Elezione del Presidente della Repubblica, altra fumata nera

Salvini esclude Casini «perché eletto col PD». Non resta che Draghi, ultima spiaggia

Altra fumata nera, si spera che sia l’ultima.
Salvini - per quello che può valere - ha detto che venerdì si elegge il nuovo Presidente della Repubblica.
Le premesse di oggi tuttavia non lasciano sperare alla scelta entusiasmante per la repubblica.
Come avevamo detto ieri, infatti, i nomi in ballo erano tre, Draghi, Casini e Belloni. Ma Salvini oggi ne ha bruciato uno: Casini.
«È stato eletto nelle fila del PD,» – si è giustificato.
A dir la verità Casini è un uomo di centro che ha iniziato militando con la Democrazia Cristiana. Poi, scomparsa la DC, in assenza di una forza di centro, si è alleato una volta con in Centrodestra e un’altra con il Centrosinistra.
In questa legislatura è col PD e pertanto Salvini tecnicamente ha ragione. Ma rimane inspiegabile lo stesso il NO, perché Casini ha tutte le carte in regola per fare il Presidente.
 
A questo punto, il cerchio si restringe attorno a Draghi.
Risulta infatti inverosimile che al Quirinale e a Palazzo Chigi si trovino contemporaneamente due tecnici.
Una gran donna Elisabetta Belloni, ma secondo noi è fuori dalla partita.
Come dicevamo, Draghi, pur essendo il più titolato a salire sul Colle, è e rimane l’ultima spiaggia per il Parlamento.
Questo perché, pur acquisendo un grande Presidente della Repubblica, con lui perderemmo un grande presidente del Consiglio. Figura di cui il Paese ha più bisogno in questo momento.
Ma bisogna pur uscire dall’impasse. E forse la telefonata intercorsa oggi tra Draghi e Berlusconi (ancora in ospedale) potrebbe avere un grande significato.
È possibile che Draghi abbia fatto solo gli auguri di pronta guarigione a Berlusconi, ma è anche possibile che si siano scambiati qualche opinione sul Quirinale.
Se così fosse, domani avremmo effettivamente il Presidente della Repubblica.