Al via il Festival dell’Economia 2021 – Di Maurizio Bornancin
Il tema di quest’anno è «Il ritorno dello Stato - Imprese, comunità, istituzioni». Un appuntamento che attira partecipanti provenienti da tutto il mondo
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La recente presentazione della 16ª edizione del Festival dell’Economia, in programma dal 3 al 6 giugno, la seconda al tempo della pandemia, offre l’opportunità di fare qualche considerazione su quest’evento d’interesse internazionale e di notevole importanza per la città di Trento e per tutto il Trentino.
Un Festival nato nel 2006, in un periodo diverso, che ha permesso negli anni di mettere a confronto economisti, studiosi dei fenomeni finanziari, sociali e di mercato, del nostro tempo.
Una manifestazione unica, che ha portato qualità, conoscenza e novità, sia nell’ambito dell’informazione che nelle scoperte e nelle innovazioni dei comparti produttivi, economici e dei servizi.
L’edizione di quest’anno si svolgerà in presenza nelle varie sale della città e con trasmissioni video in diretta streaming, sempre nel rispetto delle regole e indicazioni contenute in uno specifico protocollo, predisposto dagli organi competenti sulle modalità organizzative e sulla sicurezza delle persone.
Il tema di quest’anno è «Il ritorno dello Stato - Imprese, comunità, istituzioni».
Una scadenza che attira partecipanti provenienti da vari Paesi del mondo.
Certamente dovrà essere un momento di apertura, per una ripartenza, e una rinascita delle comunità, dopo due anni di emergenza e di chiusure, che hanno creato situazioni difficili, non solo per le famiglie e gli operatori del sistema sanitario nazionale, ma in particolare per le imprese, e le aziende a conduzione familiare, per le piccole e medie unità produttive.
Pensiamo solo ai comparti del turismo, del commercio, dell’artigianato, della cooperazione, dell’industria, messi in ginocchio da questa pandemia improvvisa, sconosciuta e di difficile gestione.
«Il ritorno dello Stato» è proprio l’argomento più appropriato, in questo periodo che, di fatto, non è ancora concluso, ma che infonde la speranza di un reale avvicinamento, anche con l’ausilio delle vaccinazioni, a una sua definizione e a un nuovo percorso di miglioramento complessivo, di sviluppo e di salute.
La conferenza stampa di presentazione si è svolta in tre sedi: Sala Depero a Trento, dove erano presenti il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il Rettore dell’Università Flavio Deflorian, e il Sindaco della città Franco Ianeselli. Milano con il Direttore scientifico Tito Boeri e Roma con la partecipazione di Innocenzo Cipolletta, coordinatore del Comitato editoriale e Giuseppe Laterza editore.
Dopo l’introduzione di Gianpaolo Pedrotti, Responsabile dell’Ufficio Stampa della Provincia, che ha ricordato l’interesse verso il Festival da parte delle comunità non solo italiane ed europee, ma dei Paesi di tutto il mondo, è intervenuto il Presidente Fugatti, che portando il saluto al nuovo Rettore Deflorian, (alla sua prima esperienza del Festival in questa nuova veste) e ha così aggiunto: «Trento e il Trentino devono dare atto della volontà anche della Provincia di andare avanti con questa manifestazione. Stante la situazione sanitaria attuale dei contagi, considerati i dati a oggi in continua stabilizzazione e calo, vuole dare un messaggio di ripartenza e fiducia e puntare su un’edizione in presenza.
«Una ripartenza, con il rispetto delle regole, e su questo stiamo lavorando per un protocollo, dove saranno verificati tutti i passaggi che valuteremo insieme all’Azienda sanitaria, per far si che questo Festival abbia sempre più interesse.
«Il tema del ritorno dello Stato in un momento come quello attuale è importante, così com’è importante il lavoro dell’Autonomia per far ripartire l’economia del nostro territorio.»
Il Sindaco Ianeselli ha richiamato l’attenzione sul fatto che Trento metterà a disposizione tutto il saper fare e le esperienze accumulate in questi anni «per garantire un Festival in presenza con tutte le precauzioni.
«Il Festival è un inno alla società aperta, caratteristica di questo incontro della gente.
«Se oggi Trento è una città aperta e conosciuta nel mondo, è innanzitutto merito dell’Università e del Festival dell’economia.»
È stato poi proiettato un breve filmato sulla storia e sulle quindici edizioni passate.
