Elezioni in Gran Bretagna: Theresa May perde la maggioranza
Aveva voluto le elezioni anticipate per rafforzare la sua leadership, ma ne esce fortemente indebolita e costretta a una Brexit morbida
Va detto subito che comunque sarà lei a formare il nuovo governo, ma il «colpo gobbo» che aveva tentato per rafforzare la sua leadership sciogliendo il parlamento e portare il paese a elezioni anticipate le è rimbalzato addosso come un boomerang.
Il suo partito, conservatore, rimane il primo partito del paese, ma la maggioranza non ce l’ha più e per formare il nuovo governo deve allearsi con altri partiti.
Il resuscitato leader laburista Corbyn dice di essere già pronto a «servire il suo Paese». Ovviamente non da premier, ma certamente come leader di un’opposizione determinata sui temi che lo hanno fatto tornare a livelli di Tony Blair.
May non ha perso solo la maggioranza, ma anche la forza necessaria per negoziare Brexit. Che alla fin dei conti era il motivo per cui aveva sciolto il parlamento.
Per questo i suoi antagonisti dicono che la May ha perso anche la faccia. D’altronde, non ci ha pensato neppure due volte a procedere alla formazione del nuovo governo di coalizione.
Gli altri convinti europeisti, come i nazionalisti scozzesi di Nicola Sturgeon, perdono rovinosamente, passano da 56 a 35 seggi a tutto vantaggio dei laburisti. Il che significa che la causa scozzese europeista si annacqua e inevitabilmente si allontana il sogno di un altro referendum per la secessione scozzese.
Insomma, hanno vinto i moderati.