Cavalese: associazionismo e volontariato – Di Daniele M. Bornancin
Una rete di realtà che incentra il proprio operare sulla condivisione e sulla collaborazione per essere comunità
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Con questo incontro ci trasferiamo in Val di Fiemme, a Cavalese, per conoscere l’evolversi dell’attività dell’Amministrazione Comunale dopo l’avvenuta elezione del settembre 2020, che ha visto nascere un Consiglio Comunale formato da due liste civiche e alla proclamazione del Sindaco Sergio Finato.
Il primo cittadino è supportato da una Giunta composta da consiglieri giovani, preparati e pronti a lavorare per il proprio paese e a interpretare le esigenze della gente, ma anche decisi a portare dei cambiamenti, sia nella gestione, che nella programmazione dei progetti.
Un modo nuovo di sentire l’Amministrazione e di fare politica, che ha messo al centro «la persona».
Un’esperienza, questa, iniziata già nel gennaio 2020 e che si è caratterizzata per la realizzazione di un’operazione ascolto con la popolazione e le varie realtà associative e istituzionali della zona, durata dieci mesi e sfociata nella formazione delle liste civiche, che rappresenta, di fatto, un’importante novità nel vivere della politica.
Per fare il punto della situazione e per meglio rappresentare questa esperienza, si è effettuato un confronto con una rappresentante della Giunta comunale, Carla Vargiu, ventotto anni, di fatto la più giovane dell’esecutivo comunale e anche tra le più giovani amministratrici del Trentino.
Uno scambio d’idee, senza dubbio utile agli abitanti della zona, ma anche al popolo trentino, che si è sviluppato nelle domande e risposte che di seguito sono esposte al lettore della rubrica Scenari.
Carla Vargiu.
Assessora, la sua esperienza politica e amministrativa a poco più di un anno di attività dalle elezioni comunali del settembre 2020, come si è caratterizzata?
«È stato un anno che ci ha messo sicuramente molto alla prova. Le elezioni ci avevano consegnato una grande responsabilità e tutta la cittadinanza aveva molte aspettative nei nostri confronti, anche se molti di noi erano alla prima esperienza amministrativa.
«Proprio questo è stato il primo passaggio importante: entrare nel meccanismo della macchina della pubblica amministrazione, capirne gli aspetti burocratici, le tempistiche necessarie, instaurare un rapporto di reciproca stima e fiducia con il personale comunale.
«Le idee da realizzare e l'energia erano molte e sicuramente questo ci ha aiutato a fronteggiare la pandemia, cercando in primis di stare vicino alle persone e a mantenere i contatti anche attraverso i piccoli gesti.
«Abbiamo attivato i canali social del Comune di Cavalese (Facebook, Instagram e successivamente anche Telegram), i quali si sono rivelati di fondamentale importanza proprio durante i vari lockdown che si sono susseguiti durante l'inverno 2020-2021 per garantire da una parte un'informazione continua alla cittadinanza e dall'altra per mantenere un contatto vivace con le turiste e i turisti da sempre affezionati al nostro paese.
Il suo impegno nel settore del volontariato come si è sviluppato e quali sono state le ricadute?
«Caratterialmente sono una persona che ama stare tra la gente. Questa caratteristica l'ha colta anche il Sindaco Sergio Finato, assegnandomi delle deleghe che mettono tutte al centro la persona: oltre alle Politiche Sociali, Familiari e Giovanili, all'Istruzione, alla Cooperazione, alle Pari Opportunità, mi è stata data anche la delega all'Associazionismo e al Volontariato.
«Sapevo che il nostro paese aveva una linfa associativa molto attiva, ma volevo capire fin da subito quali fossero le realtà presenti sul territorio e le varie attività messe in campo dalle stesse. A pochi giorni dalla mia nomina, ho organizzato un incontro, dove sono state invitate a presentarsi e a raccontarsi tutte le associazioni del territorio.
«In quell'occasione, con più di 47 associazioni rappresentate, si è creato un coro solidale che mi ha fatto capire la forza e la ricchezza del volontariato di Cavalese e Masi.
«Lì si è squarciato il cosiddetto velo di Maya e ho compreso come il mio lavoro al loro fianco sarebbe stato cruciale per superare insieme le difficoltà che avremmo dovuto affrontare durante la pandemia.»
Le varie Associazioni presenti sul territorio come hanno reagito nella situazione attuale e come hanno continuato il loro percorso?
«Il volontariato ha giocato un ruolo determinante. Anche se aleggiava il timore che le diverse restrizioni potessero demotivare le varie realtà associative, abbiamo cercato di rilanciare nuove idee e proposte.
«Devo dire che in questo le stesse associazioni hanno risposto con grande entusiasmo e loro stesse si sono fatte promotrici di tante iniziative originali. Reinventarsi è stata davvero la parola chiave di questo primo anno, per noi amministratori, ma anche per le associazioni.