Giuseppe Laterza, è così intervenuto: «Vedere il filmato fa una certa emozione. Questa è una manifestazione unica ed è frutto del lavoro di tante persone che si sono occupate e di vari soggetti, la Provincia, l’Università il Comune e di Tito Boeri che è l’anima del Festival, la sua passione civile e scientifica ha permesso tutto questo.
«Vanno ringraziati gli sponsor, sia nazionali sia locali. Questo evento cade in un momento difficile, ma credo che il pubblico ci seguirà.
«Nei prossimi mesi siamo chiamati a scelte essenziali per il nostro futuro e dovrebbe essere evidente a tutti che il futuro del mondo dipende dalla collaborazione e non dalla competizione tra le nazioni.
«Il Festival dell’economia, da sempre ha portato con sé quest’obiettivo. Gli argomenti che si tratteranno in questa edizione, sono essenziali per scegliere quale strada imboccare prossimamente.
«Non vi è una sola ricetta, non esiste una sola visione del mondo e ogni persona che parlerà al Festival esporrà la sua idea.
«Una straordinaria occasione per conoscere insieme le diverse posizioni.»
Cipolletta, su «Il ritorno dello Stato» ha esposto il suo pensiero.
«Dopo il Festival 2020, ci siamo riuniti come comitato editoriale e abbiamo trovato subito il titolo di questa edizione.
«Il ritorno dello Stato come funzione essenziale, come erogatore di risorse e di servizi per la popolazione.
«In questa pandemia ci siamo resi conto che uno Stato che funziona ci rende tutti più liberi e più uguali. Lo Stato è all’angolo per i servizi collettivi: trasporti (distanza posti), scuola (la didattica a distanza si poteva già fare) sanità, comparti che in questo periodo hanno dimostrato le loro carenze, ma che sono settori fondamentali per la vita della comunità.
«Quindi il ritorno dello Stato. Lo Stato deve tornare a fare ciò che sa fare ossia i servizi collettivi.»
Il nuovo Rettore Deflorian ha detto «È il mio primo Festival come Rettore, ma è il mio quindicesimo come ascoltatore. È difficile immaginare Trento senza il Festival dell’economia. L’università e Trento, sono importanti per il Festival.
«L’Università porta le proprie competenze ed è attenta a tutti i confronti, a tutti i dialoghi con gli enti e gli istituti sovra ordinati e sovranazionali.
«Il ritorno dello Stato, ma deve essere un ritorno di quale Stato, dopo questi anni di difficoltà, questa è la domanda aperta, che il Festival ci aiuterà ad approfondire, e a riflettere sulla risposta.»
Il direttore scientifico Boeri, oltre al programma ha esposto il modo di essere e di pensare del Festival.
Ha colto l’occasione per salutare il nuovo Rettore, affermando che il Festival senza Università sarebbe un creare qualcosa d’incompiuto.
Sul ritorno dello Stato-imprese, comunità, istituzioni, ha così riassunto.
«Quest’argomento, può essere l’occasione per ridisegnare i confini dello Stato, rafforzare la sua presenza dove c’è necessità e progettandone la ritirata, dove non c’è bisogno. Che cosa deve fare il sistema pubblico per la popolazione e come deve regolare l’iniziativa privata.
«Questi sono gli aspetti che il Festival dovrà analizzare e porre delle idee per giungere a proposte per organizzare la comunità. Quando le esternalità sono forti, c’è bisogno di uno Stato forte, ma non autoritario.
«Il ritorno dello Stato chiede di essere approfondito, in un momento come quello attuale. Qual è il ruolo giusto dello Stato, qual è il confine rispetto al sistema privato e come può essere tutelato il privato nelle particolarità dell’attuale economia.
«Sarà importante capire il progetto della fiscalità unica europea, dove è necessario intervenire per trovare una miglior tassazione per tutti i paesi europei.
«La riforma della macchina pubblica, i ruoli dei corpi intermedi, il senso civico sono altri aspetti che saranno affrontati nelle giornate di questo evento.
«Parleremo insieme delle opportunità che ora ci troveremo davanti, per affrontare il futuro e la ripresa che non mancherà.
«Un Festival internazionale, con un tema conduttore che desterà molto interesse e che vedrà Trento città importante per un nuovo turismo della cultura e della conoscenza.»
Certo, con questi presupposti, l’imminente edizione si può già dire avrà un grande successo non solo per la città, ma per tutto il Trentino.
Quindi, interpretando il pensiero della direzione del nostro giornale, auguro Buon Festival 2021 a tutti.
A cura di Maurizio Daniele Bornancin