Domani alle 18 rinasce a Rovereto l’Orto San Marco

Sabato 11 si inaugura lo spazio destinato al recupero della gelsibachicoltura

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Come il bruco diventa farfalla, così è rinata l'area ex Salvaterra, oggi Orto San Marco, a Rovereto: un'area vocata all'agricoltura nel centro della città che ha trovato nuova vita grazie al progetto Setàp.
L'inaugurazione domani, sabato 11 settembre, a partire dalle ore 17.00, quando sarà possibile visitare il terreno e degustare i prodotti dell'orto. Alle 18 il taglio del nastro.
L’area ex Salvaterra, di proprietà del Comune di Rovereto, è stata affidata, attraverso un bando, all’Azienda agricola Lagarina che, insieme alla cooperativa Amalia Guardini, ha dato il via al progetto Setàp, che porterà al recupero della gelsibachicoltura che andrà progressivamente ad occupare circa la metà del terreno fertile, con la finalità di divenire campo di ricerca in ambito biomedico.
 

 
La coltura, iniziata nella primavera di quest’anno, ha già trasformato l’aspetto dell’area, circa 8000 metri quadri, dove troveranno posto sia le piante da orto, sia i circa 500 gelsi che costituiranno la base per l’allevamento dei bachi da seta.
Si tratta di un «orto giardino», con al suo centro un'area circolare - uno spazio diviso in spicchi - ciascuno dei quali ospiterà colture diverse, con l’obiettivo di recuperare e promuovere ortaggi e piante da frutto non convenzionali, come gli antichi meleti.
È proprio in quest’ottica di circolarità che i prodotti dalla terra passeranno alle mani dei cittadini, che potranno recarsi presso SETAP per acquistarli, accorciando la filiera e contribuendo al sostentamento economico dell’orto stesso.
 

 
Lo spazio SETAP non sarà quindi solo un terreno agricolo ma anche un luogo di incontro, in cui le colture diventeranno soggetto ma anche pretesto per promuovere un progetto di rigenerazione urbana, dove si creeranno occasioni di scambio sia culturale che ricreativo ed operativo, nell’ottica di un’attiva partecipazione dei cittadini al patrimonio urbano.
I bambini potranno recarsi in gita scolastica per scoprire con i propri occhi come la natura riesca a trasformare un bruco in farfalla, e potranno sporcarsi le mani contribuendo alla semina e alla coltivazione di un orto tutto loro, perché cittadino, e quindi di tutti.
Anche i turisti potranno visitare un luogo verde che racconti loro la storia antica che lega con un filo di seta i luoghi della Vallagarina.
Si tratta di un progetto in continuo sviluppo, destinato a durare per almeno 9 anni.