Miss... Marzo 2013 dell’Adigetto.it si chiama Giulia Tabarelli

Una ragazza peperina, assai determinata e desiderosa di conquistarsi il mondo

Giulia Tabarelli è nata a Trento il 24 ottobre 1993, a distanza di 12 e 14 anni dai fratelli Daniele e Bruno.
Pensa di essere la più peperina della famiglia (e forse ha ragione): «quella che più ha fatto dannare e disperare i miei genitori ».
Ha comunque verificato e, pare, che neanche i suoi fratelli ne abbiano combinate così tante.
È testarda, sempre pronta a combattere per ottenere ciò che vuole, fa sempre tutto a testa alta e porta avanti con convinzione le proprie idee.
Ma che segno può avere una ragazza così determinata e volitiva?
Chiediamolo alla nostra Maga Calipso: lo capiremo dalle prime parole…

Giulia è nata sotto il segno dello Scorpione con ascendente Cancro: l’intuizione, la tenacia e le capacità introspettive tipicamente scorpioniche si intrecciano al forte attaccamento alla famiglia che caratterizza il mondo lunare del Cancro.
Da qui ne deriva una personalità portata per la psicologia, la ricerca volta allo sviluppo e al progresso specie delle attività pedagogiche legate al mondo dell’infanzia e della giovinezza.
Nel cielo di Giulia lo Scorpione è influente e regala anche capacità strategiche: sa mirare segretamente e con pazienza il suo obiettivo, prima di passare all’attacco, in modo spesso fulmineo e definitivo.
In amore la sensibilità e il lato molto possessivo dello Scorpione sono compensati dall’amore per la propria libertà e da un concetto dell’amore più aperto, idealista e universale, grazie all’influsso della Bilancia, un segno femminile, armonioso e molto piacevole.

La Maga Calipso

Infatti, Giulia adora la sua famiglia nonostante le moltitudini di discussioni che ha avuto.
«La famiglia ha sempre fatto qualsiasi cosa per me – ammette, – e quando dico qualsiasi intendo veramente qualsiasi, non mi ha mai fatto mancare nulla ma non mi ritengo per nulla viziata. Anzi, mi hanno trasmesso molti valori e fatto crescere come una persona responsabile, educata e posata. Poi certo, tutti commettiamo degli errori, io magari anche più d’una volta lo stesso, ma poi faccio anche tesoro di questi.»
(Noi sappiamo peraltro che uno scorpione ammette gli errori, sapendo di non averne fatti…)
Non è una ragazza particolarmente sportiva sebbene da piccola abbia fatto sia danza classica che moderna. Negli ultimi anni ha scoperto l’aerobica che è diventata la sua attività fisica preferita.

Sin piccina tornava a casa da scuola col broncio perché non le insegnavano l’inglese «a Nave San Rocco doveva ancora arrivare probabilmente…») da lei considerata già ai tempi la lingua del futuro.
«Posso proprio affermare di avere sempre avuto una passione sfrenata per le lingue straniere, forse anche perché non sono mai andata d’accordo con la matematica e tutti i suoi numeri. alle medie ero già forte in inglese, lo adoravo anche grazie al bravissimo professore che ho avuto e passavo i pomeriggi a cercarmi i testi delle canzoni su internet o a guardare film con i sottotitoli.»
Al momento della scelta della scuola superiore ovviamente si è buttata senza alcun dubbio su quello che ora è l’ex liceo linguistico internazionale Antonio Rosmini.
E scelta migliore non potevo farla.
«Nell’arco della sua vita ho avuto sempre e solo un unico sogno nel cassetto e al cadere di una stella cadente esprimevo sempre lo stesso desiderio: poter andare negli Stati Uniti.»

Ancora all’età di 11 anni ha appeso la bandiera degli States sopra il suo letto, e prima di addormentarsi fantasticava su tutti i possibili viaggi che avrebbe potuto fare.
«Al quarto anno di superiori il mio sogno è divenuto finalmente realtà. Grazie al coraggio di mamma e papà di lasciarmi partire da sola (a 17 anni ancora da compiere) dall’altra parte del mondo e dopo la conclusione di una storia di quasi tre anni, sono riuscita a coronare il mio sogno. Ho passato sei mesi nella capitale dell’Illinois, Springfield (che non era quella dei Simpson purtroppo…) frequentando una high school, scoprendo uno stile di vita tutto nuovo, scoprendo cosa volesse dire avere una sorella e soprattutto prendendo dieci kg (che fortunatamente nell’arco di pochi mesi sono riuscita a perdere completamente e a tornare al mio peso forma).»

