Mercoledì 22 maggio 2024, Santa Rita da Cascia

È la Santa degli impossibili e Avvocata dei casi disperati, patrona di Cascia, famiglie, donne sposate infelicemente, protettrice di salumieri, pizzicagnoli e serigrafi

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È la piccola borgata di Roccaporena, in Umbria, a dare i natali, molto probabilmente nel 1371, a Margherita Lotti, chiamata col diminutivo «Rita».
I genitori, modesti contadini e pacieri, provvedono a farle avere una buona educazione scolastica e religiosa nella vicina Cascia, dove l’istruzione è curata dai frati agostiniani.
Matura in tale contesto la devozione verso Sant’Agostino, San Giovanni Battista e Nicola da Tolentino, che Rita sceglie come suoi santi protettori.
Intorno al 1385 sposa Paolo di Ferdinando di Mancino.
Morti il marito e i figli, Rita comincia una vita di più intensa preghiera, per i suoi cari defunti.
All’età di 36 anni chiede di essere accolta tra le monache agostiniane del Monastero Santa Maria Maddalena di Cascia.
Rita spira nella notte tra il 21 e il 22 maggio dell’anno 1447.
Per il grande culto fiorito immediatamente dopo, il suo corpo non è mai stato sepolto ed è custodito in un’urna di vetro.