Il 10 giugno 1917 cominciava la Battaglia dell’Ortigara
Abbiamo perso 28.000 uomini, di cui 13.800 alpini. Le vallate del Piemonte, della Lombardia e del Veneto furono brutalmente spopolate dei loro figli migliori
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Prima di parlare della battaglia, è bene fare una premessa.
La guerra sull’altipiano dei Sette Comuni non doveva essere combattuta.
L’esercito Austroungarico e quello Italiano avevano costruito apposta dei forti nei pressi dei rispettivi confini proprio per evitare che si svolgessero battaglie, che non avrebbero portato da nessuna parte.
La strada per Vienna, secondo Cadorna, era la Carnia, oltre l’Isonzo. In realtà, come si è visto, la strada giusta non era neanche quella, ma di certo gli Altipiani non offrivano prospettive di sorta.
Eppure, non appena dichiarata la guerra, i forti italiani iniziarono a bombardare coi grossi calibri i forti austriaci. Col risultato che le prime vittime furono delle donne che si trovavano in piazza a Luserna.
Morte perché un comandante di forte italiano, nonostante gli ordini, non era riuscito a impedirsi di prendere parte di una battaglia.
I fortini si bombardarono inutilmente per mesi, finché un giorno il Maresciallo Conrad non decise di attaccare. Attivò la famosa Strafexpedition, che partì bene grazie a una mina gigantesca che sconvolse il Pasubio. Gli italiani si ritirarono fino alla fine degli altipiani e lì la forza di Conrad si esaurì.
Si ebbe la conferma che la guerra sugli altipiani non portava da nessuna parte.
E invece, nel 1917, il generale Mambretti che comandava la Sesta Armata sui Sette Comuni decise di riconquistare gli altipiani. O meglio l'Ortigara.
Cadorna era assolutamente contrario proprio perché qualsiasi successo non sarebbe servito a nulla.
Ma Mambretti, che evidentemente aveva anche lui la fregola di menare le mani a tutti i costi, pianificò la conquista del Monte Ortigara.
Cosa se ne sarebbe fatto dell’Ortigara, ammesso che fosse riuscito a conquistarlo, non è dato a sapersi.
La battaglia del monte Ortigara fu combattuta dal 10 al 29 giugno 1917 tra l'esercito italiano e quello austro-ungarico sull'altopiano dei Sette Comuni, durante la prima guerra mondiale.
Lo scontro vide impegnata la 6ª Armata italiana del generale Ettore Mambretti, che attaccò in forze il settore austro-ungarico difeso dall'11ª Armata del generale Viktor von Scheuchenstuel.
Il Comando supremo militare italiano decise che il fronte interessato dall'attacco si sarebbe strutturato lungo 14 chilometri, principalmente su un terreno situato tra i 1 700 e i 2 100 metri d'altitudine, che nelle zone più elevate presentava singolari caratteristiche carsiche, tali da renderlo severo, spoglio e privo di risorse, soprattutto idriche.
Per assicurare il supporto logistico all'enorme massa di uomini e di materiali, che gli alti comandi intendevano schierare lungo il fronte, venne avviata la realizzazione di acquedotti e di imponenti lavori stradali lungo tutto il settore degli Altipiani.
Nonostante il grande impegno profuso, i comandi italiani non seppero gestire al meglio le situazioni e gli imprevisti; i tentativi di avanzata furono diversi e spesso poco concreti e mal gestiti.
Al contrario il sacrificio di vite umane fu altissimo, e dopo quasi venti giorni di battaglia la 6ª Armata ordinò il ripiegamento sulle posizioni di partenza, dichiarando di fatto il completo fallimento dell'offensiva.
Chi volesse leggere i combattimenti dell'Ortigara nei dettagli, può leggere quanto da noi pubblicato in occasione del centenario della battaglia, disponibile a questo link.
Qui vogliamo aggiungere alcune note.
In quella inutile battaglia abbiamo perso 28.000 uomini, di cui 13.800 alpini. Le vallate del Piemonte, della Lombardia e del Veneto furono brutalmente spopolate dei loro figli migliori.
Cadorna si rivolse così al Generale Mambretti: «Abbiamo perduto 28mila uomini senza conquistare un solo metro quadro di territorio. Cosa dico a sua Maestà?»
E Mambretti rispose: «Che siamo stati sfortunati.»
Cadorna trasferì Mambretti al comando della 6ª Armata a protezione del confine con la Svizzera…
Cippo ricordo degli alpini morti sull'Ortigara.