Tema «Lavoro e tecnologia» aperto il Festival dell’Economia
Economisti, scienziati ed esperti, provenienti da ogni parte del mondo, ne parleranno da oggi fino a domenica 3 giugno
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È entrato nel vivo oggi, con la consueta apertura in Sala Depero, il Festival dell’Economia che quest’anno, nella 13ª edizione, propone un tema, «Lavoro e tecnologia», estremamente interessante, in un momento storico in cui è forte l’investimento, sia in risorse che in speranze, sull'innovazione, ma in cui non mancano i timori per i cambiamenti in atto.
Economisti, scienziati ed esperti, provenienti da ogni parte del mondo, ne parleranno da oggi fino a domenica 3 giugno.
«Quella del cambiamento nel rapporto tra lavoro e tecnologia – ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi – è una sfida che si può vincere, senza cavalcare le paure, ma nello stesso tempo senza banalizzarle.
«Vanno invece approfondite e analizzate. A questo serve il Festival. In Trentino abbiamo investito molto in innovazione e ricerca ma anche nel capitale umano, partendo dalla scuola, dall’Università, dai giovani. Ci stiamo impegnando per avvicinare sempre di più la scuola e la formazione al mondo delle imprese.»
Tra le esperienze più recenti varate in Trentino, il presidente Rossi ha ricordato quella dei poli formativi e del Liceo Steam, recentemente presentato, della durata di quattro anni.
Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, ha messo in guardia dal rischio che la tecnologia possa essere manipolata e possa portare ad una deriva antidemocratica.
«Spero – ha detto – che a guidarci non siano algoritmi ma che al centro ci sia il rispetto dei diritti delle persone e del pluralismo.»
Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Università di Trento, ha ricordato che dopo globalizzazione e ondate migratorie il progresso tecnologico ci porterà un’automazione spinta, che avrà riflessi sul mondo del lavoro.
«Bisogna esserne consapevoli – ha evidenziato – e sapere che c’è il rischio di forti tensioni che vanno scongiurate, combattendo le paure.»
L’editore Giuseppe Laterza ha ricordato che la tecnologia è uno strumento e il suo successo non è un destino inesorabile, come dimostra la tenuta delle vendite dei libri stampati rispetto agli ebook.
«I giovani – ha detto Paolo Collini, Rettore dell’Università degli Studi di Trento – guardano al progresso tecnologico con fiducia e al futuro senza paura del cambiamento, al quale sanno di doversi preparare.»
«Il Festival – ha ricordato Tito Boeri, che ne è il direttore scientifico – vuole come sempre contribuire al dibattito pubblico su temi importanti.
«Quest’anno non parliamo solo di tecnologia ma anche di lavoro, tema cruciale per il nostro paese.
«L’interrogativo è anche come far beneficiare i lavoratori dell’aumento di produttività che si realizza con lo sviluppo tecnologico.»
Gregorio De Felice, Chief economist di Intesa Sanpaolo, ha evidenziato quanto sia delicata l’attuale situazione internazionale.
«L’anno prossimo – ha aggiunto – nel manifatturiero recupereremo il calo del fatturato che si è registrato con l’avvento della crisi. Le imprese sopravvissute sono oggi più forti e competitive.»
In termini di occupazione la situazione però, ha spiegato, non è così positiva.
L’apertura del Festival è stata coordinata dalla giornalista e inviata Rai Eva Giovannini
Lavoro, vecchio e nuovo, tempo libero e qualità della vita, progresso tecnologico e automazione dei processi produttivi, speranza per il futuro e pessimismo generato dall’avanzare delle macchine, tasso di occupazione nei diversi settori, intelligenza artificiale, qualificazione delle risorse umane: partendo da questi temi il Festival dell’Economia propone quest’anno una riflessione sull’oggi ma soprattutto su come potrebbe essere il nostro domani, con i grandi cambiamenti che interessano le modalità con cui si producono e si distribuiscono beni e servizi e con la crescente necessità per i lavoratori di restare al passo di un’innovazione tecnologica che negli ultimi anni ha subito una grande accelerazione.