Caso Regeni: giro di vite nei rapporti tra Italia ed Egitto
È possibile che l’Egitto venga inserito nell’elenco dei paesi a rischio per i turisti italiani
Il ministro degli Esteri Gentiloni si trova in Giappone per un summit con i colleghi del G7 per discutere sul terrorismo internazionale, ma non ha mai cessato di pensare alle problematiche sollevate dal caso Regeni, il ragazzo ucciso al Cairo dopo una serie di sevizie e torture vere e proprie.
Come abbiamo scritto, i magistrati egiziani che sono venuti in Italia per portare alla Procura di Roma il materiale dell’inchiesta hanno mostrato una documentazione del tutto inutile ai fini dell’inchiesta.
Ieri la Farnesina ha richiamato l’ambasciatore italiano al Cairo «per consultazioni», che è una prima misura di protesta ufficiale nei confronti dell’Egitto.
Il quale Egitto ha avuto il coraggio di replicare accusando l’Italia di «ingerenza nei fatti interni del Paese». Ma Gentiloni ha annunciato che sono allo studio ulteriori misure di protesta, tra le quali due sono particolarmente dure.
La prima consiste nell’inserire l’Egitto nell’elenco dei paesi che la Farnesina definisce a rischio per i turisti. Misura che peserebbe moltissimo all’economia egiziana, anche se di fatto i viaggi italiani per Sharm el Sheik sono già spontaneamente calati moltissimo.
La seconda consiste nel chiedere ufficialmente all’ONU la definizione dell’Egitto come paese dove i diritti umani non vengono garantiti.
Seguiremo gli sviluppi nei prossimi giorni.