Claudia Morelli è la nuova presidente di Anffas Trentino

Il saluto di Luciano Enderle all'assemblea dei Soci di Anffas Trentino

Claudia Morelli di Tione è la nuova presidente di Anffas Trentino. È stata eletta questa mattina nel corso dell'Assemblea generale dei Soci svoltasi presso la sede delle Edizioni Centro Studi Erickson a Gardolo.
Succede a Luciano Enderle che ha retto le sorti dell'Associazione negli ultimi dodici anni.
«Il mio mandato sarà nel segno della continuità con quanto fatto fino ad oggi» – ha detto nel suo saluto la neo presidente che dovrà guidare Anffas Trentino per i prossimi quattro anni.
 
All'incontro annuale dell'Associazione che assiste le persone e le famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale, sono intervenuti, tra gli altri, l'assessore provinciale alla Salute, alle Politiche Sociali e Cooperazione, Mario Tonina, il presidente del Consiglio Provinciale Claudio Soini, l'assessore comunale di Trento in materia di Welfare, Alberto Pedrotti e numerosi consiglieri provinciali.
 
Luciano Enderle, molto emozionato, nella sua ultima relazione ha affemato di essere orgoglioso di aver potuto dare il suo contributo a «una comunità di amore che si presenta oggi come una realtà aziendale per dimensioni – ricordiamo che Anffas Trentino ha oltre seicentosessanta dipendenti – ma profondamente associativa per scelta».
In questi ultimi anni tutte le azioni intraprese hanno avuto un unico obiettivo: promuovere e migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, per offrire loro, ogni giorno, momenti di felicità partendo dalla cura della comunità per curare le persone.
«Abbiamo lavorato – ha detto l'ex presidente – per garantire un'uguaglianza reale e per una società più inclusiva, dove ogni individuo abbia la possibilità di realizzare pienamente il proprio potenziale, indipendentemente dalle sfide che la vita può presentare.»

Anffas Trentino – che l'anno prossimo festeggerà i 60 anni di attività – ha mostrato di sapersi continuamente produrre e rigiocare in funzione dei cambiamenti.
Sono mutati gli interlocutori politici e tecnici, la legislazione, il tessuto sociale ed economico e, pensando al Covid, anche le modalità e l'organizzazione del lavoro.
«Abbiamo lavorato – ha proseguito ancora Enderle – trasversalmente su tutti i territori e con interlocutori diversi per sensibilizzare la comunità sui temi legati alla dasabilità, fornito servizi e supporto essenziali al benessere, promosso l'accessibilità dei luoghi e della comunicazione e abbiamo combattuto le discriminazioni in tutte le sue forme.
«Abbiamo dato voce a chi talvolta è ignorato o dimenticato, dimostrando che la disabilità non limita le possibilità di una persona, ma piuttosto apre nuove opportunità di crescita e realizzazione.»