«Saremmo più poveri se facessimo dell'Ue un avversario»

Ecco le considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che domani sarà a Trento per il Festival dell’Economia

«Le difficoltà italiane sono amplificate nel Mezzogiorno, che ha risentito della doppia recessione più del resto del Paese.»
Così il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nelle sue «Considerazioni finali».
Visco sostiene che «nelle regioni meridionali deve innanzitutto migliorare l'ambiente in cui le imprese svolgono la propria attività, in primo luogo con riferimento alla tutela della legalità.
«Ed è più ampio il ritardo tecnologico da colmare: la quota del valore aggiunto riferibile all'economia digitale, prossima al 2,5 per cento, è inferiore di oltre tre punti a quella del Centro Nord.»
La Banca d’Italia chiede chiarezza sulla direzione di marcia, e indica la riduzione credibile e rigorosa del debito, e misure a sostegno del lavoro.
 
Ma a preoccupare Visco è anche il fenomeno migratorio che sta svuotando il Sud del Paese.
«Le regioni meridionali – sottolinea nelle sue Considerazioni finali – stanno subendo un ulteriore impoverimento per l'emigrazione delle loro risorse più giovani e preparate, in massima parte verso il Centro Nord del Paese.
«Negli ultimi dieci anni il saldo migratorio complessivo è stato leggermente positivo, ma Visco raccomanda che aumenti di spesa o riduzioni di entrate si è osservato un sensibile deflusso netto di giovani laureati.
«È una tendenza che comporta costi sociali immediati e che condiziona negativamente le prospettive di sviluppo.»
 
«Inoltre – conclude Visco – saremmo più poveri se facessimo dell'Ue un avversario, e il contributo dell'immigrazione è fondamentale, perché senza ci sarebbero al 2030 tre milioni e mezzo di persone in meno in età fra i 20 e i 64 anni, e saremmo più vecchi