«Domenikon 1943. Quando ad ammazzare sono gli italiani»
Il libro di Vincenzo Sinapi parla di una strage vergognosa compiuta dalle camice nere italiane in Grecia
Titolo: Domenikon 1943. Quando ad ammazzare
sono gli italiani
Autore: Vincenzo Sinapi
Editore: Ugo Mursia Editore
Pagine: 250, Brossura
Prezzo di copertina: €18
Descrizione
Il 16 febbraio 1943 tutti gli «uomini validi» di Domenikon, piccolo villaggio della Tessaglia, in Grecia, furono uccisi come (illegittima) reazione a un'imboscata partigiana in cui morirono nove camicie nere.
Fu una delle peggiori stragi compiute dai militari italiani nei Balcani.
Per i morti di Domenikon nessuno ha mai pagato. È un caso di giustizia negata che, come spiega Vincenzo Sinapi anche attraverso documenti inediti, è legato a quello dell'impunità assicurata ai criminali di guerra nazisti responsabili delle stragi commesse in Italia...
Una storia che aiuta ad aprire gli occhi su una pagina buia, e ancora poco esplorata, della storia del nostro Paese.
Prefazione di Filippo Focardi e Lutz Klinkhammer.
Aggiungiamo che, purtroppo, sia pure secondo certi canoni da seguire, la rappresaglia era ammessa dalla Convenzione di Ginevra.
Una follia che venne poi modificata da alcune «condizioni di legittimità» al di fuori delle quali non era ammessa la rappresaglia.
Nel 1977 venne istituito l’assoluto divieto della rappresaglia e di ogni forma di repressione collettiva contro la popolazione civile.
Nel 1985 l’Italia ratificò questo divieto definitivo.