È morto l’attore Jerry Lewis, aveva 91 anni

Se ne va con lui una leggenda della comicità statunitense esportata nel mondo

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Jerry Lewis era nato a Newark, nel New Jersey, il 16 marzo del 1926, figlio di Daniel Levitch, un attore di vaudeville, e di Rachel Levitch (nata Brodsky), ambedue immigrati russi di origine ebraica.
Jerry trascorse l'infanzia girando in piccoli teatri di provincia con i genitori ed esordì in palcoscenico nel 1931 come componente di un coro.
Quando dovette cominciare a frequentare la scuola fu affidato dai genitori a una zia ad Albany e, in seguito, mandato a studiare in un collegio a Irvington. Qui si fece notare, più che per lo studio, per le imitazioni dei compagni e degli insegnanti.
La sua carriera scolastica comunque finì presto, quando venne espulso dal collegio per aver picchiato un insegnante che parlava male degli ebrei.
Cominciò a guadagnarsi la vita con una serie di lavori occasionali: commesso, magazziniere in una fabbrica di cappelli, fattorino in un albergo, maschera in un cinema-teatro di Brooklyn.
Proprio qui, negli intervalli degli spettacoli provò a mettere in scena brevi sketch in cui imitava in playback le movenze di cantanti famosi.
Esentato dal servizio militare per la perforazione di un timpano a seguito di un'otite, debuttò nella sua prima tournée nel 1944 toccando varie città degli Stati Uniti e del Canada.
 
L’incontro più importante avvenne due anni dopo, con un cantante di origine italiana: Dino Crocetti, meglio conosciuto come Dean Martin.
Il 26 giugno 1946, durante uno spettacolo, a causa dell'assenza di un attore, Dean Martin propose di far debuttare il suo amico.
Il successo fu immediato, e insieme i due diventarono la coppia di attori più celebre dell'epoca, un sodalizio portato avanti per i successivi dieci anni in teatro, al cinema e in televisione, interrotto per motivi personali nel 1956.
I due formarono una coppia comica perfettamente bilanciata, nella quale il fascino e la sicurezza di Martin si contrapponevano ai tic e alle maniere impacciate e scoordinate di Lewis.
I comici che si erano affermati prima della guerra erano ormai decaduti e alla fine degli anni quaranta il pubblico sentiva il bisogno di una comicità più moderna, e il duo si distinse grazie a una comicità basata sull'interazione tra i personaggi piuttosto che su scenette scritte e pianificate a tavolino.
Lewis e Martin acquisirono velocemente la fama a livello nazionale, dapprima con i loro spettacoli nei night club, successivamente quali star di un loro programma radiofonico, poi con una serie di apparizioni televisive e infine al cinema come protagonisti di una serie di film prodotti dalla Paramount Pictures.
Il loro primo film fu La mia amica Irma (1949), al quale fece subito seguito Irma va a Hollywood (1950).
I due film erano la trascrizione cinematografica di scenette che i due avevano già recitato in una trasmissione radiofonica a puntate, ai quali Lewis aggiunse alcune gag mimico-gestuali che poi caratterizzeranno tutto il suo modo di recitare.
La coppia lavorò insieme a ben sedici lungometraggi tra i quali Attente ai marinai! (1952), Morti di paura (1953), Il nipote picchiatello (1955), Artisti e modelle (1955) e Hollywood o morte! (1956), gli ultimi due diretti dal regista Frank Tashlin, collaborando inoltre a centinaia di apparizioni a teatro, in tv, in radio, e a decine di incisioni musicali.
 
Il 25 luglio 1956, a dieci anni esatti dall'inizio della loro unione artistica, Lewis e Martin annunciarono la loro separazione nel corso di uno show al Copacabana di New York.
Da più parti arrivarono richieste, ingaggi e proposte affinché i due si ricongiungessero, ma la rottura fu definitiva.
L'affiatamento era venuto meno a causa dello sbilanciamento dei ruoli cinematografici via via sempre più a sfavore di Martin.
 

