L’illegalità costa alle imprese oltre 26 miliardi
In occasione della giornata «Legalità mi piace», Confcommercio ha presentato una ricerca sull'impatto che l'illegalità ha nella vita economica delle imprese
In occasione della giornata di mobilitazione nazionale «Legalità mi piace», Confcommercio ha presentato una ricerca, effettuata in collaborazione con Gfk-Eurisko (disponibile sul sito confederale www.confcommercio.it), sui fenomeni criminali e sull'impatto che hanno nella vita economica delle imprese.
Nel 2014 le imprese commerciali, gli alberghi ed i pubblici esercizi hanno perso 26,5 miliardi di euro per illegalità varie: abusivismo, contraffazione, taccheggio, criminalità.
Fenomeni che comportano anche una perdita di reddito per le imprese pari all'8,2%, con oltre 260 mila posti di lavoro regolari a rischio.
Per ciò che riguarda la percezione del livello di sicurezza dall'inizio della crisi, per le attività commerciali è peggiorata per il 47% degli imprenditori.
Il dato è più accentuato nelle grandi città del sud (58%) e in alcuni settori specifici come tabaccai, venditori su aree pubbliche e benzinai.
Per il 68% delle imprese, sono in crescita i furti e i crimini come abusivismo, contraffazione e rapine (in aumento per circa il 50/55% degli imprenditori).
Più contenuta ma pur sempre significativa (tra il 20 e il 30%) anche la crescita dei comportamenti criminali collegabili alla criminalità organizzata come usura (30%), tangenti negli appalti (28%) ed estorsioni (22%).
Per quel che riguarda il fenomeno dell'estorsione in particolare, undici imprenditori su 100 dichiarano di conoscere altre imprese che sono state oggetto di minacce e intimidazioni.
Sia l'esperienza diretta, sia quella indiretta di criminalità, si accentua nel Sud e in particolare nei grandi centri.
Nel 59% dei casi le minacce subite dagli imprenditori si limitano a pressioni psicologiche, la percentuale è più accentuata quando le minacce è portata dalla criminalità organizzata.
Rilevante è la quota di imprenditori minacciati che hanno subito danneggiamenti alle cose o addirittura violenza alle persone, il 35% e il 7% dei casi.
Tre imprenditori su 100 cedono alla richiesta estorsiva, tale comportamento è in significativo aumento rispetto al 2007 e si accentua nel Meridione, soprattutto nei grandi centri.
La richiesta estorsiva viene prevalentemente soddisfatta con esborso di denaro, nel 44% dei casi, e con consegna merce, nel 34% dei casi.