La BCE alza ancora i tassi e li porta al 4,50%

Per la Lagarde è la decima volta: «L’inflazione è ancora troppo alta»

I nostri lettori sanno che l’Adigetto.it ha sempre criticato le decisioni della Banca centrale europea di alzare il tasso di sconto.
Sappiamo che l’intenzione ufficiale è quella di abbassare l’inflazione, ma sappiamo anche che quando l’inflazione non è generata da un’eccessiva spinta dei consumi interni l'effetto è disastroso.
Nel caso attuale, infatti, l’inflazione è data da condizioni esterne. La guerra Russo-ucraina ha fatto lievitare i costi dell’energia, situazione sulla quale non c’è nulla da fare, se non porre fine alla fine della guerra.
Quindi aumentare i tassi significa proprio il contrario: diminuiscono sì i consumi, ma aumentano invece l’inflazione e i costi del denaro e alla fine favorendo  la recessione.

Lo Stato italiano deve pagare interessi più alti per i prestiti del debito gigantesco che ha, la gente che ha mutui si trova un altro aumento. I costi finanziari aumentano e quindi anche i prezzi.
Visto che i vertici dell’economia sanno queste cose meglio di noi, la ragione di queste decisioni molto probabilmente sta nella volontà di mantenere sotto controllo i rapporti di cambio col dollaro. Cosa che alla gente comune importa poco, almeno a breve termine.
Fatto sta che adesso il tasso sui rifinanziamenti principali sale al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%, che avrà effetti sui mutui.