Ala Città di Musica: mercoledì 21 luglio concerto d’eccezione
Il Festival ospita per la prima volta lo storico Quartetto Amati con Alessandro Taverna, famoso pianista molto amato e seguito dal pubblico del Festival e non solo
Mercoledì 21 luglio alle ore 20.30 nella meravigliosa cornice di Palazzo Pizzini un concerto dal titolo «La camera delle meraviglie».
Lo storico Quartetto Amati per la prima volta ospite ad Ala insieme al pianista Alessandro Taverna proporranno un programma interessante ed unito da diverse passioni meravigliose.
Ad aprire la serata, il Quartetto per archi n. 63 in re maggiore «Lerchen» (L'allodola), op. 64 n. 5, Hob:III:63 di J. Haydn
Il quinto quartetto della raccolta, detto Lerchenquartett (L'allodola), impressiona per lo stile melodioso, idilliaco, per il lirismo sereno che lo pervade da cima a fondo.
Diversamente da quelli sentiti fino ad allora, ma questi quartetti haydniani erano in grado di soddisfare tanto gli intenditori quanto i semplici dilettanti di musica.
A fronte del rigore compositivo che pervade ancora l'op. 50, i Quartetti dell'op. 64 utilizzano infatti un linguaggio meno denso e complesso, un tono più amabile e conversante, che non disdegna occasionali incursioni nello stile della musica popolare.
A seguire una pietra miliare delle composizioni cameristiche dell’800, il Quintetto in fa minore per pianoforte e archi, op. 34 di J. Brahms l’unica sua opera dedicata a questa formazione.
Nonostante lo splendore della sua musica orchestrale, Johannes Brahms confidò alla musica da camera le sue ispirazioni più belle, più profonde, più autentiche.
l Quintetto in fa minore per pianoforte e archi op. 34 costituisce il momento della conquista della piena maturità da parte di Brahms, l'opera in cui tutti i contrastanti aspetti della sua arte raggiungono piena espressione e completo equilibrio: dunque uno dei suoi massimi capolavori, non soltanto nel settore della musica da camera.
Come molti altri capolavori di Brahms, ebbe una genesi tormentata da dubbi e ripensamenti.
Era stato ideato nel 1861-1862 come Quintetto per archi (due violini, viola e due violoncelli: la stessa formazione usata da Schubert nel suo Quintetto in do maggiore), ma questa versione fu distrutta dopo le critiche di Joseph Joachim e Clara Schumann, Allora Brahms lo riscrisse per due pianoforti e lo fece eseguire a Vienna nell'aprile del 1864; ma anche questa volta non convinse gli ascoltatori.
Brahms amava questa versione (la pubblicò alcuni anni dopo come Sonata per due pianoforti op. 34 b) ma ancora una volta seguì i consigli di Clara Schumann affiancò al pianoforte il quartetto d'archi.
Questa terza versione fu realizzata nell'estate del 1864 e l'opinione dei fidati amici e consiglieri di Brahms fu questa volta unanimemente positiva. Il grande direttore d'orchestra Hermann Levi scrisse a Brahms una lettera entusiastica:
«II Quintetto è bello oltre ogni dire. Chi non l'avesse ascoltato nelle sue vesti iniziali di Quintetto per archi e di Sonata per due pianoforti non potrebbe supporre che non sia stato originalmente pensato e realizzato per l'attuale combinazione di strumenti... avete fatto un'opera di grande bellezza, un capolavoro della musica da camera.
«Non si era ascoltato nulla di simile dal 1828 (l'anno del Quintetto di Schubert già prima evocato).»
Protagonisti della serata lo storico Quartetto Amati e Alessadro Taverna al pianoforte.
Il Quartetto Amati può essere considerato un tra gli storici complessi cameristici italiani. La sua intensa e lunga attività l’ha visto protagonista delle più prestigiose Società Concertistiche italiane.
Ha effettuato importanti tournée in Europa e nelle Americhe ed ha registrato per diverse emittenti radiofoniche e televisive sia in Italia che all’estero.
Gianfranco Donatoni ha dedicato all’AMATI, il quartetto «L’occhio del cuore», eseguito in prima mondiale alla Biennale di Venezia.
