Attentato di Barcellona: i morti sono tredici
I feriti sono almeno 100, di cui 15 gravi – Presi due terroristi, un terzo è in fuga
Mentre chiudiamo il giornale di giovedì 17, le notizie che abbiamo dicono che i morti sono 13 e che i feriti sono 100, di cui almeno 15 gravi.
L’attentato è avvenuto alle 17 in una delle zone turisticamente più frequentate di Barcellona. Un furgone bianco ha investito per 600 metri tutte le persone che si è trovato sulla strada, con lo scopo di uccidere più gente che poteva. Si è arrestato solo schiantandosi contro un chiosco.
Subito sono arrivati i soccorsi ed è intervenuta la polizia con gli esperti in antiterrorismo.
Due presunti terroristi sono stati catturati, ma pare che un terzo che guidava il furgone si sia dato alla fuga. Ovviamente è ricercato con tutte le forze disponibili. Si tratta di magrebini con regolari permessi di soggiorno in Spagna.
L’ISIS ha subito rivendicato l’attentato, confermando la follia di voler uccidere gente indipendentemente da età, sesso, religione, nazionalità.
La Spagna aveva subito un gravissimo attentato nel 2004, quando i terroristi fecero esplodere alcuni zaini esplosivi nella metropolitana di Madrid. Quella volta furono più di 190 le vittime.
La Farnesina ha aperto una unità di crisi specifica, non essendo in grado di stabilire se tra i morti e i feriti vi siano degli italiani. Il numero è 06 36225.
Ovviamente tutto il mondo civile ha espresso la propria solidarietà alle vittime e alla Spagna.
Alfano: «Dolore per orribile attacco al cuore dell'Europa. Vicini a famiglie delle vittime e ai feriti.»
Questo invece il messaggio diramato dalla presidenza del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige Thomas Widmann.
«In queste ore drammatiche per l'Europa, esprimo il mio profondo cordoglio per le vittime dell'attentato di Barcellona.
«Mentre sto seguendo l'evolversi della situazione, non posso che condannare una violenza cieca e insensata, che colpisce l'intera comunità internazionale, senza distinzioni di credo o bandiere, e che rischia di creare solo altra violenza.»