Il Trentino Rock, dai favolosi anni Sessanta a oggi/ 1

Una lunga e incredibile storia di tastiere, corde, percussioni, voci. E tanta passione. Dal primo settembre sulle nostre pagine

Dal mese di settembre cominceremo una nuova serie di articoli dedicati ai complessi rock-pop del Trentino.
L'idea ci è venuta quando, in occasione delle ultime Feste Vigiliane, pubblicammo una foto storica foto di Guido Smadelli, leader dello storico complesso «La pietra filosofale» (vedi articolo).
Ci accorgemmo subito di aver svegliato un mondo che in verità non si era mai assopito del tutto.



Negli anni Settanta, il nostro direttore aveva fatto una serie di trasmissioni Rai sui complessi musicali del Trentino. Erano state registrate negli studi della Rai una decina di formazioni, a partire dai Britanni (ormai non più operativi) per finire con la Pietra Filosofale (allora in pieno splendore).
Quelle registrazioni ci sono ancora, speriamo che la RAI le voglia mettere a disposizione per nuove trasmissioni da produrre oggi.
Nel frattempo abbiamo pensato di sondare la sensibilità della nostra gente, a quarant'anni di distanza, e ci siamo accorti che dal 1964 a oggi centinaia di musicisti si sono avvicendati tra i vari complessi. Migliaia i loro fans.

Non solo. Facendo un giro di telefonate, abbiamo ritrovato lo stesso entusiasmo di allora. Sembrava che rockettari e fans non aspettassero altro.
Non si tratta di nostalgia, ma proprio voglia di rimettersi in gioco, di creare, di salire su un palcoscenico e scatenarsi per una folla da mandare in estasi.
Una seconda giovinezza? Può essere, ma a noi è sembrato che nessuno di loro abbia avuto voglia di invecchiare…

Una considerazione. Come abbiamo scritto qualche mese fa (vedi articolo), in Trentino ci sono 86 bande, 15.000 suonatori, 3.500 «studenti» e 120 insegnanti di musica (assunti a tempo indeterminato).
Un patrimonio culturale di tutto rispetto per una provincia come la nostra che conta 500.000 abitanti, perché significa che in una famiglia su sette c'è un musicista, cioè una persona che ha fatto dell'arte espressiva il suo passatempo principale.
Per questo non c'è da meravigliarci se il Trentino, quando è stato il momento della Beat Generation, ha creato molti personaggi di assoluto rilievo.



Abbiamo quindi deciso di ricostruire la storia dei complessi dal 1961 fino ai giorni nostri. Per fare un riferimento a un film cult, vogliamo Ricostituire la Banda, come avevano fatto i Blues Brothers. E, già che siamo sull'onda delle emozioni, perché non provare a ricreare le condizioni per una… Woodstock locale?
Beh, non montiamoci la testa. Cominciamo con ripescare i grandi di allora.
Sarà un lavoro d'équipe, condotto dal nostro Roberto Conci, che si è preso l'onere di contattare tutti i musicisti pop, rock e rhythm and blues che in quegli anni hanno scritto pagine di costume e riscrivere oggi le pagine di storia che allora avevamo solo vissuto.

Giovedì prossimo pubblicheremo maggiori dettagli sulla serie di servizi che andremo a produrre.
Ma già da adesso, chi vorrà mettersi in contatto con il nostro Roberto Conci, potrà farlo scrivendogli all'indirizzo mail [email protected]

Roberto Conci

Nato a Trento 49 anni fa, ha una figlia di 17 anni. Ha lavorato per anni nel marketing fotografico, ma da tre anni ha fatto una professione della sua passione per i PC e l'informatica: progettare e realizzare siti web per qualsiasi finalità, aziendale o privata.
La sua ditta si chiama «Digital servizi» ed è stato tramite questa che si è trovato in contatto con l'Adigetto.it

Occupandosi di marketing informatico, infatti, Roberto Conci è un creativo abituato a operare nell'impalpabile mondo di internet. Ed essendo stato organizzatore di grandi eventi, è subito apparso come la persona giusta per il nostro progetto.

Ma Roberto Conci ha avuto anche esperienze specifiche.
Ha iniziato a suonare la batteria a 14 anni. A partire dagli anni 80 ha collaborato con gruppi come «La corte dei miracoli", i Tuborg (costola della Pietra Filosofale).
È stato il fondatore di Elvis Calò Band, ma soprattutto va ricordato come fondatore del gruppo Millennium, che alla fine degli anni 90 ha avuto la sua popolarità grazie all'incisione di 2 dischi (venduti abbastanza bene) e una serie di concerti piuttosto importanti per via delle scenografie.

Roberto ha impostato un nuovo modo di proporre musica, avendo introdotto l'attività manageriale all'interno di un gruppo musicale, applicando strategie di marketing e tecniche nuove per dare visibilità alla produzione musicale.
Nei suoi concerti, nulla era lasciato al caso. E, come vedremo nei servizi che pubblicheremo online tutti i giovedì, cercherà di collocare un pietra miliare sul fenomeno della musica pop trentina, facendo chiarezza in un mondo dove molti autori hanno dato troppo spazio alla fantasia.