Sabato 26 novembre s’inaugura la mostra di Bruno Lucchi a Negrar

Per l’artista trentino si tratta del secondo appuntamento in provincia di Verona, dopo l’apertura della mostra itinerante per le vie del borgo più bello d’Italia 2022

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Dal 26 novembre al 7 gennaio Negrar ospita l’imponente e affascinante mostra dello scultore di Levico Bruno Lucchi, grazie al patrocinio del comune di Negrar Valpollicella.
L’inaugurazione della mostra sabato 26 alle ore 18.00, con la presentazione del critico d’arte Prof. Gianluigi Guarneri.
 
Inquieti Androgini, guardiani del silenzio, presidiano uno spazio vuoto divenendo «Custodi del Tempio» di lontane memorie. Forme plasmate da forze arcane cercano l’equilibrio armonico di una resiliente immanenza.
Dalle profondità dell’essere-tempo si inerpicano le radici della creatività sospese «Tra memoria e visione» tracce sensibili della iniziale ricerca plastica evocata nelle forme primordiali di «Origine Androgino».
Come inusuali ectoplasmi, dalle chiome aeree e dallo sguardo severo, angeli dell’inconscio scrutano un lontano orizzonte.
Silenti Korai al limes della astrazione figurale, Dee di attese e di irrevocabili fremiti, superano la primordiale fanciullezza per vivere «in Simbiosi» con l’anima corrispondente. Le chiome, Lei morbide e intrecciate, Lui aerodinamiche e tessili, indossano un frastagliato chitòn che segue ed accarezza finemente i corpi.   
 
Parallela alle «Simbiosi» nasce la ricerca plastica dedicata alle maestose figure femminili denominate «Perle».
Ridondanti fanciulle sospese tra una visione arcaica di lontane Venus preistoriche e una desueta rotondità rinascimentale si librano nello spazio manifestando un’inedita joie de vivre.
Rotonde corporeità antitetiche alle essenziali silhouette della contemporaneità evocano la Gea Madre, Saturnia Tellus, immacolata generatrice di vita e speranza.
Dee della fecondità, delle acque limpide e pure, dei campi incontaminati, sfiorati dai venti di terra e di mare assurgono a generose ninfe dispensatrici di felicità.
Veneri dormienti, fanciulle oniriche e trasognanti, accarezzate da una luce intensa, appaiono come affascinanti vedette di fronte ad un mare infinito.
 
Prof. Gianluigi Guarneri