Donne e professioni STEM, la parola alle protagoniste

Francesca Gerosa: «Le donne possono» serata-dibattito, ieri al Buonarroti di Trento

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STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), ovvero le discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche e le professioni ad esse collegate in relazione al genere femminile, sono state oggetto di un interessante serata-dibattito organizzata ieri, dall’Istituto «M. Buonarroti» di Trento.
«Volere è potere - ha esordito in apertura la vicepresidente e assessore provinciale all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità Francesca Gerosa – le nostre ragazze possono tutto e nessuna strada deve essere loro preclusa. Questo è anche il senso di questa serata. Dobbiamo sfatare lo stereotipo che vede le ragazze meno inclini alle materie scientifiche».
«Con questa iniziativa - ha spiegato il dirigente scolastico Giuseppe Rizza – vorremmo facilitare una sensibilizzazione in questa direzione e abbiamo pensato di farlo alla presenza di ex allieve, donne di successo con carriere strettamente connesse all’ambito scientifico».
 
La sovrintendente scolastica Viviana Sbardella ha messo in evidenza l’impegno della Provincia nel contrastare discriminazioni di genere e ha detto: «L’ambito delle discipline scientifiche apre le porte a professioni che sono tra le più remunerative e che offrono maggiori possibilità di carriera. Dobbiamo insistere in questa direzione perché le donne abbiano nel mondo del lavoro le stesse opportunità dei colleghi maschi».
Paola Taufer, presidente della Commissione pari opportunità provinciale, ha infine illustrato tutte le iniziative messe in campo dalla Commissione «tra le quali - ha detto - grande importanza viene riservata agli incontri che effettuiamo regolarmente nelle scuole».
 
In passato era diffusa la convinzione che le ragazze fossero meno inclini alle materie scientifiche e matematiche rispetto ai ragazzi ma, fortunatamente, questo stereotipo sta gradualmente cambiando.
Negli ultimi anni molte organizzazioni e istituzioni si stanno impegnando attivamente nel promuovere l’uguaglianza di genere nelle discipline STEM, incoraggiando le ragazze fin da giovani a sviluppare un interesse per queste materie.

È importante pertanto, anche per ciò che concerne l’orientamento scolastico, fornire alle giovani modelli positivi e soprattutto opportunità per esplorare le materie scientifico-matematiche, incoraggiandole a sviluppare la fiducia nelle proprie capacità. Con questo intento l’Istituto Buonarroti di Trento ha organizzato una serata-evento, moderata da Pierluigi Belluti, program manager di INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), nel corso della quale è stata data voce a protagoniste già affermate che hanno raccontato le loro esperienze.

Alessandra Brighenti (HE Powergreen srl), Nicole Innocenti (CIBIO Trento), Teresa Franceschini (Università di Pavia), Cristina Ress (Optoi Biomedical), tre su quattro ex allieve del Buonarroti, si sono intrattenute in un interessante dialogo con il pubblico, sottolineando l’importanza di perseguire sempre le proprie passioni e di non farsi condizionare da pregiudizi di genere. Dai loro racconti è emerso che le materie STEM offrono numerosi vantaggi sia professionali che personali: innanzitutto, come dimostrano i loro percorsi, le carriere STEM sono in forte crescita e offrono una vasta gamma di opportunità lavorative in settori come l'informatica, l'ingegneria, la medicina, la ricerca scientifica.
 
Le stesse offrono spesso salari più elevati rispetto ad altre discipline, grazie alla forte richiesta del mercato di tali specializzazioni. Inoltre, le competenze in questi campi, sono spesso trasferibili, consentendo ai professionisti del settore di adattarsi a differenti situazioni lavorative, favorendo spesso anche la conciliazione vita-lavoro.
Un altro concetto che è emerso più volte nell’ambito della serata è quello dell’importanza nella formazione dello sviluppo delle competenze trasversali, ormai imprescindibili nel mondo del lavoro; competenze che vengono acquisite nell’intero percorso scolastico, e che si rafforzano nella scuola superiore, anche grazie all’elevato numero di ore trascorse nei laboratori, o in situazioni in cui si lavora in team, privilegiando collaborazione e spirito di gruppo.

Un’interessante dimostrazione a riguardo è stata fornita anche da Elisabetta Nanni, animatore digitale dell’Istituto comprensivo Trento 3 e coach maker del progetto «Girls code it better». Nanni, insieme alle sue giovani allieve Giulia Rosà, Laura Richiardone e Sofia Dallago, ha presentato alcuni lavori in realtà virtuale e aumentata sul tema della toponomastica femminile a Trento, realizzati lo scorso anno.
 
«Girls code it better – ha spiegato la docente - è un’iniziativa nazionale, a cura di Officina Futuro Fondazione W Group, caratterizzata da club interamente al femminile che a scuola, in orario extrascolastico, lavora in gruppo a progetti di tecnologia».
Tali proposte sono presenti anche presso gli Istituti comprensivi Pergine 2 e Rovereto Est.
Da segnalare infine, al piano terra dell’Istituto, la mostra «Libere e Sovrane» dedicata alle ventuno donne che hanno fatto parte dell’Assemblea Costituente. La mostra è stata realizzata da Micol Cossali, Giulia Mirandola, Mara Rossi e Novella Volani e le illustrazioni sono state prodotte da Michela Nanut.