«Riconoscere la violenza di genere per vincerla»

Oggi all’ITE Tambosi di Trento, incontro-evento tra esperti e studenti

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Parlare e confrontarsi sul delicato tema della violenza di genere alla presenza di esperti e addetti ai lavori. È stata questa la proposta dell’Istituto Tecnico Economico Tambosi, con la collaborazione della Consulta Provinciale degli studenti, pensata per celebrare con una riflessione la giornata di San Valentino, giornata dedicata all’amore. Tra i relatori ben tre avvocati e due psicologi. Sono intervenuti Emanuele Corn, avvocato e docente universitario; Stefano Favretto, psicologo e artista; Elena Biaggioni, avvocato e vicepresidente nazionale di «Donne in rete»; Alexander Schuster, avvocato; Paola Taufer, psicologa e presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità e Michela Fia, docente referente della legalità dell’Istituto Tambosi.
 
Ad aprire i lavori la vicepresidente e assessore all’istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia, per i giovani e per le pari opportunità Francesca Gerosa, che nel suo intervento, complimentandosi con la scuola e con la Consulta degli Studenti per l’organizzazione dell’evento, ha detto: «So che la scelta di organizzare questa importante mattinata di confronto nella giornata di San Valentino è stata voluta. Apprezzo l’idea di parlare di violenza di genere nella giornata dedicata agli innamorati. Spesso infatti la violenza nasce proprio all’interno di amori “malati”, che si basano sull’idea di possesso».
 
«Il nostro ruolo è di massima importanza, abbiamo il dovere di essere al loro fianco per far capire loro quanto sia importante parlare di violenza al fine di evitare il più possibile che accadano questi atti terribili - ha proseguito la vicepresidente rivolgendosi agli studenti in sala -. Dobbiamo avere una visione d’insieme per garantire che la nostra sia una società civile, dove rispetto e responsabilità siano un faro che illumina la via. Voglio ribadire che a nessuno è dato il diritto di possedere o di poter decidere per un altro. Non dovete permettere a nessuno di imporvi dei limiti. Voi ragazzi siete il futuro della nostra società e avete la possibilità di creare un mondo più equo e più rispettoso di tutti; vi invito ad essere consapevoli dei vostri diritti, ma anche delle vostre responsabilità. Ognuno di voi può fare la differenza; rigettate la violenza in tutte le sue forme e siate parte attiva nel promuovere una cultura di uguaglianza e di dignità di ogni singolo individuo. Insieme possiamo creare un mondo migliore, ma il cambiamento deve partire da voi.»
 
A seguire gli interventi dei relatori presenti che hanno sviscerato la problematica partendo dai singoli osservatori. Educare e sensibilizzare, rompere il silenzio, assumersi le proprie responsabilità, promuovere il rispetto e l’uguaglianza, essere modelli positivi e utilizzare tutte le risorse disponibili, sono i concetti chiave emersi dalla mattinata.
Tutte queste azioni rappresentano un impegno concreto e tangibile per contrastare la violenza di genere e per creare una società più equa e sicura per tutti.
 
Per riuscire a sconfiggere questo fenomeno tuttavia è indispensabile intensificare ulteriormente la collaborazione tra autorità, scuola, Forze dell’ordine, associazioni e società tutta, coordinando gli sforzi per massimizzare l’impatto delle azioni dei singoli.
La mattinata si è conclusa con l’intervento del presidente della Consulta Provinciale degli Studenti Matteo Bonetti Pancher, che ha proposto un sondaggio tra gli studenti per capire quali sono a loro parere gli strumenti più efficaci da impiegare per affrontare questa tematica in ambito scolastico.