«Alcuni esempi? In occasione del nostro patrono, S. Sebastiano, il 20 gennaio sono sempre stati distribuiti in piazza i tradizionali crostoli dal Gruppo Alpini di Cavalese, mentre i Donatori di sangue ADVSP organizzavano il pranzo e il ballo al Palafiemme.
«L'anno scorso, con le normative in vigore e in mancanza della stagione invernale, il Gruppo Alpini di Cavalese, assieme ai Donatori di sangue ADVSP, ha organizzato una lotteria per incentivare l'acquisto locale: con una spesa di almeno € 20,00 si riceveva gratuitamente un biglietto della lotteria e tra gli stessi premi in palio vi erano dei buoni spesa acquistati nelle attività economiche del paese.
Chiesa di S. Sebastiano.
Un bellissimo modo per fare comunità e sostenersi a vicenda. Penso all'Associazione La Voce delle Donne che ha organizzato delle cene solidali, consegnando la cena ordinata a domicilio.
«Un altro esempio è la Festa degli Anziani del 2020, dove a causa delle restrizioni non è stato possibile organizzarla, ma grazie alla presenza e sensibilità delle tante associazioni è stato consegnato, casa per casa, un piccolo pensiero agli oltre 650 over70 del paese. Penso all'Associazione Just For Fun che durante le ultime vacanze di Natale ha ideato una bellissima passeggiata degli alberi di quasi 5 km per le famiglie, una specie di caccia al tesoro negli angoli più nascosti del paese, per invitare bambine e bambini a stare all'aria aperta e a fare del sano movimento con divertimento.
«Lo stesso Gruppo Alpini di Masi, dopo essersi prodigato durante l'estate 2021 nel rifacimento del manto di copertura della struttura comunale nell'area della festa campestre di Masi, ha recentemente organizzato una gara in notturna, di staffetta nordica, giunta alla sua 34ª edizione: per rispettare le normative in vigore, sono state stravolte sia l'organizzazione del percorso della gara che la modalità di premiazione. In questi esempi, ma ce ne sarebbero tanti altri, io vedo una grande tenacia e forza di volontà, ma soprattutto una creatività che non era per nulla scontato vedere in questo periodo.
«Tutto questo è stato per me fonte d'ispirazione e di ammirazione, a dimostrazione che quando c'è passione e amore in quello che si fa, niente può arrestare la forza del volontariato.»
Il futuro dell’Associazionismo e del volontariato di Cavalese come può essere ulteriormente qualificato per operare più incisivamente a favore della comunità?
«Le gambe dell'Associazionismo e del Volontariato sono la socialità. Senza le persone che lo vivono, gli eventi che lo animano, le occasioni d'incontro che lo fortificano non c'è prospettiva per l'Associazionismo.
«Dopo questi mesi che hanno affievolito i legami, abbiamo bisogno innanzitutto di unire la comunità. In questa direzione, un piccolo desiderio sarebbe quello di dedicare una giornata al volontariato, dove Cavalese possa incontrare tutte le realtà associative del proprio territorio. Un momento di festa e condivisione che possa permettere alle associazioni di stare insieme, condividendo le loro attività con le compaesane e i compaesani.
«Questo potrebbe essere un modo per riattivare le connessioni delle persone e delle idee. Dobbiamo invertire la tendenza della nostra società all'individualismo e in questo le associazioni sono dei modelli cui dobbiamo ispirarci. Esse sono testimoni del famoso proverbio africano se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano, vai insieme agli altri.»
Come si è tradotto il pensiero e il sentire della gente?
«Chi vive l'associazionismo e il volontariato si è reinventato con fantasia, in un rapporto di coinvolgimento e collaborazione reciproca con l'Amministrazione comunale. Per chi non vive il volontariato, credo sia stato incoraggiante assistere alla vicinanza, diversa ma comunque concreta, delle associazioni.
«Durante l'inverno 2020-2021 molte famiglie della valle hanno affrontato grandi difficoltà economiche ed è stato proprio grazie all'unione tra associazioni e donazioni di privati che è stato possibile aiutare chi più ne aveva bisogno.
«Come ha scritto il presidente di una nostra associazione locale proprio in seguito all'inverno 2020-2021, gli abitanti di Cavalese e Masi si sentono parte di una comunità che sa rispondere quando c’è bisogno di sostegno e di aiuto economico.
«Penso che proprio questo sentire debba essere continuamente coltivato e sostenuto dalla nostra Amministrazione, anche e soprattutto attraverso il lavoro svolto dalle nostre associazioni.»
In conclusione, nel raccogliere i contenuti di questa intervista devo dire che questo esempio rappresentato da un gruppo di giovani che si sono messi a disposizione per il bene della comunità, con impegno, passione e unità ha avviato nuovi progetti, ha perfezionato un costante e franco dialogo con le realtà presenti sul territorio, che rimarrà duraturo nel tempo.
A questo punto, la Giunta dei giovani è quotidianamente promossa sul campo.
Grazie e un saluto a tutta la Comunità di Cavalese.
A cura Maurizio Bornancin