 
La separazione artistica sembrò giovare nei primi tempi soprattutto a Dean Martin, che cominciò ad essere ingaggiato in ruoli più significativi (I giovani leoni, Qualcuno verrà, Un dollaro d'onore) mentre Lewis apparve in pellicole (Il delinquente delicato, Il marmittone) che rischiavano di ingabbiarlo in una comicità ormai di maniera.
A salvarlo dalla routine fu la ripresa della collaborazione con Frank Tashlin con altri quattro film tra cui Il balio asciutto (1958) e Il Cenerentolo (1960).
 
Nel 1960, l'uscita di Il Cenerentolo venne rimandata al Natale successivo per problemi di post-produzione, ma la Paramount aveva bisogno di un nuovo film da lanciare nel periodo estivo, e chiese a Lewis di produrne uno.
Lewis realizzò quindi Ragazzo tuttofare, suo debutto alla regia. Usando come location il Fontainebleau Hotel di Miami, con un bilancio ristretto a disposizione, con brevi tempi di ripresa e nessun copione pronto, Lewis girò il film giorno per giorno.
Bill Richmond collaborò all'ideazione delle scene e delle gag, ispirate alle comiche del periodo del cinema muto.
Quasi per caso Lewis diventò quindi anche regista dei suoi film, proseguendo brillantemente la sua carriera nel cinema e diventando uno dei registi più apprezzati in Europa.
 

 
Dopo Ragazzo tuttofare, ben accolto dappertutto da critica e pubblico fuorché in Italia, Lewis diede seguito alla sua carriera di regista dirigendo svariati altri film, di cui spesso scrisse anche la sceneggiatura, inclusi L'idolo delle donne e Il mattatore di Hollywood (entrambi del 1961), Jerry 8¾ (1964) e il suo acclamato capolavoro, Le folli notti del dottor Jerryll (1963).
Nel 1965 Lewis diresse la commedia I 7 magnifici Jerry, scritta insieme a Bill Richmond: è la storia di una orfanella milionaria che deve scegliere il suo nuovo «tutore» tra sei catastrofici zii, tutti quanti interpretati dallo stesso Lewis.
Del 1970 è Scusi, dov'è il fronte?, film che ottenne un clamoroso successo in Francia, ma che venne snobbato in patria.
 
Il fisico dell'attore aveva subito le conseguenze di cadute e piroette effettuate nelle scene spericolate girate nei film, riportando anche la rottura di una vertebra nei primi anni sessanta; l'assunzione massiccia di steroidi lo fece ingrassare fino ad arrivare a pesare 120 chili.
Ritornò al cinema nel 1983, quando Martin Scorsese lo chiamò per interpretare Re per una notte, accanto a Robert De Niro.
Dopo aver divorziato nel 1980 dalla cantante Patti Palmer, sposata nel 1944, e dalla quale aveva avuto sei figli, nel 1983 Jerry sposò la ballerina SanDee Pitnick.
I due ebbero una figlia, Danielle Sarah, nata nel 1992.
 
Jerry Lewis si è sottoposto a numerosi interventi al cuore, con l'impianto di quattro by-pass e nel 1992 gli è stato asportato un cancro alla prostata.
Soffriva di diabete e fibrosi polmonare. All'inizio degli anni 2000 ebbe una dolorosissima meningite virale, che gli procurò una grave depressione che lo portò sull'orlo del suicidio.
Nel giugno 2013 Lewis è stato ricoverato d'urgenza in ospedale, dopo essere stato trovato privo di sensi nella sua stanza d'albergo a New York. L'anziano comico, che avrebbe dovuto presenziare ad un evento in onore di Tom Cruise, si sarebbe sentito male a causa di un problema di ipoglicemia.
Si è spento oggi a Las Vegas.
 
Jerry Lewis è stato una stella indiscussa nell’Italia degli anni Sessanta. Parte integrante della commedia americana, rappresentava quella doverosa comicità demenziale che riscattava la mediocrità di certe pellicole che invece volevano essere serie.
Per gli Italiani di allora era il Comico degli anni del benessere, grazie alle facce che riusciva a sfornare per ogni occasione e alle movenze da picchiatello che ispirarono in qualche modo il nostro Celentano.
Poi pian piano è uscito di scena insieme alla commedia americana, ma il suo nome è rimasto a rappresentare anche oggi l’immagine dell’uomo che sapeva far ridere dalle situazioni più grottesche.
Una sorta di sfigato che riusciva sempre a cavarsela alla grande.

Si ringrazia Wikipedia per le note e le immagini.