Come cambia la fotografia ai tempi di Instagram

Se ne è parlato a «Educa Immagine» il festival dell’educazione ai media

L’uso degli smartphone per fare le foto, l’utilizzo dei social per condividerle e diffonderle, ha cambiato in maniera profonda il mondo della fotografia e influenzato il modo di fare reportage.
A Educa Immagine i giornalisti Marco Cattaneo e Irene Alison hanno raccontato come è cambiato, e sta cambiando il lavoro dei fotografi professionisti.
 
Marco Cattaneo direttore di National Geographic italia e Le Scienze ha ripercorso la storia della fotografia sfogliando le copie del National Geographic: «Possiamo vedere come l’immagine fotografica da fine Ottocento comincia a essere il mezzo per raccontare il mondo per come è.
«E già a inizio Novecento per documentare scoperte e viaggi esotici che erano capaci di catturare l’immaginario delle persone.»
Poi, sempre più velocemente, con l’introduzione della fotografia a colori e lo sviluppo delle tecnologie, aumentano le prospettive e il movimento.
La rivista comincia a fare comunicazione sociale, a immortalare le condizioni delle persone, a raccontare la società, biodiversità e ambiente.
 
La fotografia con l’arrivo dei cellulari - decenni dopo - è passata da mestiere per professionisti a linguaggio universale.
«Lo smartphone, in quanto strumento per produrre, diffondere e ricevere immagini – ha spiegato la giornalista e photo-consultant Irene Alison – ha cambiato completamente il modo di fruire la fotografia.
«Instagram - il social network su cui sono caricate, ogni giorno, oltre 95 milioni di foto - è diventato specchio distorcente e accattivante della realtà in cui viviamo.»
 
Instagram ha cambiato il modo in cui usufruiamo dell’informazione visiva cambiando profondamente i processi del news making - ha spiegato Alison. Molti fotografi professionisti, di fronte a questo cambiamento si sono messi in gioco in modo nuovo utilizzando mezzi come lo smartphone per dare vita a progetti d’autore.
E proprio l’esercizio autoriale di un punto di vista sul mondo, frutto di un preciso progetto che vuole costruire una audience su un preciso tema, con una forte identità e e originalità è ciò che oggi differenzia un fotografo professionista da un produttore di immagini.
 
«Chi è il fotografo oggi?» – ha chiesto il critico cinematografico Enrico Magrelli.
«Il fotografo oggi è uno che studia: trovare una storia o una tematica originale, la approfondisce,  e trova un modo per raccontarla con un linguaggio e un’estetica adatti» – ha detto Marco Cattaneo. – Il lavoro del fotografo professionista serve oggi quando riesce a fornire strumenti di interpretazione della realtà» – ha aggiunto Irene Alison.
 
L’incontro chiude la seconda giornata di Educa Immagine, il festival dell’educazione ai media nato nell’alveo di EDUCA e del Piano cinema per la scuola di MiC e MI.
Il programma - frutto dell’intenso lavoro della Trentino Film Commission che ha la direzione artistica del Festival, insieme a Consolida che lo organizza - propone proiezioni e laboratori e incontri con esperti nazionali: registi, critici cinematografici, fotografi, animatori, produttori, giornalisti e sceneggiatori.
Gli appuntamenti sono dedicati a bambini, ragazzi e giovani, ma anche a docenti, educatori, genitori e alla comunità tutta.
Oltre alla collaborazione dei partner di EDUCA e al sostegno della Cassa Rurale di AltoGarda e Rovereto, Educa Immagine conta in questa edizione su nuovi e importanti media partner: Rai Cultura, Mymovies.it e Dire Giovani.
 
Domani domenica 8 maggio parlerà TV con «TV: istruzioni per l’uso» con Luca Milano direttore di Rai Ragazzi; Paolo Ferri, professore dell’Università Bicocca di Milano e direttore dell’Osservatorio Nuovi Media NuMediaBios; Sergio Manfio autore e sceneggiatore, fondatore e presidente di Gli Alcuni e l’esperta di media education Chiara Valmachino.
Assieme alle piattaforme, la Tv propone infinite forme di intrattenimento e non solo. E i bambini ne sono attratti fin da piccolissimi.
Per genitori e insegnanti, soprattutto nella fascia under 10 è importante allora capire quali sono le regole (tempi e modi) per un buon uso della TV ma anche dei tablet, imparare ad orientarsi nella ricca offerta di prodotti audiovisivi e scoprire come possono essere anche un valido supporto alla didattica.
In contemporanea nella sala a fianco bambini e ragazzi possono partecipare al laboratorio condotto dall’esperta Laura Finadri, dove apprendere alcuni elementi di base del linguaggio audiovisivo.

Gli incontri sono gratuiti, è meglio iscriversi sul sito www.educaimmagine.it.