Gli USA bombardano le basi dei Talebani in Afghanistan

Questo perché le forze governative si arrendono agli «studenti coranici» senza opporre resistenza

Gli Stati Uniti hanno ripreso i raid in Afghanistan per attaccare i Talebani con aerei di base negli Emirati arabi uniti.
La notizia, che peraltro appare sui giornali americani e non nei comunicati ufficiali del Pentagono, precisa che l’azione è stata autorizzata in quanto «gli studenti coranici stanno violando il negoziato».
Per contro, i Talebani denunciano i raid come violazione degli accordi.
In realtà, i Talebani stanno cercando di riconquistare l’Afghanistan con le armi. E questo era fuori discussione nei negoziati che hanno portato all’abbandono delle forze armate della NATO.
Da parte governativa non c’è molta convinzione nel contrastare l’avanzata dei talebani. Sembra infatti che questi ultimi conquistino facilmente le basi militari offrendo ai governativi la resa in cambio dell’abbandono delle armi.
 
Ovviamente i raid USA non possono portare grandi risultati, senza l’apporto militare in terra. Quindi le azioni servono sono a scopo intimidatorio.
Ma il presidente Biden ha assicurato che non porterà mai più una generazione americana in guerra.
Invece può contribuire a rafforzare le forze governative dotandole di aerei, armi e munizioni. E si parla di alcuni miliardi.
La sorpresa viene da Mosca. Il presidente Putin ha dichiarato di voler mettere a disposizione basi aeree russe per effettuare azioni congiunte contro i Talebani, con i quali non hanno mai chiuso i conti dai tempi della guerra.
A Roma intanto continuano i negoziati internazionali per concludere gli accordi di Roha fra Talebani e governo di Kabul. Con estrema lentezza peraltro, dato che finora non hanno portato alcun negoziato.