Lettere al direttore – Associazione Etica Animalista Cles
«Gravi omissioni dell'Azienda Sanitaria Veterinaria: nella turistica Coredo tre poveri maiali sopravvivono in un recinto in balìa delle intemperie»
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Nella turistica Coredo, fra le bellezze del paesaggio, il panorama di un miserevole allevamento casalingo di suini, in cui ci si imbatte di colpo camminando in una delle tante stradine nel bosco, colpisce come una bruttura inaspettata e cruda, che azzera ogni amenità del luogo: tre poveri maiali sopravvivono in un recinto dalla base fradicia e melmosa, in balìa delle intemperie, ricoperti e circondati solo dal fango.
Il degrado è evidente ad ogni persona che passi di lì: nessun ricovero al chiuso e all'asciutto, ma solo due precarie tettoiette di onduline, forse di amianto, che non riparano gli animali né dalla pioggia, né dal vento, né dal freddo e una improvvisata pavimentazione intrisa di acqua e fango senza un angolo di paglia asciutta. Non si vede cibo, solo poca acqua, anch'essa fangosa, nell'abbeveratoio (ma tempo fa l'acqua mancava proprio ed uno dei tre mordeva il tubo nel tentativo di trovarla).
Uno dei maiali si regge malamente sulle zampe, uno giace immobile, il terzo, non riuscendo più a camminare per la gravissima artrosi provocata dalle ore passate nel bagnato, si trascina con le ginocchia e poi sulla pancia, nel tentativo di arrivare al recipiente dell'acqua e al cibo, ma invano. Eppure già da due mesi avevamo richiesto un intervento risolutivo a più Autorità locali, considerando l'urgenza della situazione dei suini privati delle condizioni igienico sanitarie previste di legge.
La nostra segnalazione era stata subito sostenuta da Ornella Dorigatti - delegata provinciale dell'OIPA di Trento con accurata lettera al sindaco, all'Azienda Sanitaria Veterinaria e alla Polizia Municipale, lettera riportante il decreto legislativo 146/2001 che obbliga l'allevatore a fornire, ai suoi animali, riparo adeguato dalle intemperie e dai rischi per la salute, e a garantire il benessere evitando dolore, sofferenze e lesioni inutili; e l'art.544 ter che prevede la «reclusione da 3 a 18 mesi o la sanzione da 5.000 a 30.000 euro per chiunque cagioni danno alla salute degli stessi».
Citate anche le 5 libertà di Brambell riconosciute a livello europeo come linee guida per il benessere animale e, nel nostro caso, tutte violate:
1 - libertà dalla sete e dalla fame,
2 - libertà di avere un ambiente fisico adeguato,
3 - libertà dal dolore, dalle ferite, dalle malattie,
4 - libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali,
5 - libertà dalla paura e dal disagio.
Depositata anche la Denuncia ai Carabinieri del Comune di Predaia (1 ottobre 2022) da parte dell'Associazione Etica Animalista di Cles.
Ivana Merlo
Associazione Etica Animalista Cles