L'allarme per la pubblicità aggressiva e truffe online

Il bilancio di 6 mesi di Federconsumatori Trentino allo sportello presso la Comunità

Ci disturbano a qualsiasi ora, sono petulanti e se ti strappano un «sì» o un «d’accordo» sei finito nella trappola della truffa perché di quella telefonata fanno un taglia e cuci e quel «sì» strappato diventa il consenso a un contratto che non hai mai voluto.
Triste il primato dell’Italia per pubblicità telefonica aggressiva. Siamo all’11 posto su scale mondiale.
Questo è uno dei tanti dati emersi nel corso della conferenza stampa di Federconsumatori Trentino con i responsabili Pasquale de Matthaeis e Giuliano Angheben.
Conferenza svoltesi in Comunità della Vallagarina, dove l’associazione ha uno sportello aperto il lunedì dalle 14,30 alle 15, 30 ma che dal 15 luglio a fine settembre rimarrà chiuso.
Cittadini sempre più bersagliati dalle truffe. La Federconsumatori in 6 mesi ha seguito 300 casi; 20% per informazioni telefoniche in generale sui diritti del consumatore; 50% per operatori telefonici, TV private; 20% per energia; 10% per contratti, acquisto automobili usate e vendite su catalogo.
La maggioranza si è risolta positivamente, solo in alcuni casi si è resa necessaria transazione conciliativa.
Complessivamente con la Federconsumatori i loro assistiti in Vallagarina hanno recuperato circa € 70 mila euro suddivisi indicativamente in:
- Energia: € 7,00;
- Truffe commerciali: € 30,00;
- Auto usate, (garanzia): € 8,00;
- Contratti non voluti: € 10,00;
- Acquisti on line: € 15,00.
 
Truffe telefoniche, alcune considerazioni: si rileva l’aumento delle truffe telefoniche, on line e delle pratiche commerciali scorrette come le vendite a catalogo.
Telefonano a ogni ora del giorno e della sera e propongono di tutto: dall'acquisto di vini agli abbonamenti TV, dal cambio dell'operatore telefonico, passando per le proposte di nuovi contratti per l'energia elettrica per finire con le criptovalute proposte da sedicenti esperti che telefonano, metodicamente, da call center.
Sono le agenzie che si occupano di telemarketing, nessuno di noi è salvo dalle loro martellanti richieste. A nulla serve assicurare di non essere interessati. Loro tornano alla carica 1,10,100 volte.
Sono oltre 80.000 le persone che lavorano in questi Call Center, prevalentemente con contratti part-time.
Esiste però una giungla di imprese che si avvale di call center dislocati all' estero. Romania, Albania e Croazia le nazioni che maggiormente sono scelte per delocalizzare.
È stato verificato che siamo all'11° posto su scala mondiale per ciò che riguarda le nazioni più colpite da questo fenomeno.
Un vero tormento, che può produrre danni non di poco conto. Se il malcapitato consumatore non ha intenzione di accettare la proposta, può ritrovarsi ugualmente con affibbiato un contratto mai firmato. Com' è possibile?
 
