Legge provinciale sulle Pari Opportunità/ 3 – Di Minella Chilà
Luciano Malfer: «Conciliare tempi di lavoro con i tempi di vita? Ora In Trentino si può»
La conciliazione dei tempi lavoro-famiglia è un grande tema culturale, ed a fronte dei numerosi cambiamenti in atto nella società e nel mercato del lavoro le politiche rivolte alle famiglie, anche in Trentino, sono sempre più attuali e crescenti.
Coniugare le diverse esigenze, contemperare interessi, passioni con i ruoli a cui ogni giorno siamo chiamati a rispondere in qualità di genitore, lavoratore, cittadino, è un'impresa a volte, anzi spesso, non facile... E in questa corsa ad ostacoli che è diventata la nostra vita, il rischio di perdere per strada importanti «momenti» è concreto e reale.
Il Trentino è una delle province che si è dimostrata particolarmente attiva nell'ambito delle politiche familiari, adottando ed elaborando soluzioni innovative in materia di conciliazione tra vita lavorativa e vita personale.
Le tappe di questo percorso sono scandite da una serie di provvedimenti, tra i più recenti: l’approvazione della delibrazione di Giunta che ha previsto il Libro Bianco sulle politiche strutturali per benessere familiare e natalità (2009), a seguire il testo di legge unificato sul Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità (2011) per la promozione, diffusione e adozione di nuovi strumenti e soluzioni capaci di incidere sull’organizzazione dei tempi nei territori, modalità e contenuti del lavoro, processi organizzativi, condivisione dei carichi e delle responsabilità di cura tra donne e uomini, al fine di favorire una più efficace conciliazione tra le diverse sfere di vita, evitando che la scelta familiare risulti penalizzata.
La sfida è proprio questa per la Provincia Autonoma di Trento, «essere capace di connettere le politiche sociali con le politiche di sviluppo, così come diventare un territorio attrattivo e accogliente per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse».
Ciò richiede anche l'individuazione di nuove professionalità che sappiano riconoscere ed utilizzare i benefici delle politiche familiari e degli interventi di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro.
Le statistiche disegnano un quadro in cui la donna, anche in Trentino, dedica una quota cospicua del proprio tempo alle cure parentali, infatti è lei che rinuncia ad un lavoro full-time e se c'è una persona anziana in famiglia, l'impegno maggiore è sostenuto dalla figura femminile, che spesso nell'ottica dei tempi di lavoro e famiglia, risulta penalizzata.
In provincia, oltre all'approvazione della legge sul benessere familiare (Legge Provinciale n. 1 del 2011), è stata istituiita con LP 3/2006 l'Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, guidata dal Dirigente Generale dott. Luciano Malfer, che sta promuovendo iniziative e progetti per favorire la corresponsabilità ed una maggiore partecipazione in famiglia della figura maschile.
Questo nuovo organismo al quale è stato conferito lo status di autority è nato con l'obiettivo di raccordare le politiche provinciali di settore con il sistema integrato delle politiche strutturali, per il benessere familiare.
Il fine che l'Agenzia si prefigge è proprio quello di rendere più efficaci le politiche provinciali per la promozione della famiglia e della natalità, sostenere lo sviluppo del benessere della comunità e in particolare dei giovani, anche tramite le politiche di pari opportunità, della promozione del servizio civile e dello sport.
Ed è per questo che in seno all'Agenzia è stato incardinato l'Ufficio Attività sportive, l'Ufficio per le Politiche di pari opportunità e l'Ufficio Servizio civile, a cui si aggiunge la nascita dell'Ufficio per le politiche giovanili, la cui direzione è stata affidata al dott. Francesco Pancheri.
I compiti dell'Agenzia sono:
- La realizzazione degli interventi previsti dalla legge 1/2011 sul benessere familiare, la cura delle azioni a sostegno della natalità.
- La gestione degli standard famiglia (marchio Family in Trentino, Esercizio amico della famiglia e Audit Famiglia e Lavoro) a livello provinciale e sovraprovinciale, l'attuazione degli interventi inerenti le politiche a sostegno dei giovani.
- L'attuazione delle azioni a favore della promozione delle pari opportunità, garantendo il supporto all'attività della Commissione provinciale pari opportunità e della Consigliera di parità, la cura degli interventi di sostegno alle attività sportive, con particolare riferimento alla promozione delle stesse nel mondo giovanile, la promozione del servizio civile e gestione delle connesse attività amministrative, l'attuazione di ogni altro intervento che le è affidato dalla Giunta provinciale.
Un programma ambizioso a favore delle famiglie e della realizzazione delle Pari Opportunità, a cui la L.P. 13, approvata nel giugno scorso, si è ispirata.
Abbiamo rivolto qualche domanda al Dirigente dell'Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili.
Dott. Malfer qual è il rapporto tra la legge sulle pari opportunità e la promozione delle politiche di conciliazione lavoro/famiglia?
