Nadia Clementi ne ha parlato con il dottor Gian Paolo Barison
Le partite IVA della formazione chiedono di partecipare ai tavoli economici della PAT
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Le conseguenti misure d’intervento adottate sia a livello locale che nazionale a seguito del decreto «Cura Italia», stanno determinando, anche al settore della consulenza e formazione, enormi difficoltà.
La categoria, vista l’impossibilità di operare, sta subendo il pressoché totale blocco delle attività con contratti completamente annullati e con una prospettiva drammatica perché si prevede che la ripresa avverrà in tempi molto lunghi.
Nella nostra provincia, per far fronte all’emergenza economica, si è costituito un gruppo di 118 liberi professionisti/lavoratori autonomi con partita IVA e microimprese senza dipendenti che lavorano in Provincia di Trento nei servizi alla formazione e consulenza aziendale, educazione e cultura.
Il dott. Barison.
Il gruppo, promosso e coordinato dal formatore e consulente Gian Paolo Barison, raggruppa quei lavoratori autonomi con partita IVA e microimprese che, dal 5 marzo 2020 si sono visti annullare corsi di formazione e progetti di consulenza attivi presso enti, organizzazioni e aziende.
La questione non è da poco, si pensi a tutti coloro che sono in partita IVA in alternativa a una vera e propria assunzione, oltre a chi è per scelta libero professionista. Mentre i dipendenti hanno tutti gli ammortizzatori sociali, le Partite Iva sono scarsamente rappresentate a livello nazionale e pochissimo a livello locale.
Il Primo Governo Conte l’aveva capito, concedendo loro il regime forfettario entro la soglia di fatturato di 65.000 euro annui.
Adesso, con la crisi, queste micro imprese hanno nuovamente bisogno di azioni dedicate.
Ne abbiamo parlato con il dottor Gian Paolo Barison.
Dottor Barison, anzitutto quali sono gli obiettivi del gruppo P.IVA Trentino?
«L’obiettivo è essere parte attiva e costruttiva nelle consultazioni in corso presso il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento e far sapere anche al mondo economico e sociale, quali sono le preoccupazioni e le proposte di questa categoria, attualmente neanche considerata tra gli interlocutori come invece avviene per le aziende e per i lavoratori dipendenti.»
Quali sono le vostre preoccupazioni?
«Ci si domanda quando si potranno riprendere le attività formative, di orientamento, di consulenza psicologica, di coaching, e quando si potrà tornare nelle aziende a fare consulenza e/o a progettare interventi. Non vi sono previsioni precise e quindi i vari professionisti/e, avendo anche famiglia, non sono
per niente tranquilli.»
Esprima un suo parere in merito al decreto «Cura Italia»?
«Beh, devo ancora leggerlo attentamente, per fortuna il Governo, all’ultimo, ha pensato di includere almeno i partita IVA iscritti alla gestione separata dando 600 euro forfettariamente, ma alcuni della nostra lista non sono inclusi perché facenti parte di ordini professionali. Al nostro gruppo di Partite Iva non piace non essere rappresentati e interpellati, specialmente a livello locale, e per questo ci siamo mossi.
«Se avessero parlato con un esponente della nostra categoria, magari avrebbero inquadrato la problematica anche dal nostro punto di vista.»
Quali sono le vostre proposte?
«Proponiamo innanzitutto di inserire la categoria liberi professionisti - lavoratori autonomi, microimprese nel Disegno di Legge provinciale, tra l’articolo 4 rivolto ai lavoratori dipendenti e l’articolo 5 rivolto agli operatori economici.
«Nella nostra proposta abbiamo preso spunto da come è stato fatto a livello nazionale nel Decreto Legge 2 marzo 2020 n.9, che prevede nel Capo II l’articolo 16, denominato Indennità lavoratori autonomi.»
Avete anche delle proposte concrete?