Taglia e cuci
Ecco spiegato il mistero: alcune di queste organizzazioni arrivano a fare delle vere opere d'arte di taglia e cuci delle registrazioni telefoniche.
Dopo aver concluso la conversazione, resta la registrazione (cosa che per legge deve essere dichiarata all'inizio della conversazione ma che quasi mai avviene).
A questo punto, acquisiscono l'audio, lo tagliano, aggiungono una serie di domande, incollano il «Sì» strappato all'ignaro interlocutore durante la chiacchierata, e il gioco è fatto: hanno l' approvazione di un contratto che non ci siamo mai sognati di approvare.
È molto importante, durante questo tipo di contatti, non pronunciare mai parole come «SÌ» oppure «D'accordo». Può costare molto caro.
Molti si chiedono: «Dove hanno scovato il mio numero di cellulare o di casa?» La risposta è semplice: esiste un vero e proprio mercato di compravendita di database che contengono migliaia di nominativi coi relativi numeri telefonici.
Sono liste preziosissime per chi opera nel settore delle vendite telefoniche, e queste aziende sono pronte a cacciare migliaia di euro per appropriarsene.
Per rendere il proprio numero di telefono rintracciabile da queste organizzazioni, è sufficiente iscriversi a un sito web, nel cui modulo di adesione è chiesto di comunicare anche un recapito telefonico oltre ad acconsentire al trattamento dei propri dati.
Oppure basta aderire a una raccolta punti del supermercato: per ottenere la tessera, è necessario compilare un certificato di adesione, e anche qui è richiesto l'inserimento di un numero di contatto e il consenso al trattamento dei dati. È fatta: siamo nelle mani degli scocciatori seriali.
Particolari software entrano in gioco per verificare che le numerazioni telefoniche siano attive.
Quando arriva una telefonata, e dall'altro capo del telefono non risponde nessuno, si tratta di una comunicazione virtuale.
Nel momento in cui si risponde, il programma informatico verifica che quel numero è attivo.
Entro breve tempo si riceverà, matematicamente, l'odiata chiamata dal telemarketing di turno.
La situazione, da troppi anni, è talmente pesante che nel 2010 l'Italia rischiò grosso da parte della Commissione Europea che aprì una procedura d'infrazione - la IP/10/64 - a causa delle pratiche commerciali telefoniche troppo aggressive.
Il Garante per la Privacy rispose in breve tempo: nel 2011 fu realizzato il Registro Pubblico per le Opposizioni, che consiste nella possibilità, per i cittadini, di negare il consenso al ricevimento delle telefonate-scocciatura.
Gli esiti, fino a oggi, non sono stati quelli sperati per un paio di ragioni: la prima è che si può registrare unicamente il numero di telefonia fissa, quindi le scocciature continuano attraverso il cellulare.
La seconda ragione è che possono iscriversi al registro unicamente i numeri telefonici delle liste pubbliche - 13 milioni circa - e quindi restano fuori tutti quelli che non vi sono compresi, la maggior parte.
Recentemente, però, è stata valutata la possibilità di una modifica a questo registro, che consentirà di poter inserire anche il numero di cellulare e di cancellare in un colpo solo tutti i consensi al trattamento dei dati rilasciati nel tempo.
Non solo: tra le proposte al vaglio dell' Autorità, quella che imporrebbe a queste realtà commerciali di avere una numerazione telefonica univoca, al fine di poter essere individuate da chi le riceve.
 
Qualche consiglio
In attesa delle modifiche al registro, ecco qualche consiglio. Evitare di pubblicare il proprio recapito sui profili social.
Bloccare le numerazioni attraverso l' opzione presente ormai su ogni cellulare. Altrimenti è possibile scaricare una delle tante APP che intercettano, e bloccano, le chiamate che giungono da contatti sospetti.
Consiglio finale: se si sta subendo un vero attacco alla propria privacy e alla tranquillità, si può denunciare questa pratica aggressiva al Co.Re.Com, il Comitato Regionale delle Comunicazioni, cui sono state date competenze in materia di definizione delle controversie tra utenti e operatori del settore delle telecomunicazioni.
Auspichiamo non debba servire, ma sempre meglio sapere cosa si può fare per cautelarsi.
 
Vendite a catalogo
È sempre attuale, purtroppo, l’argomento delle vendite porta a porta, contratti che i consumatori spesso neppure si rendono conto di sottoscrivere e che, invece, li vincolano ad importanti spese; abbiamo, infatti, ricevuto numerose segnalazioni da parte di consumatori di tutto il Trentino, vogliamo dare con l’occasione alcuni suggerimenti per cautelarsi.
Il consumatore, di solito, viene contattato telefonicamente o riceve direttamente a casa la visita di un incaricato che consegna loro un catalogo, comunicando la possibilità di acquistare prodotti a prezzi scontati scelti dal catalogo stesso.
Il venditore chiede semplicemente di apporre una firma, specificando che la stessa non dà vita ad alcun tipo di impegno economico e che il consumatore accetta solamente di visionare il catalogo pubblicitario della ditta.
In realtà con quella firma il consumatore, senza leggere cosa sta firmando, si obbliga ad acquistare prodotti per migliaia di euro con impegno addirittura pluriennale, ma se ne accorge solo quando riceve una seconda visita, effettuata da un altro incaricato, che si presenta per «riscuotere il dovuto», ossia chiedendogli di effettuare l’acquisto periodico a cui il consumatore si è vincolato.
L’inganno sta quindi innanzitutto nel fatto di far firmare un vero e proprio contratto e non una semplice presa visione del catalogo, inoltre la visita del secondo venditore avviene dopo circa un mese se non oltre addirittura, ossia quando è già scaduto il termine per esercitare il diritto di recesso (14 giorni dalla data della firma).
È da tener presente poi che il contratto è vincolante a tutti gli effetti e non garantisce risparmi economici, né qualità dei prodotti.
Spesso queste società, aprono e chiudono i battenti con molta facilità soprattutto per sfuggire all’inseguimento delle rimostranze dei consumatori.
Si ricorda che è obbligatorio per i professionisti che vendono porta a porta fornire al consumatore informazioni chiare e comprensibili sul contratto, sulle generalità dell’azienda, sui prodotti, compresa l’esistenza delle norme sulla garanzia legale e informazioni per esercitare il diritto di recesso.
Il modo per difendersi da tale tipologia di truffa è il recesso, ovvero sottrarsi agli obblighi previsti dal contratto già firmato senza incorrere in alcuna penale o senza dover fornire una motivazione entro 14 giorni solari, regola sempre valida per gli acquisti effettuati fuori dai locali commerciali.
Il recesso va esplicitamente comunicato esclusivamente con lettera raccomandata a/r o posta elettronica certificata.
 
