Il 25 aprile di 150 anni fa fa nasceva Guglielmo Marconi

Inventò la telegrafia senza fili che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909

A Guglielmo Marconi si deve lo sviluppo di un efficace sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, ovvero la telegrafia senza fili o radiotelegrafo, che ebbe notevole diffusione, la cui evoluzione portò allo sviluppo della radio e della televisione e in generale di tutti i moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione che utilizzano le comunicazioni senza fili, e che gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909.

Guglielmo Marconi era nato a Bologna il 25 aprile 1874 nel Palazzo Marescalchi in via IV Novembre 7.
Suo padre Giuseppe Marconi, nato a Capugnano l'8 luglio 1823 e morto a Bologna il 26 marzo 1904, era un proprietario terriero che viveva nelle campagne di Pontecchio ed era al secondo matrimonio.
Vedovo con un figlio, aveva conosciuto una giovane irlandese, Annie Jameson, nipote del fondatore della storica distilleria Jameson & Sons, in visita in Italia per studiare bel canto, sposandola il 16 aprile 1864 a Boulogne-sur-Mer, in Francia.
Un anno dopo il matrimonio nasce Alfonso e, nove anni più tardi, Guglielmo.
L'avere avuto una madre irlandese permette di comprendere meglio le molte attività di Marconi che si svolsero in Gran Bretagna e Irlanda.
 
Marconi, già all'età di vent'anni, aveva comincia i primi esperimenti lavorando come autodidatta, aiutato dal suo maggiordomo Mignani.
In seguito riesce, premendo un tasto telegrafico posto su un bancone, a fare suonare un campanello posto dall'altro lato della stanza.
Una notte di dicembre Marconi sveglia la madre, la invita nel suo rifugio segreto e le mostra l'esperimento che aveva realizzato.
Il giorno dopo anche il padre assiste all'esperimento. Quando si convince che il campanello suona senza collegamento con fili, regala al figlio i soldi necessari per l'acquisto di nuovi materiali.
Il giovane Marconi prosegue nei suoi esperimenti anche all'aperto. In campagna aumenta la potenza delle emissioni e la distanza che separa il trasmettitore dal ricevitore, capace di ricevere i segnali dell'alfabeto Morse.
 
Nella tarda estate o inizio autunno del 1895, dopo vari esperimenti a distanza crescente, l'apparecchio si dimostra valido nel comunicare e ricevere segnali alla distanza di più di un miglio, ma anche nel superare gli ostacoli naturali (in questo caso, la collina dei Celestini dietro Villa Griffone).
Il colpo di fucile che il maggiordomo Mignani spara in aria per confermare la riuscita dell'esperimento (l'apparecchio aveva vibrato e cantato come un grillo per tre volte) viene considerato l'atto di battesimo della radio.
Infatti la caratteristica fondamentale della propagazione radio, che ha consentito lo sviluppo dei telefonini e della radiodiffusione, sta proprio nella possibilità di riuscire, a differenza dei raggi luminosi, a effettuare collegamenti in assenza di linea di vista (line of sight).
Ciò rende innovativa e unica l'attività di Marconi.
In parallelo a Marconi stavano lavorando diversi ricercatori tra cui Nikola Tesla, che però non intendeva basarsi sulle onde hertziane, e il russo Aleksandr Popov, che aveva realizzato un ricevitore di onde radio collegate all'arrivo dei temporali, concettualmente simile a quello di Marconi ma molto meno sensibile e non in grado di ricevere segnali Morse.
 

 
Marconi effettua la prima trasmissione senza fili sul mare da Ballycastle (Irlanda del Nord) all'isola di Rathlin nel 1898.
Stabilisce un ponte radio tra la residenza estiva della regina Vittoria e lo yacht reale sul quale c'era il principe di Galles, il futuro Edoardo VII, convalescente per una brutta ferita al ginocchio.
Nel dicembre dello stesso anno, da un battello attrezzato con radio parte una richiesta di soccorso: è il primo caso di richiesta di salvataggio.
Il 29 maggio i segnali attraversano il canale della Manica, superando la distanza di 51 chilometri.
 
Marconi completa gli esperimenti per ottenere comunicazioni transoceaniche attendibili fino al 1907 e nell'ottobre del 1907 la Marconi Company inaugura il primo servizio pubblico regolare di radiotelegrafia attraverso l'oceano Atlantico, dando la possibilità alle navi transatlantiche di lanciare l'SOS senza fili (nel 1907 si utilizzava ancora il codice CQD, non SOS).
L'utilità del radio soccorso in mare si dimostra il 23 gennaio del 1909, con il primo clamoroso soccorso navale che porta al salvataggio degli oltre 1 700 passeggeri del transatlantico Republic, che stava per affondare dopo essere stato speronato dal piroscafo italiano Florida.
L'operatore radiotelegrafico Jack Binns, che lavorava per la compagnia Marconi, continua a lanciare per quattordici ore ripetute il CQD, finché uno di essi viene ricevuto dall'operatore del piroscafo Baltic, il cui comandante ordina di cambiare rotta e dà il via all'operazione di salvataggio.
All'indomani nel porto di New York, salvi tutti i passeggeri, Binns viene festeggiato come un eroe e la gratitudine coinvolge la figura del marconista, accelerando la popolarità di Marconi.
 
Nello stesso anno, il 10 dicembre 1909, a Stoccolma, Guglielmo Marconi riceve il premio Nobel per la fisica, condiviso con il fisico tedesco Carl Ferdinand Braun.
Viene nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel 1927 e della Regia Accademia d'Italia (l'attuale Accademia Nazionale dei Lincei) il 19 settembre 1930, diventando automaticamente membro del Gran consiglio del fascismo, pur partecipando a una sola seduta.
 
A Roma, la mattina del 19 luglio 1937, Guglielmo Marconi accompagna alla stazione la moglie, diretta a Viareggio per festeggiare il settimo compleanno della figlia Elettra, facendo poi ritorno nella casa del suocero, in via Condotti, dove ha una crisi cardiaca.
Dopo che il suo medico personale, il dottor Cesare Frugoni, gli comunica la gravità delle sue condizioni, Marconi fa chiamare un sacerdote, riceve l'estrema unzione e muore alle 3:45 del mattino del 20 luglio a 63 anni.
In segno di lutto, quello stesso giorno le stazioni radio di tutto il mondo interrompono contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.

Ai funerali di Stato, tenutisi a Roma il 21 luglio nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, partecipa la gran parte delle autorità politiche e del mondo accademico, compreso il capo del governo Benito Mussolini, oltre a un'impressionante folla di 500 000 persone.