42° Oriente Occidente, un'edizione da sold-out
Oggi l’ultimo giorno di Festival con presenze da pre-pandemia
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Ultimo giorno per Oriente Occidente Dance Festival, che conclude stasera dopo otto giorni di spettacoli e conferenze in un clima di grande condivisione con teatri sold out e piazze piene per un ritorno a vivere il rito collettivo dello spettacolo dal vivo.
Novemila le presenze totali, con oltre 5 mila biglietti venduti ai quali si aggiungono le presenze agli eventi gratuiti.
«Siamo tornati alle presenze pre-pandemia. Per noi è la conferma che lo spettacolo ha senso solo dal vivo”, commenta il direttore artistico Lanfranco Cis.
«Stasera si chiude con il concerto del Canzoniere Grecanico Salentino al Giardino delle Sculture del Mart.»
Teatri da tutto esaurito, grande seguito per gli eventi di piazza, ottime presenze al Mart per la programmazione in seconda serata: è un successo la 42esima edizione di Oriente Occidente Dance Festival che si chiude oggi dopo otto giorni di danza, musica, approfondimento.
Sono novemila le presenze totali, con cinquemila biglietti venduti per ingressi a pagamento ai quali si aggiungono quattromila presenze per gli eventi gratuiti, le conferenze, gli spettacoli nelle piazze e nelle strade, le visite alla mostra allestita alla Campana dei Caduti.
Otto giorni di Festival, 24 spettacoli, 3 concerti, 7 eventi di piazza, una mostra, 15 compagnie coinvolte da tutto il mondo, 50 lavoratori e lavoratrici dello spettacolo impegnati nei comparti tecnico e organizzativo per la realizzazione del Festival.
Il bilancio è più che positivo e dà un forte segnale al mondo del teatro: il pubblico è tornato, senza paura a vivere lo spazio collettivo e condiviso di un rito laico di comunità come quello teatrale, in un incontro vivo tra artisti e pubblico su temi che attraversano la contemporaneità.
«Sono numeri da pre-pandemia – commenta il direttore artistico Lanfranco Cis – ed è anche per noi una bella sorpresa.
«Questi dati sono per noi la conferma che abbiamo fatto la scelta giusta quando due anni fa abbiamo resistito e voluto che lo spettacolo dal vivo continuasse a essere davvero dal vivo.
«Il pubblico è tornato nelle sale con la voglia di stare insieme, di condividere e di partecipare a un evento culturale che parla di incontro.»
Secondo i primi dati emersi dall’indagine sul pubblico che il Festival ha realizzato, la partecipazione è stata alta dalla provincia di Trento ma importante anche da regioni limitrofe come Veneto e Lombardia, con persone che hanno deciso di trascorrere qualche giorno a Rovereto unendo una visita alla città agli spettacoli del Festival.
Altro dato significativo è la partecipazione di giovani ben più numerosa degli anni precedenti: «Siamo orgogliosi – conclude Cis – di aver saputo rispondere all’urgenza di ritrovarsi in comunità anche dei più giovani, che sono stati tra le categorie che più ha sofferto in questi due anni di isolamento forzato.
«Per farlo continuiamo a scegliere una programmazione che unisce la gioia della festa, l’approfondimento e l’allenamento all’incontro con l’Altro attraverso proposte diverse tra loro. Una programmazione che sappia, ancora una volta, unire etica ed estetica.»
Stasera ultima serata con lo spettacolo Pàn di T.H.E Dance Company da Singapore all’Auditorium Melotti e il concerto del Canzoniere Grecanico Salentino per la festa di fine Festival alle 22 al Giardino delle Sculture del Mart. Per entrambi gli eventi è tutto esaurito.
L’appuntamento con il Festival è nel 2023, ma Oriente Occidente continua le attività annuali. Già il 25 settembre è in programma il primo appuntamento autunnale della rassegna Sconfinamenti, realizzata in collaborazione con l’Apt Rovereto Vallagarina e Monte Baldo che unisce danza, natura e scoperta del territorio: a Manzano, in Val di Gresta, arriva la Compagnia Il Posto con «To the moon and back. Quando la montagna coincide con il cielo».