L’Iran è in agguato: è la notte più lunga di Israele

Il monito di Biden: «Non fatelo, scenderemmo a fianco di Israele». – Lo scenario

I servizi segreti USA non hanno dubbi. La vendetta dell’Iran si scatenerà questa notte o al massimo quella successiva.
È evidente che i monitoraggi satellitari descrivono uno scenario minaccioso attorno a Israele.
Biden ha avvisato l’Iran: in caso di conflitto diretto contro Israele, gli USA non esiterebbero a entrare in guerra a fianco di Tel Aviv. E, sempre secondo le fonti di informazione USA, l’Iran non farà attacchi diretti proprio per evitare un confronto militare diretto con gli Stati Uniti.
Quindi con ogni probabilità assisteremo alla stessa strategia vista finora, ma portata all’ennesima potenza.
Teheran ha impiegato qusti giorni per inviare migliaia di razzi e di droni agli Hezbollah situati nel Libano Meridionale e in Siria a ridosso del confine israeliano. Stesso discorso vale per gli Houthi che però, essendo lontani, dovranno usare missili a lungo raggio, cosa che fanno già.
Alla fin dei conti, anche per l'Iran è molto più comodo fare rischiare la vita agli altri.
 
Netanyahu, che conosce la situazione, ha assicurato i propri cittadini che qualsiasi attacco verrà contrastato con successo. Tuttavia, se gli obiettivi presumibili sono abbastanza chiari, non è escluso che l’attacco venga sferrato un po’ dappertutto, nel qual caso sarà impossibile fermare la pioggia di fuoco.
Quindi è assai probabile che Netanyahu abbia predisposto un contrattacco simultaneo alle basi di partenza nemiche.
Nel passato militare di Israele i contrattacchi sono scattati sempre prima dell’attacco. Iniziò con la Guerra dei Sei giorni: i paesi arabi si erano preparati per l'attacco, ma furono presi di contropiede prima ancora di iniziare gli attacchi.
Stavolta, però, Israele dovrà attendere l’iniziativa nemica, altrimenti la vendetta dell’Iran potrebbe sbordare.
Due flotte USA sono presenti in zona, nel Mediterraneo e nei pressi del Mar Rosso, da tempo allertate per intercettare sia i missili diretti alle proprie navi che a quelli destinati a colpire Israele. Probabilmente interverranno con forze pe difendere l'alleato.
Insomma, dire che in questo momento il mondo sta «giocando col fuoco» è maledettamente vicino alla realtà.