Gli USA bombardano la base siriana dei gas nervini
Trump ha ordinato il lancio di 59 missili Tomahawk da due navi americane: 5 morti e 7 feriti – La condanna di Putin, l’approvazione degli alleati – Il filmato youtube
Immagini da Youtube.
Questa notte alle 2.30 (ora italiana), è scattata la prima azione di guerra voluta dal presidente USA Donald Trump.
Due navi americane hanno lanciato, su ordine di Trump, 59 missili Tomahawk per bombardare la basa di Al Sharyat, dalla quale – secondo le informazioni USA – era partito l’attacco con gas nervini che aveva provocato la morte di una cinquantina di persone civili, tra uomini, donne e bambini.
Secondo la nota stampa ufficiale americana, le vittime sono cinque e i ferirti sette. Secondo la nota Siriana i morti sarebbero 6.
In entrambi i casi, i danni materiali sono ingenti.
L’attacco è stato ordinato da Trump in quanto poteva farlo, trattandosi di «pericolo immediato per gli Stati Uniti d’America», condizione che consente al presidente di agire immediatamente senza consultarsi con il Parlamento.
Il Pentagono aveva sottoposto al Presidente due opzioni militari e Trump ha scelto quella meno devastante.
Inutile dire che tutto il mondo ha commentato l’azione di forza americana.
Putin ha dichiarato che si tratta di un vero e proprio attacco a uno stato sovrano, ma che «non accadrà nulla di irreversibile». Mosca era stata avvertita dagli USA un paio d’ore prima dell'attacco.
La Turchia ha subito commentato che «era ora che gli USA facessero qualcosa». Stessa posizione dell'Arabia Saudita.
Il Governo Italiano ha dichiarato il proprio sostegno all’iniziativa, che il ministro Alfano ha definito «proporzionata».
In Francia la Le Pen ha espresso la propria meraviglia, in quanto «Trump aveva dichiarato in campagna elettorale che gli USA non avrebbero più fatto i gendarmi del mondo».
La Mogherini, Commissario europeo agli Esteri e alla Difesa, si è limitata a dire che gli USA l’avevano informata per tempo.
Il presidente cinese Xi Jinping, che si trovava a cena con Trump in Florida proprio mentre l'attacco Usa veniva condotto in Siria, ha fatto avere una nota ufficiale dal proprio ministro degli Esteri in cui ha chiesto che non avvengano «ulteriori deterioramenti della situazione». Certamente l'attacco è un messaggio per la Corea del Nord.
L’ONU, come sempre, non ha fatto nulla. Anzi, è stata proprio l’inerzia delle Nazioni Unite a spingere Trump all’attacco.