Morti sul lavoro: a gennaio 2024 si contano già 45 vittime
E il Trentino Alto Adige torna «rosso» nella mappa dei rischi, insieme a Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo e Calabria
Il primo mese del 2024 comincia purtroppo già con due vite spezzate in più dello scorso anno. Un lavoratore su quattro è deceduto in Lombardia. Sono stati 33 gli infortuni mortali in occasione di lavoro, mentre sono 12 quelli in itinere. Il settore delle costruzioni è il più colpito dal fenomeno delle morti sul lavoro. Cresce il numero delle denunce di infortunio complessive (mortali e non): +6,8% rispetto a gennaio 2023. |
Di seguito il commento di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, rispetto alla prima proiezione dell’anno sull’emergenza elaborata dal proprio team di esperti e che vede nell’incidenza il vero indicatore di rischio per i lavoratori del nostro Paese.
«Nel primo mese del nuovo anno l’emergenza rimane e anzi si aggrava con due vittime in più rispetto a gennaio 2023.
«Così la situazione diventa sempre più allarmante. E ciò che maggiormente colpisce in questa nostra mappatura è, da un lato, l’incidenza di mortalità più elevata tra gli over 65 e, dall’altro, l’elevato numero degli infortuni tra i giovanissimi fino ai 14 anni, che sono oltre il 10% del totale delle denunce di infortunio.
«E poi c’è il più che significativo dato relativo all’incidenza di mortalità dei lavoratori stranieri: quasi il triplo rispetto agli italiani.»
Il rischio di morte, regione per regione, di gennaio 2024
A finire in zona rossa a gennaio 2024 con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale sono: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo e Calabria.
In zona arancione: Sardegna, Lazio, Piemonte, Liguria e Sicilia. In zona gialla: Lombardia e Campania. In zona bianca: Veneto, Basilicata, Emilia-Romagna, Molise, Puglia e Toscana.
Il fenomeno infortunistico per fasce di età: ancora a maggior rischio i più anziani
Anche nel primo mese dell’anno l’Osservatorio mestrino elabora l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età. E lo fa sempre attraverso le incidenze di mortalità (per milione di occupati).
Un dato, quest’ultimo, che continua ad essere ancora preoccupante tra i lavoratori più anziani; e infatti l’incidenza più elevata si registra proprio nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (2,9), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (2,5).
I lavoratori stranieri quasi triplo rispetto agli italiani
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nel mese di gennaio, sono 8 su 33.
Con un rischio di morte sul lavoro che risulta essere quasi triplo rispetto agli italiani.
E infatti gli stranieri registrano 3,4 morti ogni milione di occupati, contro l’1,2 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro.
I numeri assoluti delle morti sul lavoro e degli infortuni in Italia di gennaio
Sono 45 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 33 in occasione di lavoro (1 in meno rispetto a gennaio 2023) e 12 in itinere (3 in più rispetto a gennaio 2023).
Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (6).
Seguono: Trentino-Alto Adige (5), Lazio (4), Piemonte (3), Campania, Sicilia, Marche e Friuli-Venezia Giulia (2), Veneto, Abruzzo, Calabria, Valle d’Aosta, Umbria, Liguria e Sardegna (1).
Ancora fortunatamente senza vittime: Emilia-Romagna, Puglia, Toscana, Basilicata e Molise. (Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia).
Il settore delle costruzioni il più colpito dalle morti sul lavoro
All’inizio del 2024 è sempre il settore delle Costruzioni a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 5. È seguito dal settore Servizi di Alloggio e Ristorazione (4), da Trasporti e Magazzinaggio e da Attività Manifatturiere (3).
La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 54 anni (16 su un totale di 33).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a gennaio 2024 sono 3, mentre 2 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 8, mentre sono 5 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.
Il venerdì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nel primo mese dell’anno (27,3%).