Storie di profughi trentini durante la prima Guerra Mondiale
Giovedì il secondo appuntamento con la rassegna «Lib(e)ri dialoghi»
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Profughi: parola quanto mai presente nel nostro vocabolario attuale.
Sono tante le popolazioni che, anche al giorno d'oggi, devono abbandonare la propria casa e i propri affetti per fuggire da guerre, carestie e violenze di ogni genere.
Con l'entrata in guerra dell'Italia nel maggio 1915 anche molti trentini vissero questa difficile e drammatica esperienza essendo costretti ad abbandonare i loro paesi natali.
Il dramma di queste popolazioni è stato raccontato nei volumi di Luciana Palla (Profughi fra storia e memorie: 1915-1919) e Francesco Altamura (Dalle Dolomiti alle Murge, profughi trentini della Grande Guerra) che verranno presentati giovedì 8 marzo alle 17.30 presso la Biblioteca della Fondazione Museo storico a Trento.
Gli autori dialogheranno con lo storico Quinto Antonelli.
Durante il primo conflitto mondiale qual era la normativa sui profughi in Italia e in Austria? In che modo vennero scelte le destinazioni? Quale fu l'accoglienza da parte delle amministrazioni locali?
A queste e molte altre domande cerca di rispondere il libro di Luciana Palla «Profughi fra storie e memorie: 1915-1919. Livinallogno del Col di Lana/Fodom» (Cierre edizioni, 2016).
Il volume ricostruisce l'esodo verso l'interno dell'Austria o dell'Italia degli abitanti del piccolo comune ladino di Livinallongo, devastato dalla guerra e faticosamente ricostruito.
Con l'aiuto di memorie scritte e orali ripercorre le sofferenze fisiche e morali, le angosce, i lutti vissuti da questa popolazione che ancora oggi, a un secolo di distanza, rappresenta un simbolo della tragedia della Grande Guerra sul fronte austro-italiano.
Il lavoro di Francesco Altamura «Dalle Dolomiti alle Murge, profughi trentini della Grande Guerra» (Besa editrice, 2017) si occupa invece delle popolazioni del Primiero e del Vanoi.
Qui l'ordine di sgombero giunse il 26 maggio 1916, sotto l'incedere della Strafexpedition.
Oltre 1600 persone furono portate in Puglia dove il clima torrido, la mancanza d'acqua e alcuni folcolai epidemici, oltre a rendere estremamente dolorosa l'esperienza del distacco dalla propria terra, furono spesso causa di morte.
I due volumi – preziose testimonianze della tragedia di ogni conflitto armato, in qualunque tempo e area geografica si svolga – saranno presentati giovedì 8 marzo alle 17.30 presso la Biblioteca della Fondazione Museo storico del Trentino (via Torre d'Augusto 35 – Trento) nell'ambito della rassegna «Lib(e)ri dialoghi».
Gli autori Luciana Palla, già autrice di numerosi studi sugli aspetti sociali, culturali ed economici del conflitto, e Francesco Altamura, ricercatore presso la Fondazione Gramsci di Puglia e collaboratore dell'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, si confronteranno con lo storico Quinto Antonelli.