«Nel confronto tra di noi sono emerse le seguenti esigenze e proposte, che sono un mix delle diverse esigenze manifestate:
A. Un’indennità mensile come previsto dal DL n. 9, con formula congedo di quarantena per un numero di mesi calcolati in relazione alla sospensione delle attività formative/consulenziali;
B. Sospensione e/o riduzione degli oneri fiscali/imposte (IVA, contributi previdenziali, IRPEF e relativi acconti) anche per tutte le P.IVA;
C. Sospensioni delle rate dei mutui in essere;
D. Sostegno sugli interessi bancari in relazione ad anticipi di fatture emesse e non pagate dai committenti per loro evidenti difficoltà finanziarie;
E. Diversa erogazione dei fondi destinati alla formazione/consulenza per le aziende, con individuazione di voucher per il libero professionista, che potrà proporre alle aziende della provincia di Trento. Quest’ultima idee è quella più innovativa e che riscuote successo tra di noi, siamo sicuri che il Presidente Fugatti, passato questo momento di urgenza, saprà prenderla in considerazione.
«Per quanto concerne l’ultimo punto, lettera E, questo caratterizzerebbe la Provincia Autonoma di Trento, in quanto verrebbe finanziata la crescita aziendale in relazione alle competenze dei professionisti, e questo avrebbe una ricaduta positiva sul sistema delle imprese locali.
«Il sistema si configurerebbe con questo slogan Il finanziamento passa dal libero professionista #partitaIVATrentino prima di arrivare all’azienda.
«In questo modo, la P.A.T. erogherà un voucher ai professionisti, in base al loro settore di appartenenza (es. formazione, consulenza servizi formativi/educativi, ecc..).
«Con questo voucher i professionisti andranno dalle aziende e/o organizzazioni (Scuole, Istituti, Cooperative) proponendo i loro servizi e nel caso siano attraenti per le aziende, queste avrebbero diritto al voucher e quindi alla formazione, consulenze, ecc… finanziata, fino al tetto massimo del voucher.
«Il finanziamento non passerà però dall’azienda ma verrà erogato direttamente dalla P.A.T. al libero professionista.»
Avete già preso contatti?
«Abbiamo passato le prime indicazioni ad Alessia Ambrosi, consigliera provinciale, che si è dimostrata disponibile a portare le indicazioni al Presidente e nel contempo abbiamo chiesto al Consiglio Provinciale [è un disegno di legge – NdR] di partecipare ai tavoli economici della Provincia.»
E cosa vi hanno risposto?
«Alcune indicazioni sono state prese in considerazione, informalmente, già da ora mentre le altre indicazioni che abbiamo dato saranno messe sui tavoli dei prossimi incontri. Non abbiamo ancora ricevuto un messaggio ufficiale dal Presidente ma sappiamo che il consiglio provinciale ha delle priorità, giustamente, prima la salute dei cittadini.»
Come state fronteggiando questo periodo, drammatico per tutti, in emergenza sanitaria?
«Io personalmente, dopo che mi hanno annullato tutti i corsi che avevo, sto operando da casa, principalmente confrontandomi con i colleghi ma non ho potuto trasformare i miei corsi in formazione online in quanto per alcuni interventi, ad esempio LEGO® SERIOU PLAY®, che usa i mattoncini LEGO® non è proprio possibile, mentre per altri sto aspettando che i miei Enti/aziende di riferimento si organizzino con una piattaforma.»
Quali sono le attività più penalizzate e quali invece le più favorite?
«Sia la formazione che la consulenza che prevedono incontri sono bloccate, e lo saranno purtroppo per un lungo periodo.
«Chi ha progetti che prevedono attività di lavoro eseguibili da casa può lavorare al progetto. Coach e psicologhe che lavorano con privati o con aziende strutturate possono fare colloqui online, ma non tutti.»
Quale scenario vi attende per il futuro e come pensate di risollevarvi?
«Cercheremo, anche con l’aiuto Provincia Autonoma di Trento se ce ne darà la possibilità, di prevedere al momento della ripartenza interventi che siano utili alle aziende /organizzazione, potenzialmente supportati e/o finanziati anche dalle Istituzioni.
«Già in queste ore ci stiamo organizzando per fornire dei corsi online gratuiti, e stiamo creando dei gruppi di lavoro su questo.
«Se altre partite IVA del nostro settore vogliono partecipare, siamo aperti a tutti.»
Nadia Clementi - [email protected]
Gian Paolo Barison - [email protected] - 3664372330