Bollette luce e gas, in meno di un anno (luglio 2020) Mercato Libero
Tra esattamente un anno sarà completo il passaggio al Mercato Libero dell’Energia.
Ricordiamo che per cambiare contratto non è necessario cambiare fornitore è necessario anzitutto conoscere i propri consumi, interpretando la bolletta.
Ci sono, poi strumenti utili come il Portale Offerte messi a disposizione dall’Autorità per consentire il confronto tra diverse offerte sul Mercato.
Il passaggio al Mercato Libero un’occasione per tutti di cambiare atteggiamento e diventare consumatori attivi e consapevoli, in grado di scegliere in autonomia il contratto più adatto alle nostre esigenze e più conveniente.
Dal primo luglio si consulta tutto online attraverso il nuovo Portale Consumi (www.consumienergia.it) messo a punto dall’Authority per l’energia (Arera) ed accessibile con credenziali SPID: una sezione è informativa, mentre l’area riservata consente di verificare la propria situazione relativa alle bollette di luce e gas, sono presenti consumi, dati storici sulla fornitura ecc.
Il portale sarà via via potenziato. Per ora sono disponibili i dati passati di consumo, le letture e le autoletture degli ultimi 12 mesi.
La navigazione all’interno del portale consente di selezionare determinati periodi di riferimento, di consultare i dati tramite grafici e tabella, stampare i dati, fruire di diverse modalità di visualizzazione, visionare le note esplicative.
Una volta a regime, si potrà accedere anche alle seguenti informazioni.
 
Codici POD e/o PDR associati al codice fiscale e/o partita IVA di ciascun cliente
Indicazione di eventuali pratiche di switching in corso; informazioni del cliente: indicazione del fatto che la fornitura sia attiva, codice fiscale o partita I.V.A., indirizzo di fornitura, denominazione del distributore alle cui reti è allacciato, tipologia del misuratore (nel caso di fornitura di gas naturale con indicazione della classe) e, nel caso di fornitura di energia elettrica, fasce di consumo programmate; informazioni contrattuali: denominazione del/dei venditori attuali di energia elettrica e di gas naturale, tipo di mercato, data di inizio del contratto di fornitura e, se nota, della conclusione; informazioni specifiche: per l’elettricità, tipologia, potenza impegnata, la tipologia di cliente, tensione di alimentazione.
Per il gas naturale, indicazione della categoria d’uso, tipologia dei punti di riconsegna; storico della fornitura: denominazione dei venditori precedenti (ultimo tre anni) e relativo periodo di fornitura; letture per ciascun punto di prelievo e/o riconsegna, con la massima granularità disponibile, eventualmente per fasce; consumi calcolati fra due letture consecutive.
Il portale è curato dall’Acquirente Unico, gestore del SII (Sistema Informativo Integrato), che prevede una costante evoluzione dello strumento, ad esempio con la creazione di una stretta sinergia con il Portale Offerte, comparatore già attivo per aiutare il cliente a ricercare l’offerta più adatta al proprio stile di consumo.
 
Quanto sopra è una minima parte di quanto tratta la ns. Associazione, per chi vuole approfondire il nostro campo d’azione ricordiamo il sito https://www.federconsumatori.it/
«Rendiamo nota l’attività svolta - scrivono De Mattheis e Angheben - con l’obiettivo di portare a conoscenza dei consumatori le più svariate sfaccettature secondo le quali si è esplicata la nostra azione; mettere a disposizione esperienze per contrastare le deviazioni consumeristiche commerciali che collidono con le regole vigenti del Codice del Consumo; condividere con la collettività il lavoro effettuato e lo storico acquisito; rendere un dovuto ringraziamento a chi in diversa misura ha prestato volontariamente la propria opera senza alcun scopo di lucro e a chi dal punto di vista istituzionale ha creduto di investire nella nostra Associazione senza pregiudizi di sorta; stimolare l’interesse di altri cittadini alla collaborazione volontaria per rendere la ns. azione il più capillare possibile, raggiungendo realtà e luoghi che hanno richiesto il ns. intervento e per i quali non abbiamo ancora potenzialmente le risorse necessarie.
Si vuole cogliere l’occasione per ringraziare il Presidente della Comunità della Vallagarina, Stefano Bisoffi, il Segretario Generale Alessandro Morandi ed il Funzionario Danilo Gerola nonchè i componenti la Segreteria per la disponibilità dimostrata e in particolare la responsabile stampa Patrizia Belli.»