Durante questa esperienza ha acquisito una totale autonomia e ha imparato tante cose…
«Come per esempio che i genitori non saranno sempre presenti per difenderci o aiutarci nelle situazioni difficili nella vita, ma che comunque l’appoggio della propria famiglia rimane sempre, anche a kilometri e kilometri di distanza.»
«Anche molti di quelli che si consideravano amici – continua – poi si sono rivelati tutt’altro e quindi impari anche a distinguere i veri amici dai semplici conoscenti. Impari che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio e che l’unica persona su cui si può veramente sempre contare è se stessi. Non smetterò mai di ringraziare i miei genitori per questa meravigliosa esperienza.»
Al suo rientro ha conseguito il livello C1 di inglese, C1 di tedesco e B2 di spagnolo. È giustamente molto soddisfatta della sua carriera linguistica.

Da settembre 2012 ha incominciato una sorta di «nuova vita»: frequenta l’Università di Verona, indirizzo lingue e culture per il commercio internazionale, e a Trento fa rientro solo qualche weekend.
La sua è stata una scelta dura.
«Dico dura e costretta perché dopo 5 anni di liceo ero alquanto stufa di studiare, anzi non ne volevo proprio più sapere, ma ho usato anche il termine fortunatamente perché i miei genitori mi hanno spronata e incoraggiata poiché al mondo d’oggi è veramente importante avere anche solo un pezzettino di carta.»

Ma è stato anche grazie alla sua migliore amica se ha trovato questo indirizzo.
«Con Michela non passa giorno senza sentirci, lei studia a Venezia ma ogni buco di tempo è buono per rivedersi. Ho sempre voluto migrare da Trento, troppo tranquilla e povera secondo i miei gusti a me piacciono le città caotiche e che non dormono mai.»
Ma, a parte questo, la sua scelta è stata fatta con un’ottica un po’ più lungimirante, ovvero con la speranza di acquisire tutte le competenze necessarie per poter portare avanti l’azienda vivaistica di piante da frutto del suo papà che già gestisce in collaborazione con i miei due fratelloni.
Loro gestiscono la parte più pratica dell’azienda, il papà Mario di tutto, insieme alla mamma Luisa.
Lei, la più piccola della famiglia, vuole spaziare in un mercato più vasto e occuparsi di relazioni internazionali a vantaggio dell’azienda di casa. Al termine della laurea triennale ha già in programma di fare un ERASMUS placement e di proseguire facendo un master o una specializzazione magari all’estero, preferibilmente… negli Stati Uniti.

Per l’estate in arrivo ha già qualche programma… Le prime due settimane sarà impegnata a Gallipoli con il concorso Miss Mondo Italia.
«Avendo vinto l’estate scorsa la fascia della Bella dei Laghi a Riva del Garda, mi sono guadagnato un posto alle prefinali nazionali. Spero vada bene ma anche se non dovesse andare sono felice del risultato ottenuto.»
Una compagna di corso ha origini marocchine e quindi le ha proposto un bel viaggetto di tre settimane in Marocco, tra Casablanca e Marrakech che difficilmente rifiuterà, dovendo solo pagarsi il biglietto.
E poi un altro soggiorno all’isola di Vulcano presso un’altra compagna di corso proveniente dalla Sicilia.
«Il bello dell’ambiente universitario è anche questo, – dice. – Permette di entrare a contatto con persone da tutto il mondo come gli studenti erasmus, ma soprattutto di conoscere meglio e dall’interno la cultura del nostro stesso paese. Spero di concludere la mia carriera studentesca nel migliore dei modi, soprattutto per dare una soddisfazione in più a mamma e papà e per ripagarli degli sforzi fatti per me.»

Gli abiti e i tessuti che indossa Giulia sono fatti esclusivamente a mano dalle stiliste trentine Anna e Cristina Gaddo, che ci mettono sempre a disposizione il loro atelier.
Oltre alle loro collezioni, Anna e Cristina realizzano capi su misura con i propri tessuti esclusivi, trovando sempre le soluzioni giuste per la propria clientela.