidente Kennedy, quando intonò Happy Birthday, Mr. President. Per il suo fascino e la sua sensualità venne inoltre ritratta in numerose foto di pubblicità e di riviste, diventando un simbolo fuori da ogni tempo e, secondo Marlene Dietrich, la prima vera sex symbol.Negli anni e nei decenni successivi alla sua morte, la Monroe è stata spesso citata come vera e propria icona della cultura pop.
Le circostanze della sua prematura morte, dovuta a un'overdose di barbiturici, sono state oggetto di numerose congetture, sebbene il suo decesso sia ufficialmente classificato come probabile suicidio.
La successiva sparizione di tracce e documenti dalla casa dell'attrice, dove sembra fosse stato anche Bob Kennedy la sera della morte, nonché innumerevoli omissioni e varie incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico, hanno dato adito a molteplici dubbi sugli eventi di quella notte.
Tra le varie versioni formulate, la più plausibile vede ipotizzata la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, dettasi pronta a dichiarare pubblicamente le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica.
Molti sanno raccontare meglio di noi la storia artistica e sentimentale di Marilyn Monroe. Qui desideriamo raccontare meglio l’ultimo atto della sua vita, che ricorre esattamente oggi di 50 anni fa e che forse si conosce meno quando invece è suggestivo quanto triste.
Marilyn Monroe è stata trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, a Los Angeles, il 5 agosto 1962, all'età di trentasei anni.
Il cadavere di Marilyn, che era privo di vestiti e con in mano la cornetta del telefono, fu scoperto da Ralph Greenson, che era stato urgentemente chiamato alle 3.30 dalla governante dell'attrice, Eunice Murray, che si era preoccupata perché non riusciva a entrare nella camera di Marilyn. La porta era chiusa da dentro e, nonostante vedesse la luce accesa, non sentiva alcun rumore e nessuno rispondeva alle sue domande.
La chiamata alla polizia per denunciare il fatto è pervenuta alle 4:25 ora locale, come da successivi accertamenti telefonici.
Alcuni biografi ritengono però che siano trascorse cinque ore dal momento del decesso a quando vennero avvisate le autorità. In questo lasso di tempo, Marilyn sarebbe stata portata all'Saint John's Health Center di Santa Monica, ma l'ospedale rifiutò di accettare il caso per l'eccessiva notorietà della vittima.
Un'indagine formale nel 1982 del procuratore generale della contea di Los Angeles si concluse senza nessuna credibile evidenza di un complotto.
Secondo il dottor Thomas Noguchi, che eseguì l'autopsia, la morte di Marilyn era con «alta probabilità» un suicidio, dovuta a un'overdose di barbiturici. Nel corpo dell'attrice trovò 8 milligrammi di idrato di cloralio e 4,5 milligrammi di Pentobarbital per 100 millilitri di sangue.
L'incerta ricostruzione degli eventi di quella notte, la presenza non confermata di Bob Kennedy nella casa dell'attrice la sera prima della sua morte e alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico hanno dato adito a molteplici interpretazioni sugli eventi di quella notte e sulle cause della scomparsa dell'attrice.
Tra le varie versioni formulate, venne ipotizzata la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, che si era detta pronta a confessare le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica oppure una vendetta della mafia americana nei confronti della famiglia Kennedy per alcune promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute.
L’ex marito Joe DiMaggio organizzò, insieme a Inez Melson, amministratrice dei beni di Marilyn e tutrice della madre dell'attrice, il funerale, occupandosi delle spese; la cerimonia si tenne al Westwood Memorial Park l'8 agosto 1962.
Tra le 31 persone tra parenti e amici che presenziarono al funerale, vi furono Robert Slatzer (cui non fu concesso vederne la salma), Greenson con la famiglia, Murray e Newcomb, che però stavano in disparte. Non furono presenti invece Dougherty e Miller, gli altri ex-mariti.
La madre Gladys, già colpita dalla schizofrenia, malattia che la rese incapace di ricordare la figlia, non prese parte al funerale.
La cerimonia venne celebrata da A.J. Soldancon, con le note di Over the Rainbow. L'orazione funebre doveva essere letta dal poeta Carl Sandburg, ma non gli fu permesso di partecipare e venne sostituito da Lee Strasberg.
La bara era di bronzo massiccio ed era stata foderata con un tessuto di seta color champagne.
L'attrice, durante il funerale di Constance Collier nel 1955, aveva confidato a Truman Capote che avrebbe voluto che le sue ceneri fossero disperse nelle onde del mare.
Marilyn Monroe è sepolta in un loculo presso il Westwood Village Memorial Park Cemetery. L'attrice aveva fatto seppellire lì anche Grace Goddard, perché vi era sepolta anche la zia di Grace, che si prese cura di Norma Jeane per un breve periodo.
Rimanendo fedele a una promessa fatta a Monroe, Whitey Snyder, il suo visagista personale, truccò il cadavere per la cerimonia; anche Pearl Porterfield, la costumista Marjorie Plecher e la parrucchiera Agnes Flanagan si occuparono del corpo dell'attrice, mettendole sulla testa la parrucca bionda che aveva portato nel film Gli spostati e vestendola con un abito verde di Emilio Pucci.
Hugh Hefner ha poi acquistato una tomba accanto a quella di Marilyn per 85.000 dollari, mentre l'altra tomba adiacente è stata venduta per 125.000 dollari.
L'ex marito, Joe Di Maggio, nei primi tempi dopo la morte di Marilyn, portò personalmente una volta a settimana un mazzo di rose rosse sulla tomba dell'attrice. In seguito, sino al 1982 li fece recapitare da un fioraio, ma solo in ricorrenza del compleanno.
Diversamente farà Slatzer che deporrà per tutta la vita delle rose bianche sulla tomba.[231]
Nel suo testamento dispose 10.000 dollari per Bernice Miracle; 5.000 dollari per Norman e Hedda Rosten (poi devoluti in favore della figlia, Patricia); 2.500 dollari ogni anno per Xénia Karlovna Ziller, vedova di Michael Chekhov; 5.000 dollari ogni anno a Gladys Baker; 10.000 dollari a cui si aggiunse un 25% del bilancio a May Reis, la sua segretaria; 25% del bilancio, che avrebbe dovuto donare a un ente di sua scelta a Marianne Kris; 50% del bilancio a cui si aggiungevano beni personali a Lee Strasberg.
La seconda moglie di Lee Strasberg, Anna, ricavò molto dai beni dell'attrice e curò il Marilyn Monroe Theater e il Marilyn Monroe Museum.
Anna Freud creò la Hampstead Child-Therapy Clinic con sede a Londra, che fu l'ente beneficiario scelto da Kris per versare la percentuale indicata nel testamento; tale società venne anche riconosciuta come «legataria principale» dei diritti dovuti all'immagine dell'attrice, ricavando circa un milione e mezzo di dollari all'anno per diversi anni.
Nell'ottobre 1962, Inez Melson, con il suo legale Allen Stein, impugnò il testamento, volendo dimostrare che lo scritto era stato redatto sotto l'influenza di Marianne Kris. Il procuratore di New York considerò comunque valido il testamento.
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