Storie di donne, letteratura di genere/ 455 – Di Luciana Grillo

Maria Mantello, «Sesso, Chiesa, Streghe. Una storia vecchia e nuova di femminicidi». Un testo puntuale per la Giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre

Titolo: Sesso chiesa streghe. Una storia vecchia e
            nuova di femminicidi

 
Autrice: Maria Mantello
Editore: Fefè, 2022
 
Pagine: 226, ill. Brossura
Prezzo di copertina: € 17
 
Con l’avvicinarsi del 25 novembre, giornata in cui si ricorda (e si suggerisce di combattere) la violenza contro le donne, il saggio di Maria Mantello è estremamente utile per capire come, quando, perché si è scatenata la violenza contro le donne.
Mantello parte da lontano, da San Paolo che, nelle lettere a Timoteo e ai Romani, parla di Eva come della colpevole di trasgressione, peccatrice per eccellenza e da Tertulliano che la considera «porta del diavolo, profanatrice dell’albero della vita, la prima a violare la legge divina… per causa tua esiste la morte, per causa tua anche il Figlio di Dio è dovuto morire».
 
Alla peccatrice Eva la dottrina cristiana, anche recentemente attraverso l’enciclica Redemptoris Mater, contrappone una nuova donna, la casta Maria, vergine madre di Gesù e ancilla Domini, «usata e abusata per alimentare la religiosità popolare in chiave antiprogressista. E a supporto di questa narrazione, non si faceva mancare anche il miracolo di una qualche Madonna piangente… con l’avanzata dell’esercito napoleonico in Italia, si assiste nel biennio 1796-97 a uno straordinario dilagare di questa fenomenologia mariana nel Granducato di Toscana e nello Stato Pontificio».
 
Intanto, per contagio, dalla Francia rivoluzionaria si sviluppa, anche in un’Italia ancora frammentata, un movimento femminile che laicamente si ritrova in una poco nota Carboneria femminile che promuove il suffragio universale (Clara Maffei), fonda Scuole di Mutuo insegnamento, si associa alla spedizione dei Mille (Rosalia Montmasson), si libera dall’imposizione di prendere i voti, fuggendo dal convento (Enrichetta Caracciolo).
E mentre in Europa si accendono fuochi rivoluzionari (1848), nel 1858 iniziano a Lourdes le note apparizioni della Madonna alla pastorella Bernardette.
È la volta delle apparizioni a Fatima quando scoppia in Russia la rivoluzione bolscevica, mentre in Italia, con l’avanzare delle sinistre, il Papa Pio XII santificava Maria Goretti.
 
Oggi, i femminicidi ci accompagnano quasi quotidianamente. In un certo senso, la vittima viene incolpata anche se ha sopportato per i figli, perché si ripropone una sorta di «esaltazione della vocazione sacrificale della donna testimone (martire) nel restare al suo posto per la famiglia…la donna fattrice ha sopportato fino in fondo, come suo dovere la croce».
Mantello continua a proporci stereotipi, pensieri, affermazioni, consigli alle donne. S. Alberto Magno (morto nel 1280) le esortava «a non sottrarsi al dovere coniugale, allo scopo di trasformare la pulsione dei mariti in fedele atto di fecondazione. Questo ruolo missionario di fattrice, tuttavia, non sottraeva la donna dall’essere considerata la responsabile principale della caduta sessuale. È lei, come erede di Eva, a perpetuare comunque il diabolico ruolo di tentatrice e seduttrice».
 
Oggi, molte cose sono cambiate, ma alcuni convincimenti sono duri da abbattere: a proposito di fecondazione assistita si è lottato a lungo perché lo Stato dimostrasse concretamente la sua indipendenza e la sua laicità.
«La realizzazione della donna per la Chiesa romana, è ancora nel fiat, proprio come nel mito dell’Annunciazione… È la donna angelicata, pilastro della trasmissione del cattolicesimo nella società… creata madre e sposa per vocazione, eternamente dedita al sacrificio per natura».
 
Un capitolo prende in considerazione le streghe che curavano con le erbe, le medichesse che svolgevano il ruolo prevalentemente di ostetriche («però dovevano fare i conti con le ben più terribili accuse di infanticidio») e di ginecologhe («per cercare di evitare gravidanze o di interromperle… può succedere, allora, che siano percepite come detentrici di un pericoloso potere sulla vita»).
D’altra parte, la stregoneria diventa per i cristiani un sinonimo di eresia e la donna, con la conferma di san Tommaso, è un «maschio non riuscito, pertanto un essere umano incompleto, deficiente di qualcosa» (mas occasionatus… aliquid deficiens).
 
Mantello si sofferma anche sul Malleus Maleficarum, «ovvero il martello per lo sterminio delle malefiche, pubblicato a Strasburgo tra il 1486 - 1487, manuale-guida degli inquisitori» e racconta la storia di alcune streghe, tra cui Orsola La Strumachera e Barbara Marostega processate a Cavalese.
L’autrice ritorna al mondo classico, sottolinea alcune coincidenze tra mondo pagano e mondo cristiano, ricorda Diana «venerata specialmente come la dea delle nascite…dea della fertilità», assimilata alla ninfa Egeria, nella cui fonte dagli effetti miracolosi ci si immergeva, come ancora oggi accade a Lourdes.
 
E cita la notte di San Giovanni, quando nel passato non tanto lontano (almeno fino ai primi del ‘900) «le ragazze si sedevano con le vesti alzate sulla nuda terra, perché il loro corpo potesse meglio assorbire le qualità benefiche della natura» e oggi si raccolgono erbe e piante per produrre liquori, unguenti e creme.
Nelle ultime pagine, l’autrice si sofferma su maschilismo e femminicidio.
«Femminicidio è tutta la rete di prepotenze, soprusi, maltrattamenti, risultato della costruzione ideologica patriarcale per impedire alle donne di essere ciascuna la padrona della propria vita».
Chiaro?

Luciana Grillo - [email protected]
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