L’attività concertistica è affiancata da quella discografica: di particolare rilievo l’incisione dei Quartetti di Gaetano Donizetti in prima mondiale, il Quartetto op. 161 di F. Schubert e i Quintetti di J. Brahms con la partecipazione del violista Piero Farulli, premiati dalla critica discografica
Alessandro Taverna Indicato dalla critica musicale inglese come «successore naturale del suo grande connazionale Arturo Benedetti Michelangeli», Alessandro Taverna possiede una creatività musicale capace di «far sorgere un sentimento di meraviglia come una visita alla sua nativa Venezia».
Si è affermato a livello internazionale al Concorso Pianistico di Leeds nel 2009:
«Il pubblico, all’improvviso, è stato pervaso da una solenne bellezza: sono stati impeccabili minuti di intensa poesia!» – ha detto il quotidiano britannico The Independent quando ha eseguito il Primo concerto per pianoforte di Chopin.
Da allora la sua carriera lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo nelle più importanti sale e stagioni musicali: Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Musikverein di Vienna, Royal Festival Hall e Wigmore Hall di Londra, Gasteig di Monaco, Konzerthaus di Berlino, Philharmonic Hall di Liverpool, Sala Verdi e Auditorium di Milano, Bridgewater Hall di Manchester, Auditorium Parco della Musica di Roma.
Ha suonato come solista con prestigiose orchestre quali Filarmonica della Scala, Münchner Philharmoniker, Royal Philharmonic Orchestra, Minnesota Orchestra, Royal Liverpool Philharmonic, Bucharest Philharmonic, Scottish Chamber, Bournemouth Symphony, Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, Orchestra del Festival di Brescia e Bergamo, collaborando con direttori quali Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Fabio Luisi, Daniel Harding, Michele Mariotti, Thierry Fischer, Pier Carlo Orizio, Reinhard Goebel, Roland Böer, Joshua Weilerstein.
È stato scelto dalla fondazione internazionale Keyboard Trust di Londra, per esibirsi in una serie di recital in Europa e negli Stati Uniti, tra cui il Castleton Festival del celebre direttore d’orchestra Lorin Maazel, il quale lo ha successivamente invitato come solista e diretto in una tournée tra Germania e Austria.
Sono numerose le sue prestigiose affermazioni in concorsi pianistici internazionali tra i quali il Piano-e-Competition (Stati Uniti), i concorsi di Londra, di Leeds, di Hamamatsu (Giappone), il Concorso Busoni di Bolzano, il Premio Venezia, il Premio Scriabin di Grosseto, il Premio «Arturo Benedetti Michelangeli».
Veneziano di nascita, si è formato presso la Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro, diplomandosi sotto la guida di Laura Candiago Ferrari col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore e si è perfezionato con Piero Rattalino.
Ha completato la sua formazione artistica all’Accademia Pianistica di Imola con Franco Scala, Leonid Margarius, Boris Petrushansky e Louis Lortie.
Ha conseguito il diploma cum laude all’Accademia Nazionale S. Cecilia di Roma con Sergio Perticaroli e ha continuato il perfezionamento alla Lake Como Piano Academy e alla Hochschule für Musik, Theater und Medien di Hannover con Arie Vardi.
Ha ricevuto al Quirinale da Giorgio Napolitano il Premio Presidente della Repubblica 2012, attribuitogli per meriti artistici e per la sua carriera internazionale.
Ha registrato per BBC Radio 3, Rai Radio 3, la Radiotelevisione Slovena, RSI Radiotelevisione Svizzera.
Dopo il successo di critica del suo album dedicato a Nikolay Medtner, Alessandro Taverna ha inciso di recente un nuovo disco per l’etichetta inglese SOMM dedicato a Debussy e Ravel.
Insegna pianoforte al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste ed è titolare della cattedra di perfezionamento pianistico presso la Fondazione Santa Cecilia di Portogruaro.
Continuano nel frattempo anche i numerosi workshop con docenti di fama internazionale. Per chi desiderasse quindi ascoltare anche le nostre Giovani Promesse, vi aspettiamo Sabato 24 luglio sempre nel Salone di Palazzo Pizzini alle ore 20.30 per il concerto finale dei migliori allievi del workshop di violino del M° Cristiano Rossi.