«Occorre indignarsi contro chi minaccia oggi la democrazia»
Il saluto del presidente del Consiglio provinciale ai giovani che visiteranno Auschwitz
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«Vi auguro di tornare da questo viaggio arricchiti dentro, come è accaduto a me l’anno scorso.»
Rivolgendosi ai 450 giovani che assiepavano oggi la palestra del liceo Da Vinci poco prima di partire con il Treno della Memoria per la Polonia, dove visiteranno i campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha rievocato «con una certa nostalgia» il lungo viaggio da lui compiuto 12 mesi fa insieme ai ragazzi verso la stessa meta.
«Un’esperienza di quelle che non si leggono sui libri – ha ricordato – dove ancor più del freddo pungente (in questo periodo nei lager le temperature scendono anche a meno 23-24 gradi) sentivamo tutti una grande tensione, tanto che davanti ai forni crematori alcuni ragazzi piangevano.»
«Un pianto prezioso, il loro – ha aggiunto Dorigatti, – perché è importantissimo mantenere viva la memoria di quel che è accaduto e può ancora accadere. Oggi in Europa la memoria dell’olocausto è minacciata dal negazionismo, mentre in diverse nazioni importanti sorgono movimenti politici che si richiamano al nazifascismo. Quanto al nostro Paese dobbiamo indignarci – ha esortato il presidente – di fronte a chi tenta di abbattere la democrazia come i mafiosi che si infiltrano nelle istituzioni, o come chi vuole entrare in parlamento pur essendo stato condannato tre volte. La democrazia – ha concluso Dorigatti – non significa solo fare leggi: va sviluppata nella pratica impegnandosi per la libertà, la giustizia e contro il populismo.»
Impedire la disumanizzazione e la discriminazione
Prima di lui avevano rivolto un saluto ai giovani il presidente della Provincia Alberto Pacher («questo è un viaggio che non dimenticherete») e, per l’Anpi, l’associazione nazionale partigiani del Trentino, l’avvocato Renato Ballardini («anche se in forme diverse, oggi nel villaggio globale l’intolleranza e il razzismo che si manifestarono ad Auschwitz esistono ancora»).
Storia, memoria, testimonianza e impegno: queste le 4 «parole d’ordine» che i giovani passeggeri del Treno della Memoria di quest’anno approfondiranno, sottolineate aprendo l’incontro da Antonio Trombetta, uno degli operatori della sezione trentina dell’associazione «Terra del Fuoco» da cui il viaggio è organizzato per la quinta volta consecutiva.
Una volta tornati, i ragazzi lavoreranno su questi concetti per individuare in che modo, oggi, la disumanizzazione e la discriminazione si manifestino e come operare affinché non trovino più spazio nella nostra società.