«Si tratta di un rapporto molto stretto, proprio perché sono due grandi temi che devono essere coniugati e volgere nella stessa direzione in una logica di recupero dei ruoli genitoriali ed in una veste di paritaria assunzione di responsabilità.
«Tempi di lavoro, essere uomo ed essere donna, ruoli e stereotipi... rappresentano una grande sfida a cui la nostra Provincia sta rispondendo con leggi innovative la cui ambizione è quella di incidere nel tessuto culturale ed economico del Trentino.
«Infatti, la Legge sulle Pari opportunità all'art. 2 comma 2° lett. d) e seguenti, promuove la cultura della condivisione dei tempi di cura, al fine di favorire un'equa ripartizione delle responsabilità familiari tra uomo e donna, l'eliminazione degli stereotipi di genere nelle scelte formative, occupazionali e nella comunicazione istituzionale, l'equa partecipazione nei processi e nelle posizioni decisionali.
«E in raccordo, il Capo terzo della Legge sul Benessere familiare è tutto dedicato alla conciliazione famiglia e lavoro.
«Dobbiamo ricordarci che quando parliamo di famiglia non dobbiamo riferirci solo alle politiche sociali, conciliare non vuol dire solo garantire asili nido o erogare assegni familiari, ma ad esempio incentivare le politiche dei trasporti, quelle culturali, perché tutto concorre e deve essere armonizzato in un sistema coerente.»
Quali sono le misure, a suo avviso, più incisive che la Provincia Autonoma ha messo in campo per favorire le pari opportunità in ambito di conciliazione famiglia/lavoro?
«Il primo strumento sicuramente è costituito dai Buoni di servizio erogati, nell'ultimo anno, a 600 famiglie trentine per i figli in età 0 – 3 anni.
«Se consideriamo che in Trentino ci sono circa 5.400 nascite all'anno, l'incidenza di questi aiuti diventa davvero rilevante.
«L'altro strumento è il Family Audit attraverso il quale è possibile promuovere un cambiamento culturale all’interno delle organizzazioni lavorative consentendo alle stesse di adottare delle politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie.
«Le organizzazioni, attraverso un'indagine conoscitiva delle esigenze, individuano obiettivi e iniziative per migliorare la conciliazione tra famiglia e lavoro dei dipendenti e ciò innesca un ciclo virtuoso che consente l'introduzione di soluzioni organizzative innovative e competitive con particolare riferimento alla flessibilità del lavoro e alla cultura della conciliazione. Tale nuovo sistema grazie ad un processo di valutazione sistematica e standardizzata permette di ottenere una certificazione.
«Infine, uno degli strumenti di partecipazione e di condivisione delle politiche sociali sono i distretti familiari, che corrispondono ad «un territorio in grado di offrire servizi all'avanguardia, incentivi e interventi qualitativamente e quantitativamente rispondenti alle esigenze e alle aspettative delle famiglie, siano esse residenti o ospiti, per sostenerle nei bisogni e nelle necessità economiche, culturali e sociali.»
Nel Distretto sono coinvolte tutte le organizzazioni pubbliche e private (ad esempio i Comuni e gli operatori economici) al fine di individuare comuni strategie per ampliare e migliorare i servizi offerti.
Il Distretto Famiglia, spesso corrisponde ad una valle o ad un insieme di comuni. Attualmente sono sette, l'ultimo è stato approvato il 7 settembre 2012 dalla Giunta provinciale per favorire lo sviluppo del Distretto Famiglia nella Comunità Rotaliana-Königsberg.
Qual è il prossimo evento di rilievo in Trentino?
«Uno degli eventi culturali più importanti che si svolgerà in Trentino, e precisamente a Riva del Garda dal 25 al 27 ottobre, è il Festival della Famiglia, alla sua prima edizione.
«Ciò rappresenta grande motivo di orgoglio e di vanto per la nostra Provincia. Infatti, poter ospitare un evento così prestigioso ed importante durante il quale si parlerà della famiglia, intesa come sede e fonte di beni relazionali, affettivi, sociali ed economici, una risorsa vitale per l’intera collettività, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia, costituirà un momento indimenticabile per il nostro territorio.
«Nell’attuale periodo socio-economico, Il Festival della Famiglia fornisce quindi un’opportunità di rilievo per l’individuazione di ulteriori strategie e percorsi a sostegno delle politiche familiari, non trascurando le dinamiche e le interazioni territoriali».
Progetti futuri dedicati alle famiglie trentine?
«Sicuramente una proposta unica e totalmente innovativa nel campo dei musei scientifici è il Muse, il Museo di Scienze che verrà consegnato alla città nel 2013. Situato nella cittadella di Renzo Piano, costituirà un punto di riferimento per le famiglie trentine e non, ed avrà tutte le carte in regola per competere con altre strutture europee, ma con una maggiore proiezione ed attenzione verso la contemporaneità.»
Minella Chilà
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