Prosecco e Franciacorta: le differenze nel metodo di produzione
La differenza tra i due metodi di produzione sta nelle due tipologie di spumanti che si adattano meglio in situazioni differenti
Prosecco e Franciacorta rappresentano due tipologie di vino spumante italiano molto apprezzate anche all’estero, in particolare vero per il Prosecco.
Le differenze tra i due vini sono molte, vediamo assieme cosa li differenzia e come godere al meglio delle loro caratteristiche uniche.
Il Prosecco è il vino ideale per l’aperitivo, prodotto in veneto partendo da Conegliano – Valdobbiadene dove si ha la zona più vocata.
Nelle colline di Valdobbiadene, infatti, si produce il prosecco migliore tra i tanti, in una zona difficile da coltivare, caratterizzata da un paesaggio meraviglioso, patrimonio dell’Unesco.
Quando si è di fronte ad un Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene si è certi che la qualità sarà sicuramente elevata.
Il Prosecco è prodotto solo con uve Glera, un vitigno tipico della zona. Le uve Glera sono raccolte e lavorate con un processo molto particolare, che dal vino fermo produce le meravigliose bollicine a cui siamo abituati a pensare quando si parla di Prosecco.
Il processo che porta alla formazione delle bollicine è il Metodo Martinotti Charmat, un processo quasi “industriale” che vede nella tecnologia il suo principale attore.
Questo procedimento permette di lavorare rapidamente grandi quantità di Prosecco, una delle caratteristiche alla base del costo accessibile del Prosecco.
Il vitigno Glera è considerato un tipo di uva perfetta per il metodo di produzione Martinotti Charmat ed è alla base della freschezza, della bevibilità e della gioia che produce un calice di Prosecco.
Il Franciacorta è un vino buono per l’aperitivo ma è consigliato anche per i pasti, in particolare quelli a base di pesce.
Il Franciacorta ha la sua zona di vocazione tra Brescia e il Lago d’Iseo, in una piccola area collinare di origine morenica, dove il suolo è ricco di calcare e dove la coltivazione di Chardonnay porta grandi risultati.
Il Franciacorta si produce quindi partendo da uve Chardonnay con eventuali aggiunte di Pinot Nero, Pinot Bianco ed Erbamat, un vitigno autoctono da poco introdotto.
Il metodo di produzione del Franciacorta è molto differente da quello del Prosecco; infatti, il Franciacorta utilizza il metodo classico (simile, se non uguale a quello usato in Francia per lo Champagne).
Il metodo classico vede l’imbottigliamento del vino fermo nelle stesse bottiglie che “stappiamo” insieme a zuccheri e dei lieviti.
I lieviti a contatto con gli zuccheri trasformeranno il vino fermo in spumante direttamente dentro la bottiglia, basterà attendere qualche mese per avere i primi risultati.
La durata di questo processo, che si chiama presa di spuma, è a discrezione della cantina e dipende da alcuni fattori, in particolare dal vino fermo utilizzato.
Quando la cantina avrà deciso che il Franciacorta è pronto, si passa alla “sboccatura”, il processo per cui la bottiglia viene stappata per lasciar uscire i lieviti e successivamente viene tappata nuovamente assieme ad un liquido di rabbocco, per colmare la mancanza.
A questo punto lo spumante Franciacorta è pronto da bere.
Come potrete immaginare, questo processo è molto più laborioso di quello Martinotti Charmat, anche se oggi la tecnologia aiuta non poco; infatti, sono disponibili impianti per automatizzano queste fasi.
Il fascino del metodo classico è tutto concentrato nel periodo in cui il vino fermo rimane chiuso con i lieviti all’interno della bottiglia per produrre la spuma.
Questo periodo può durare anche molti anni perché si è scoperto che rimanendo più tempo all’interno della bottiglia, i lieviti possono migliorare di più il vino fermo, producendo bollicine più sottili e sentori diversi, quali il famoso sentore di crosta di pane.
Il prezzo di un Franciacorta è giustificato dal metodo di produzione utilizzato, il Metodo Classico.
La differenza tra i due metodi di produzione, assieme al vino fermo utilizzato, produce in genere due tipologie di spumanti differenti che si adattano meglio in situazioni differenti.
Si può riassumere dicendo che il Prosecco è il vino spumante perfetto per l’aperitivo sublimando con la mortadella ed in generale i salumi più dolci e meno speziati, mentre il Franciacorta dà il meglio di sé a tavola, magari con crostacei o salumi non troppo stagionati.