Con Thoeni e Gros si rivive la «Valanga Azzurra»

Una squadra, un fenomeno sportivo e culturale che viene raccontato in un film in sala il 21 ottobre

Se oggi nello sci alpino azzurro è il colore rosa a brillare grazie a Sofia Goggia, Federica Brignone, Marta Bassino, c’è stato un tempo, nei mitici anni ’70, quando era una valanga azzurra a dominare la scena mondiale dello sci.
E oggi al Festival dello Sport di Trento quel periodo d’oro dello sci italiano è stato ripercorso con due dei più grandi protagonisti, Gustavo Thoeni e Piero Gros.
Sessanta minuti frizzanti con i due fuoriclasse che hanno vinto l'impossibile. Quattro le Coppe del mondo generali per Thoeni, e tra queste quella incredibile strappata al rivale Ingemar Stenmark nella decisiva seconda manche dello storico parallelo finale in Val Gardena nel 1975, e poi l’oro olimpico a Sapporo e cinque Mondiali.
Una Coppa del mondo generale, un oro olimpico e un mondiale per Gros.
 
Tutto iniziò cinquant’anni fa, il 7 gennaio 1974 quando a Berchtesgaden nelle prime cinque posizioni in classifica si piazzarono cinque azzurri: nell’ordine Gros, Thoeni, Stricker, Schmalzl e Pietrogiovanna.
Nacque la Valanga Azzurra, che coinvolgeva anche il trentino Corradi, il gardenese Demetz, il piemontese Bieler, Rolando Thoeni, Plank, Anzi e il bergamasco Radici. Fu un fenomeno sportivo, ma pure culturale in grado di avvicinare allo sci migliaia di persone e appassionati, che viene raccontato nel docufilm «La Valanga Azzurra» di Giovanni Veronesi in uscita nelle sale cinematografiche fra pochi giorni, il 21 ottobre.
Un incontro piacevole, spassoso e divertente quello che è andato in scena nella Sala Depero, durante il quale il conduttore Furio Zara ha stimolato Gustav e Piero nello sviscerare curiosità ed episodi significativi delle loro carriere, come le manche perfette del campione di Trafoi ai mondiali 1974 di Sankt Moritz, poi l’oro olimpico a Sapporo.
 
E ancora le Olimpiadi 1976 di Innsbruck con la delusione per il quarto posto in gigante e il secondo posto in slalom, vinto proprio da Gros, proprio nell’anno dell’esplosione di Stenmark.
Thoeni ha poi raccontato le prime sciate all’età di 3 anni e la prima vittoria internazionale nel Trofeo Topolino sul Monte Bondone.
Stessa età delle prime sciate di Gros, che rubava gli sci dello zio Aldo, trasferitosi in Francia per lavoro e la gioia per i primi sci rossi arrivati a cinque anni per Natale.
E ancora la prima vittoria in Coppa del Mondo del piemontese partito col pettorale 45, l’oro in slalom alle Olimpiadi di Innsbruck 1976, e poi il giorno dell’arruolamento con le Fiamme Gialle con l’evitato taglio di capelli per scattare la foto del tesserino, la goliardia del compagno di squadra Erwin Stricker. Una sana rivalità fra due leggende dello sci, come Sofia Goggia e Federica Brignone, che sono state elogiate dai due leader della Valanga Azzurra.